C'è un video diventato virale sui social che ritrae un "salvataggio" di un pesciolino rosso da parte di un cucciolo di Golden retriever. Si vede un pesciolino fuori di una ciotola d'acqua e un gatto incuriosito che inizia a toccarlo con la zampa. Il Golden arriva sulla scena e allontana il micio, prendendo in bocca il pesciolino e rimettendolo nella ciotola, portandolo così in salvo. La notizia è stata riportata da molte testate e su tanti profili social definendo il cane "un eroe" o "un angelo custode" per aver salvato il malcapitato pesciolino. Almeno all'apparenza infatti, quello mostrato nel video potrebbe sembrare un comportamento prosociale, ossia un comportamento d'aiuto del cane nei confronti del pesce. Ma l'apparenza spesso inganna e le cose potrebbero stare diversamente. Ecco il video:
L'etologa: «Un video in realtà molto triste: creato solo per ottenere like»
Tanti pensano, così, che il comportamento mostrato nel video potrebbe essere dunque correlato a un comportamento d'aiuto del cane, il ché richiederebbe però la valutazione dello stato emotivo del pesce e anche l'attuazione di una specifica soluzione al problema. E' davvero un'ipotesi plausibile? «Non si esclude che il cane possa avere dei comportamenti prosociali, ma sicuramente non è il caso di questo video – suggerisce Federica Pirrone, membro del comitato scientifico di Kodami – Il cane infatti in questo caso è stato semplicemente ben addestrato a mettere in atto il "retrieving" ossia al prendere qualcosa in bocca, tipico dei Golden, e al lasciare l'oggetto. Non vi è alcuna valutazione della situazione e il cane sembra solo eseguire un comando direzionandosi immediatamente verso la ciotola e senza alcuna esitazione, come se fosse uno scatto. Il fatto che poi venga utilizzata una ciotola e non una boccia o un acquario, ha sicuramente aiutato nell'addestramento del cane». L'effetto quindi sulle persone, che applicano ovviamente una considerazione della scena dal punto di vista umano è dettato in realtà da qualcosa che è stato fatto ad hoc, approfittando appunto della nostra lettura di specie di un comportamento che non è naturale. «Sinceramente questo video io lo trovo molto triste» – continua Federica Pirrone – È stato costruito ad arte soltanto per ricevere like facendo leva sull'effetto emotivo che provoca per chi lo guarda, a discapito degli animali. Il pesce viene messo in una condizione estrema, fuori dall'acqua e sottoposto a terrore, stress e sofferenza nonostante sia stato ampiamente dimostrato essere un individuo senziente. Inoltre viene anche esposto al comportamento ludico del gatto, che ci "gioca" con un intento predatorio. Non è di certo questo il modo in cui si dimostra la prosocialità negli animali e non è sicuramente questo video che lo fa emergere».