Come fa una tartarughina appena nata ad uscire dal suo nido di sabbia? Lo si vede bene nel video che mostra i primi attimi di vita di una giovanissima Caretta caretta che per la prima volta vede il cielo e il mare. È successo in Liguria, dove i volontari che si occupano del monitoraggio dei nidi di questa specie hanno immortalato tutta la scena.
Questo nido, già sotto osservazione da parte dei volontari si trova a Laigueglia, in Liguria, dove nei giorni scorsi erano nate 43 piccole tartarughe. Gli attivisti, prevedendo la possibilità che altre potessero emergere, avevano lasciato installate le loro telecamere per non perdere neanche un momento. E la loro pazienza è stata premiata: ieri sera alle 20:30 e poi di nuovo questa notte alle 1:50, altri cinque piccoli esemplari sono emersi dal nido e hanno fatto il loro primo ingresso in mare.
Questa emozionante sequenza di eventi è stata resa possibile grazie al lavoro congiunto di vari gruppi e associazioni che si impegnano per la conservazione della fauna marina. Tra questi, il GLIT, formato dall'Acquario di Genova, che ha il ruolo di coordinatore, Arpal, l’Università di Genova, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Val d’Aosta, e l’Associazione Delfini del Ponente. Questi esperti hanno lavorato fianco a fianco per garantire la sicurezza delle uova e dei piccoli durante questa delicata fase della loro vita.
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Nel frattempo, un altro nido ad Arma di Taggia è sotto stretta osservazione. Qui, le fasi di preparazione in vista della possibile schiusa delle uova deposte lo scorso 27 giugno vicino allo stabilimento balneare Piccolo Lido sono ormai completate. I biologi hanno creato un corridoio ombreggiato che guiderà i piccoli appena nati dal nido fino alla battigia, facilitando così il loro primo viaggio verso il mare. Anche la superficie sabbiosa dell’area del nido è stata accuratamente livellata per poter individuare con più facilità il cono di schiusa, segno caratteristico che precede l’uscita dei neonati dal nido.
A partire dalla notte di sabato 31 agosto, inizierà un monitoraggio continuo coinvolgendo esperti e volontari formati dall’Associazione Delfini del Ponente. Questo controllo costante è essenziale per garantire che ogni piccolo abbia la possibilità di raggiungere il mare in sicurezza. Senza questi interventi tempestivi le tartarughe morirebbero tutte: la causa sta nell'inquinamento luminoso che caratterizza la nostra costa. Quando vengono fuori dalla sabbia, di notte, le Caretta caretta istintivamente vanno verso l'orizzonte più chiaro, che in natura è rappresentato dal mare, ma a ridosso delle città non è così. Gli animali si dirigono verso le luci artificiali e muoiono perché mangiate da predatori come gabbiani e cani vaganti, oppure perché bruciate dal sole. Per questo è fondamentale trovare il nido in tempo.