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16 Novembre 2022
14:08

Il video del cane che salva un bambino, l’esperto: «Non è un attacco ma una schermaglia ritualizzata»

Un video che sta circolando su Tik Tok ultimamente mostra un presunto attacco di un cane a un bambino e il salvataggio eroico di un altro cane. David Morettini, educatore cinofilo e membro del comitato scientifico di Kodami, ci ha spiegato però che la vicenda non ha nulla a che vedere con l'eroismo.

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Chini sopra i nostri smartphone ogni mattina, mentre beviamo il caffè, saliamo in metro o attendiamo che spiova alla fermata dell'autobus, siamo esposti a tonnellate di contenuti. Molti di questi estrapolano eventi reali dai loro contesti per raccontarci soltanto la parte che per l'autore del video è interessante e noi non possiamo far altro che giudicare il comportamento di animali e persone da pochi secondi. Un ottimo esempio lo offre un contenuto che recentemente sta circolando su Tik Tok dove, apparentemente si trae la conclusione di star vedendo un cane mentre salva un bambino dall'attacco di un altro cane frapponendosi fra i due. Ma ciò che avviene realmente è più complesso.

Il video ha raggiunto circa 250 mila visualizzazioni e inizia con una normale dinamica di gioco fra bambino e cane. Il piccolo sembra divertirsi in maniera spensierata rincorrendo il cane dal mantello chiaro quando, dopo pochi secondi, vediamo un cane dal manto scuro rapidamente entrare in scena e con pochi balzi dirigersi verso i due. A questo punto la scena si fa concitata: il cane chiaro punta quello nero, abbaia e a più riprese e tenta anche di morderlo. Il cane nero prosegue dritto per la sua strada e svicolando da una parte e dall'altra cerca di fuggire dal cane chiaro che ormai lo sta inseguendo nel tentativo di scacciarlo. L'evento dura pochi attimi e il tutto si interrompe con l'arrivo di un uomo adulto, presumibilmente l'umano di riferimento di uno dei due cani.

@brittanyhord80s

Incredible footage of the family dog saving the boys life 🙌❤️♥️#YellowstoneTV #candycrush10 #doghero #mansbestfriend #dogheroesfamily #sisterwivestiktok

♬ original sound –

Per noi che guardiamo superficialmente l'dea che ci facciamo è che si tratti di un atto eroico in cui un cane difende il bambino della propria famiglia. Dunque, proprio come il titolo del video e la grande scritta bianca che campeggia in mezzo allo schermo vorrebbe farci credere.

La realtà delle cose, però, è ben più complessa di come appare e un occhio attendo di un esperto potrebbe addirittura confermare che si tratta dell'esatto opposto: «Il cane bianco non ha salvato il bambino e il cane nero non aveva alcuna intenzione di attaccare. Si tratta di una scarica di nervosismo culminata con una manifestazione di energia eccessiva». Così commenta l'accaduto David Morettini, istruttore cinofilo e membro del comitato scientifico di Kodami, che spiega nel dettaglio quali siano gli elementi del video e i comportamenti del cane che possono raccontarci di più sulla dinamica: «Sicuramente non è facile dirlo perché bisognerebbe conoscere il contesto e, soprattutto, la storia dei due cani. Infatti, da come si pongono l'uno con l'altro sembrano conoscersi già da tempo. Osservando dov'è rivolto lo sguardo del cane nero e del cane bianco possiamo però notare come l'attenzione dei due animali sia completamente rivolta l'uno a l'altro e il bambino quasi scompare nella nuova dinamica che si instaura fra i due».

Prima di passare alle possibili congetture di quali possano essere le motivazioni dietro l'evento, però, David Morettini invita a guardare agli elementi più evidenti che ci offrono informazioni attendibili sull'accaduto: «Innanzitutto, il cane nero non voleva attaccare per far male. Quello che possiamo osservare è uno scarico di energia derivante dal nervosismo e a confermarlo è l'atteggiamento stesso dell'animale. Il cane in pochi attimi piomba sul bambino e se avesse realmente voluto mordere, avrebbe avuto più occasioni per farlo. L'esplosività dell'atto è evidente, ma non corrisponde ad aggressività né verso il cane né verso il bambino».

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Tre fasi dello scarico di nervosismo del cane dal manto nero: 1) Il cane si avvicina rapidamente ma non morde. 2) Il cane dal manto bianco ingaggia una dinamica che sembra si ripeta spesso. 3) Il cane bianco insegue il cane nero ed entrambi dimenticano il bambino.

«Poi bisogna considerare che se un cane vuole veramente proteggere qualcosa o qualcuno – continua David Morettini – Si dovrebbe frapporre fra l'oggetto da proteggere e la minaccia, mentre in questo caso sembra quasi che il cane bianco si nasconda dietro al bambino. Solo una volta arrivato il cane nero e quello bianco sembra cogliere l'opportunità di poterlo inseguire e con un balzo si porta davanti al piccolo. Entrambi i cani, dunque, non hanno alcun interesse nei confronti del piccolo umano e a renderlo chiaro è un evento in particolare: il bambino finisce a terra, ma ormai entrambi gli animali sono troppo occupati a rincorrersi e quel momento di fragilità passa completamente inosservato».

Per quanto riguarda le possibili motivazioni dietro all'accaduto, Morettini spiega: «Per esperienza potrei ipotizzare che il cane nero stia rispondendo a un impulso di rabbia e nervosismo scatenato dal gioco del bambino e del cane bianco. Probabilmente il cane nero è un animale insicuro e proprio questo sentimento spesso si manifesta con l'agitazione una volta individuato del movimento. Nell'esplodere così energeticamente, però, non ha il coraggio di mordere motivo per cui è possibile presupporre sia solo un modo per scaricare la tensione. Infatti, il cane nero, dopo essere entrato in campo, supera velocemente i due e non rimane a interagire. Per tutto il tempo, dunque, non c'è stata nessuna situazione di pericolo relativamente a un'aggressione, testimoniato anche dal fatto che l'intera scena è sempre stata vigilata dall'adulto che vediamo entrare sul finale».

«Potrei anche presupporre che i due cani si conoscano – conclude Morettini – E che questa interazione non sia altro che una schermaglia ritualizzata, ovvero una serie di comportamenti antagonisti in cui non c'è nessuna lesione fisica. I due quasi sicuramente si conoscevano già da prima o addirittura sono vicini di casa. Per capirlo possiamo osservare la fine del video: il cane bianco interrompe l'inseguimento proprio al limitare del giardino della propria casa, mentre durante la fuga quello nero ritorna proprio nella direzione in cui è venuto. Non era una lotta, dunque, ma una normale antipatia fra cani. In realtà, è raro vedere cani difendere membri del proprio gruppo sociale e un cane in situazioni di pericolo ha difficoltà a trovare una strategia cooperativa. I così detti cani da guardia sono razze selezionate artificialmente per poter svolgere questo compito, proprio perché un comportamento simile in natura è difficile trovarlo».

Insomma, è vero che l'occhio di un esperto può raccontarci meglio le dinamiche di una interazione fra cani, come questa, ma bisogna sempre tener conto che i primi elementi sui quali ci si basa sono sempre di pura osservazione. Questo non significa riuscire in breve tempo a disaminare dettagliatamente il comportamento di un animale poiché per quello sono necessari anni di esperienza, ma senza dubbio possiamo affinare il nostro senso critico instaurando in ciò che vediamo un ragionevole dubbio.

Non attribuiamo immediatamente presunti atti eroici o feroci attacchi a dei cani di cui disponiamo solo pochi secondi di video, ma cerchiamo di domandarci quale possa essere il contesto reale aldilà delle immagini.

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