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24 Dicembre 2021
11:21

Il Trentino chiede autonomia decisionale nella gestione del lupo. Fugatti: «Un rischio per l’economia e per le persone»

Secondo il Presidente della Provincia Autonoma Maurizio Fugatti, il lupo sul territorio della provincia rappresenta un problema di ordine pubblico.

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Il Presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha preso parte ad una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica in Trentino, durante la quale si è parlato dell'ipotesi di permettere alla Provincia di agire in maniera autonoma riguardo la gestione del lupo. Insieme al Presidente della Provincia, hanno presenziato anche il dirigente generale del Dipartimento protezione civile, foreste e fauna Raffaele De Col, i vertici delle Forze di polizia territoriali, i rappresentanti del Corpo forestale del Trentino e i sindaci di alcuni comuni interessati dalla presenza dell'animale.

«Non esiste soltanto un rischio per l’economia agricola e di montagna del nostro territorio – queste sono le parole di Maurizio Fugatti riportate nel comunicato stampa diffuso dalla Provincia Autonoma a seguito dell'incontro – Si tratta anche di un problema per la sicurezza delle persone, alla luce del sempre più frequente avvicinamento alle case di branchi e singoli esemplari di lupo. Per questo motivo abbiamo chiesto al Ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani, di accelerare le pratiche che ci permetteranno di attuare le linee guida di gestione del lupo in maniera autonoma».

«Difficile permettere la gestione autonoma del lupo vista la cattiva gestione dell'orso»

Secondo i dati riportati dal dirigente del Servizio faunistico Giovanni Giovannini, gli ultimi monitoraggi hanno confermato la presenza di oltre 20 branchi di lupo in Trentino, i quali possono essere composti da un numero minimo di 3 e da un massimo di 13 esemplari: «Vi è indubbiamente un aumento del numero di individui nella nostra regione – afferma Paolo Scarian, che da anni si occupa di monitorare la specie nel Trentino orientale – Questo però non significa che i lupi rappresentino un rischio per le persone, anzi, di fatto questi animali fanno tutto il possibile per evitare di incontrare l'uomo».

Secondo Scarian però, difficilmente la richiesta di Fugatti riceverà una conferma da parte del Ministro Cingolani: «Si parla da anni di questa proposta, ma la Provincia di Trento non sta facendo bella figura nella gestione dell'orso, quindi non credo che lo Stato autorizzerà volentieri un'ulteriore autonomia. Ciò che sta facendo Fugatti è una manovra politica per assicurarsi i voti degli allevatori e dei cacciatori, i quali non accettano la presenza dei lupi perché li riconoscono come rivali».

«Il numero delle predazioni è diminuito grazie alle misure di prevenzione»

Durante l'incontro, il dirigente generale del Dipartimento protezione civile Raffaele De Col ha evidenziato come ogni branco costi all'ente pubblico mediamente 10mila euro l’anno in termini di risarcimenti di bestiame e dotazione di strumenti di difesa come recinti elettrificati e cani da guardiania. «Negli ultimi anni, in realtà, abbiamo visto una diminuzione del numero di predazioni – afferma Scarian – I casi che vengono rilevati avvengono laddove mancano le misure di prevenzione come i recinti elettrificati, i cani da guardiania o la sorveglianza notturna. Ma se non vengono utilizzate non si può dire che sia colpa del lupo: se lasci del cibo a disposizione, è normale che una specie caratterizzata dall'alimentazione opportunistica arriverà a nutrirsi».

Negli ultimi mesi Paolo Scarian si è occupato di un progetto didattico nelle scuole del Trentino: «Sembra incredibile ma nessuno prima di me era stato nelle scuole a parlare di lupi con i bambini – afferma l'esperto – Anche questo è uno dei segnali che dimostra quanto la nostra Giunta abbia poco interesse a risolvere il vero grande problema di convivenza tra le persone e i grandi carnivori in Trentino: la carenza di comunicazione». Secondo Scarian infatti, ciò che potrebbe favorire un superamento del conflitto è la conoscenza della specie: «Non possiamo aspettarci che vengano divulgate verità da questa classe politica – conclude l'esperto – Solo qualche anno fa Maurizio Fugatti aveva dichiarato di non credere al fenomeno della dispersione. Secondo lui il lupo sarebbe stato portato qui da qualcuno. Quando ho chiesto ai bambini come pensano che sia arrivato in Trentino però, hanno dimostrato di saperlo bene: i lupi arrivano sulle loro zampe».

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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