Miccia Divina, è così che la gatta protagonista di questa storia è stata chiamata. Un nome particolare scelto proprio per evidenziare la forza di questo speciale felino.
A raccontarla a Kodami è Sonia Casula, una donna che si prende cura di ben tre colonie feline nel sud della Sardegna e accoglie nella propria casa i gatti affetti da gravi patologie: «Sono tornata a vivere in Sardegna tredici anni fa e, dopo la prematura morte dei miei genitori, ho iniziato a prendermi cura dei gatti che si erano stanziati nei pressi di casa mia, accogliendo quelli affetti da gravi patologie che in strada non sarebbero sopravvissuti − racconta Sonia − Sei anni fa, poi, il mio cammino si è incrociato con quello di Miccia Divina».
La gatta aveva appena sei mesi quando è finita su un cappio trappola che le si è serrato attorno alla gola. Nonostante i tentativi, Sonia non riusciva ad avvicinarla per salvarla e Miccia Divina è sopravvissuta da sola per tre lunghi mesi finché la donna non l'ha catturata: «Il cappio, tenuto al collo per così tanto tempo, le aveva lesionato i muscoli del collo e ormai la trachea e la giugulare non erano più protette – spiega Sonia – Mi è stato consigliato, dopo la visita veterinaria, di cominciare a pensare all'eutanasia, ma io non me la sono sentita: se era sopravvissuta da sola per tre mesi, volevo darle anch'io una possibilità».
Così Sonia prende Miccia Divina con sé e per sei anni le medica il collo ogni giorno, fino a quando incontra Regina, un'infermiera del 118 che resta colpita dalla storia della gatta: «Regina mi parla di un'azienda di una sua amica che produce bustini con un materiale particolare, e l'amica decide di donarci un bustino per la nostra gatta. Tuttavia, la ferita di Miccia Divina era proprio sotto il collo e bisognava realizzare un bustino su misura − racconta Sonia − Non ci siamo perse d'animo: con l'esperienza di Regina al 118 e le mie abilità nel cucito, ne abbiamo uno che, abbinato a una cura specifica, ha permesso al collo della gatta di passare da una circonferenza di 10 centimetri a una di 17 centimetri».
È solo a questo punto che Miccia Divina può finalmente essere sottoposta a interventi di ricostruzione. Ne affronta cinque e, alla fine, viene dichiarata guarita. Il brevetto del bustino viene donato e porta il suo nome.
«Mai smettere di lottare, mai arrendersi», conclude Sonia.