Da più di dieci anni si prende cura degli animali dei senzatetto per fornire loro, a titolo gratuito, l’assistenza medica di cui necessitano. Si chiama Kwane Stewart ed è conosciuto come il “veterinario della strada”: «In USA circa 60mila senzatetto hanno un animale – racconta il dottor Stewart – ma la maggior parte di questi non hanno mai ricevuto le cure di cui hanno bisogno».
Proprio per questo motivo Kwane Stewart, un 50enne originario di Albuquerque, nel New Mexico, ha dato il via alla sua missione dopo aver curato una quindicina di cani all’esterno di una mensa per i poveri: «Ho detto ai senzatetto che erano lì che avrei visitato i loro animali. In quel momento ho capito che c’era una grande necessità di cure e di assistenza».
Da quel giorno, ogni settimana, percorre le strade di San Diego e di Los Angeles per aiutare questi animali che, a causa delle condizioni precarie dei loro pet mate, non riescono a ricevere le cure mediche necessarie. Così ha curato più di 400 animali tra cani, gatti, uccelli e altri: «Gran parte del lavoro riguarda la cura preventiva come i vaccini o la sverminazione – spiega Stewart- Alcuni animali hanno malattie cutanee e infezioni alle orecchie legate alle pulci, altri hanno problemi ai denti e altri ancora le unghie troppo lunghe: noi ci occupiamo di tutti!».
Nel 2017 la storia di Kwane ha ispirato una docu-serie dal titolo “The Street Vet”, di cui è stato protagonista, e nell’ultimo periodo, dopo esser stato il veterinario di alcune produzioni TV e di set cinematografici, il dottor Stewart ha fondato la Project Street Vet, un'organizzazione senza scopo di lucro che, grazie alle donazioni dei propri sostenitori, offre assistenza agli animali più vulnerabili, effettuando interventi salva-vita o donando loro protesi dentarie o ortopediche: «Siamo solo all’inizio e presto inizierò a formare altri veterinari per fare lo stesso lavoro. C'è stato un periodo nella mia carriera in cui volevo abbandonare questa professione, ma da quando sono un veterinario di strada ho una ragione in più per amare quello che faccio».