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10 Maggio 2023
12:04

Il tuo cane adora giocare, ti legge nel pensiero e sa come convincerti a continuare a farlo

Un recente studio ha dimostrato che i cani riescono a comprendere sia le intenzioni che gli obiettivi degli umani con cui condividono un'attività, una capacità rara nel mondo animale.

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Comprendere quali sono le intenzioni, gli obiettivi e in generale ipotizzare quello che passa per la mente di altri individui è una capacità rara nel mondo animale. Riuscire a farlo significa possedere un certo grado di complessità della mente ed è uno dei meccanismi alla base di forme complesse di interazione sociale fra gli animali.

In un recente studio pubblicato sulla rivista Animal Cognition, alcuni ricercatori si sono chiesti se i cani sono in grado di capire le intenzioni e gli obiettivi degli umani e se è proprio grazie a questa sorta di "lettura del pensiero" che riescono ad entrare in sintonia e a interagire in sinergia durante le attività che possiamo vivere con loro. Per scoprire questa capacità è stato preparato un esperimento particolare che consisteva nell'osservare 36 cani appartenenti a varie razze ed età mentre giocavano con due umani di loro conoscenza, compresi i loro pet mate.

Scegliere il gioco come contesto in cui testare quest'ipotesi non è stato un caso: attraverso il reciproco divertimento la sintonia fra cani e umani è evidente e entrambi gli attori mostrano di capirsi l'un l'altro tramite la lettura delle intenzioni e degli obiettivi del partner.

Nell'esperimento, i cani sono stati osservati mentre giocavano con due persone presenti nella stessa stanza, il pet mate e un umano a loro familiare. Nelle varie sessioni di gioco registrate, una delle due persone presenti svolgeva il ruolo di “giocatore” interagendo e giocando col cane, l’altro invece assisteva alla scena senza prenderne attivamente parte, svolgendo appunto il ruolo di  “spettatore”. A fasi alterne, il pet mate e l’umano familiare dovevano ricoprire l’uno e l’altro ruolo. Dopo circa 45 secondi dall’inizio delle varie sessioni di gioco, veniva chiesto all’umano che in quel momento svolgeva il compito di giocatore di interrompere l’attività con i cani in modo tale da studiare la loro risposta all’evento inatteso.

Dopo queste interruzioni improvvise, i cani mostravano di essere molto più motivati a cercare di riprendere l’interazione con l’umano con cui si trovavano a giocare in quel momento rispetto allo spettatore, a prescindere da chi fosse. Cercavano infatti più frequentemente lo sguardo del loro partner di gioco, offrendogli anche il giocattolino utilizzato durante l'attività.

Per i cani dunque, l’aspetto più importante era la ripresa del gioco rimasto in sospeso con l’individuo con cui l'avevano iniziato a prescindere se fosse il loro pet mate o meno. Infatti, quando quest'ultimo era lo spettatore, preferivano comunque rivolgere il loro sguardo e tornare verso l'altro umano familiare, dato che era con lui che avevano iniziato l'attività di gioco fino all'interruzione, dimostrando dunque come non fosse il grado del legame sociale a fare la differenza quanto l'impegno preso con chi avevano iniziato a giocare.

Il significato è che sin dall’inizio i cani capiscono le intenzioni e gli obiettivi di noi umani, arrivando ad un livello di sintonia tale che dimostrano anche di voler ripristinare proprio assieme al partner sociale l'attività iniziata insieme.

Questa peculiare capacità, tramite la quale i cani riescono a giungere ad un grado di intenzionalità condivisa con gli umani durante il gioco, serve a dimostrare che i cani posseggono una teoria della mente, una capacità cognitiva rara nel mondo animale che è proprio legata alla capacità di saper leggere e interpretare correttamente ciò che gli altri individui pensano.

Resta da capire se questa capacità che i cani dimostrano di avere con gli esseri umani sia emersa nel corso della domesticazione, oppure se fosse già presente nei lupi e come dunque questa eventuale plasticità comportamentale dell’antenato ancestrale sia potenzialmente servita come un ulteriore trampolino di lancio, fra gli altri fattori, per favorire l’inizio delle interazioni sociali fra uomo e lupo e così avere un ruolo importante durante il processo di domesticazione del nostro più fedele amico.

Sono un biologo naturalista di formazione, attualmente studente magistrale presso L'università di Pisa. Comprendere i meccanismi che muovono il comportamento degli animali e le ragioni che ne hanno permesso la loro evoluzione sono le domande principali che muovono la mia ricerca e la mia passione per l'etologia. Rispondendo ad esse, tento di ricostruire sia il filo conduttore che accomuna l'etologia di ogni specie animale, sia le differenze che distanziano ogni ramo evolutivo dall'altro.
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