video suggerito
video suggerito
25 Maggio 2022
11:53

Il viaggio degli orsi Sam e Jamila: dopo 18 anni in uno zoo, la nuova vita in un santuario in Svizzera

Grazie al progetto #saddestbear, l'organizzazione per il benessere animale Four Paws ha trasferito due orsi bruni prigionieri da 18 anni in uno zoo di Skopje. Il viaggio, prima in traghetto poi in autostrada, ha attraversato tutta l'Italia da Bari a Bologna fino al confine da dove sono stati portati al Santuario per orsi di Arosa, nel Cantone di Grigioni.

3.742 condivisioni
Giornalista
Immagine

Il primo paese che hanno attraversato, lasciandosi dietro lo zoo di Skopje dove hanno sempre vissuto da quando sono stati catturati, è stato proprio l’Italia. Arrivati con il traghetto dalla Macedonia del nord, infatti,  Sam e Jamila, orsi bruni già diciottenni e da sempre prigionieri, sono risaliti lungo tutta la penisola all’interno di un veicolo speciale, attrezzato apposta per il trasporto di grandi carnivori. Prima hanno viaggiato lungo la costa italiana, da Bari verso il nord, Poi hanno scavallato gli Appennini alla volta di Bologna. Infine Bergamo, ultima tappa italiana verso per arrivare a Arosa, nella Svizzera alpina circondati da monti alti fino a 2000 metri.

Immagine
(credits:© Stiftung Arosa Bären | VIER PFOTEN)

Per Sam e Jamila il viaggio è finito appena arrivati in un paesaggio fiabesco, dove correre, giocare, arrampicarsi e bagnarsi nei laghetti e nei ruscelli non sarà più un miraggio, ma un quotidiano vivere da orsi. Nello zoo di Skopje, da dove arrivano grazie al salvataggio di Four Paws, vivevano in due piccoli recinti separati: pochi stimoli, solitudine e una pozza d’acqua che si prosciugava spesso impedendo loro di fare quello che amano di più: rotolarsi nell’acqua. La loro fortuna è stata la ristrutturazione urgente alla quale doveva essere sottoposto il recinto dello zoo in cui abitavano. Four Paws, avvisata della loro situazione, ha accettato di prendersene cura e di trasferirli, con un viaggio via terra e via mare durato tre giorni, fino in Svizzera dove era pronto ad accoglierli il Santuario degli Orsi di Arosa, piccolo paese montano abitato da poco più di 3000 persone nel Cantone di Grigioni, all’interno della panoramica Valle dello Schanfigg, a circa 1800 metri di altitudine, circondato da 400 bellissime e alte creste alpine.

2000 chilometri dalla Macedonia alla Svizzera, passando per l’Italia

Immagine
Il recupero degli orsi nello zoo di Skopje (credits:© Stiftung Arosa Bären | VIER PFOTEN)

Un percorso di oltre 2000 chilometri che in circa 60 ore di viaggio ha attraversato Macedonia, Italia e Svizzera li ha condotti in salvo, verso una nuova vita. «Jamila e Sam sono arrivati sani e salvi al Santuario degli orsi di Arosa il 20 maggio. Dopo l’arrivo – dice Alexandra Mandoki, direttore nazionale di Four Paws Svizzera – gli orsi sono stati cauti. Mentre Sam ha cercato subito di riposare nella tana di legno, Jamila era un po' più curiosa. Ha esplorato con cautela il nuovo ambiente, ma è anche rimasta vicino al suo nascondiglio. Gli orsi Amelia e Meimo, che sono gli attuali residenti del santuario, hanno osservato con curiosità l'arrivo dei loro nuovi vicini dall'area esterna».

Immagine
(credits: gli orsi vengono anestetizzati per procedere alla visita medica (credits:© Stiftung Arosa Bären | VIER PFOTEN

Il viaggio non ha avuto imprevisti, supervisionato da un team esperto di trasferimenti dell’associazione animalista e del Santuario degli orsi di Arosa, insieme a un veterinario della fauna selvatica. «Prima della partenza, gli orsi sono stati anestetizzati per essere sottoposti a una visita veterinaria e caricati nelle casse di trasporto». Una volta svegli, gli orsi sono partiti per il viaggio della loro vita. «Gli elaborati preparativi per il trasporto, pianificati fin nei minimi dettagli, si sono dimostrati validi – racconta Pascal Jenny, presidente della Fondazione Orsi di Arosa, che gestisce il Santuario degli Orsi di Arosa in collaborazione con Four Paws. – Siamo estremamente felici che tutto sia andato così bene e che i due orsi siano finalmente arrivati nella loro casa per sempre».

Il Santuario di Arosa fra le montagne della Svizzera

Immagine
Il mezzo attrezzato per il trasporto della fauna selvatica (credits:© Stiftung Arosa Bären | VIER PFOTEN)

Inaugurato nell’agosto 2018, il Santuario di Arosa, copre 2,8 ettari di bellissimo territorio svizzero, fra cime altissime e paesaggi solitari, adatti alla vita degli orsi bruni che hanno bisogno di spazio per muoversi, scavare, giocare e fare il bagno. «Il santuario degli orsi di Arosa offre condizioni adeguate alla specie per una vita degna di un orso a circa 2.000 metri di altitudine – aggiunge. –  Nello zoo di Skopje dove vivevano – aggiunge Pascal Jenny. – Gli orsi non avevano sempre accesso all'acqua, perché le piscine perdevano. È quindi ancora più bello che questi orsi abbiano ora una vita nel mezzo delle montagne di Arosa, dove possono fare il bagno, arrampicarsi, esplorare e vivere i loro comportamenti naturali».

Immagine
Il viaggio in traghetto (credits:© Stiftung Arosa Bären | VIER PFOTEN)

In questo santuario i due orsi ricominceranno a riappropriarsi delle loro abitudini naturali. «Sam e Jamila trascorreranno le prime settimane dopo il loro arrivo nello spazioso recinto interno per abituarsi al nuovo ambiente in tutta tranquillità» spiegano. In una fase successiva, i due orsi saranno introdotti negli stabulari esterni, per aumentare la loro autonomia e permettergli di avere a disposizione spazi sempre maggiori «A seconda del loro comportamento, il team del Santuario degli orsi di Arosa cercherà di far socializzare tutti e quattro gli orsi nel recinto esterno in estate. Il santuario infatti offre a ogni singolo orso numerosi spazi per ritirarsi e nascondersi nei suoi quasi tre ettari di terreno».

#saddestbear: il progetto di Four Paws per liberare gli orsi ancora prigionieri

Immagine
L’arrivo fra le vette delle Alpi svizzeredove si trova il santuario (credits:© Stiftung Arosa Bären | VIER PFOTEN

Prigionia, sfruttamento, allevamenti illegali, sono tra le piaghe che affliggono ancora l’area balcanica dell’Europa dove gli orsi sono da molto tempo legati ad una tradizione che li vuole protagonisti di spettacoli circensi o schiavizzati alla catena per i selfie dei turisti. Pratiche oramai in disuso ma ancora non completamente debellate. Dopo l’Ucraina, l’Albania, il Kosovo, la Croazia, la Serbia e la Bulgaria, Four Paws ha allargato il suo progetto #saddestbears anche alla Macedonia del Nord, con l’obiettivo di portare in salvo orsi e felini ancora sfruttati. Nel 2020 l’orso bruno Teddy venne trasferito da un allevamento illegale al Bear Sanctuary Belitsa. Con il trasferimento di Sam e Jamila, la collaborazione tra Four Paws e lo zoo di Skopje continua, con l’obiettivo di portare in salvo quanti più orsi possibile.

Avatar utente
Maria Grazia Filippi
Giornalista
Scrivo da sempre, ma scrivere di animali e del loro mondo è la cosa più bella. Sono laureata in lettere, giornalista professionista e fondatrice del progetto La scimmia Viaggiante dedicato a tutti gli animali che vogliamo incontrare e conoscere nei luoghi dove vivono, liberi.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social