Questa è una storia che arriva dalla città di Catanzaro, in Calabria. I protagonisti sono Alex, un ragazzo di 13 anni, e Charlie, un cagnolino di 15 anni che si era smarrito per le vie del centro storico il 20 gennaio durante una sera di freddo e pioggia.
Alex si trovava in compagnia dei suoi amici quando ad un certo punto ha incontrato Charlie sulla strada e ha capito subito che si trattava di un cane in difficoltà, sicuramente non abituato al caos e al traffico del centro storico.
E così, per cercare di aiutare il cagnolino a ritrovare la sua famiglia, Alex e i suoi amici hanno subito chiamato i Carabinieri e anche dei volontari di zona che però li avevano rassicurati dicendogli di tornare a casa e di lasciare il cane dove si trovava, in quanto si trattava probabilmente di un cane di quartiere o abituato ad uscire, sicuramente non abbandonato.
Le risposte ricevute avevano convinto tutti i ragazzi, tranne Alex che sentiva nel cuore che quel cane aveva una famiglia da qualche parte, qualcuno che magari stava in pensiero per la sua assenza. E così, nonostante i suoi amici avessero deciso di fare ritorno a casa, Alex è rimasto in strada da solo e ha vagato per diversi metri sotto la pioggia accanto a Charlie, riparandolo con un piccolo cartone dalla pioggia.
«Ero molto in pensiero per Alex, perchè gli si era scaricato il cellulare e non avevo idea di dove si trovasse – racconta a Kodami il padre Marcello Sabatino– Ho attivato la localizzazione del suo telefono e ho visto che l’ultima posizione registrata faceva riferimento al centro storico di Catanzaro e così sono andato a cercarlo».
Le ricerche però non sono state così semplici perchè Alex si era spostato e aveva camminato molto nel tentativo di fare da guida al cane anziano che non riusciva più ad orientarsi e trovare la strada di casa.
«Quando l’ho ritrovato, ho notato che accanto a lui c’era questo cane disorientato – continua – Entrambi erano bagnati fradici e infreddoliti. I passanti mi hanno raccontato che Alex ha protetto Charlie dai mille pericoli della strada e io, che in un primo momento ero arrabbiato perché preoccupato dal fatto che non fosse tornato a casa all’orario concordato, sono diventato orgoglioso di lui quando ho capito le sue motivazioni. Alex aveva deciso di rimanere in strada accanto al cagnolino, nonostante i consigli dei volontari di lasciarlo dov’era. In un secondo momento abbiamo appreso che il cagnolino, molto anziano, aveva anche difficoltà visive e quindi davvero, probabilmente, senza l’aiuto di mio figlio, non avrebbe potuto più fare ritorno a casa».
Non ci è voluto dunque tantissimo per convincere il padre Marcello a unirsi al figlio nelle ricerche per ritrovare la famiglia del cane. Così, insieme, hanno deciso di portarlo intanto a casa per asciugarlo e per dargli ospitalità durante la notte, determinati a riprendere le ricerche già all’indomani mattina.
«Charlie è un cane diffidente che non si è lasciato prendere facilmente in braccio e, nonostante questa difficoltà, mio figlio l’ha comunque protetto dalle macchine e dai motori che hanno rappresentato un grosso pericolo, data la sua difficoltà legata alla cecità e al fatto che non ha potuto orientarsi neppure utilizzando l’olfatto perché aveva piovuto molto e le tracce erano andate perdute – continua Sabatino – Quando siamo arrivati a casa e abbiamo sistemato il cagnolino per la notte, ho detto a mio figlio di andare a dormire ma lui non si è convinto ed è rimasto tutta la notte assieme a me a vegliarlo».
La notte non è passata in fretta per padre e figlio che sono rimasti tutto il tempo a guardare il cane che, finalmente, era in un luogo sicuro, lontano dai pericoli della strada a cui non era abituato. Durante quelle ore, Alex ha confessato al padre che nei momenti passati in strada ha capito di aver disobbedito alla regola dell’orario di ritorno ma che era pronto a ricevere un rimprovero pur di salvare la vita al suo amico.
L’indomani, grazie al lavoro dell’Asp, il cagnolino è stato prelevato e portato presso l’ambulatorio veterinario per il controllo sul microchip che purtroppo però era assente e ciò chiaramente non ha permesso di rintracciare la famiglia di Charlie in tempi brevi.
«Quando abbiamo scoperto che Charlie non aveva il microchip, abbiamo pensato che le cose si sarebbero potute complicare e comunque, nel caso in cui nessuno lo avesse reclamato, noi ci saremmo fatti avanti per un’adozione – continua – Non ci siamo scoraggiati però e quindi con la foto di Charlie sul cellulare siamo andati in giro per tutto il paese chiedendo se qualcuno lo riconoscesse. Dopo poche ore di ricerca, abbiamo saputo che una famiglia, a pochi metri di distanza da noi, era disperata perché la sera precedente aveva smarrito un cane di nome Charlie».
Un nome che è risuonato familiare, una foto che combaciava perfettamente e l’intuito di Alex che sin dall’inizio aveva previsto il lieto fine di questa storia: Charlie è potuto così ritornare tra le braccia della propria umana che era stata tutta la notte in pensiero per lui.
«Abbiamo accompagnato personalmente la signora all’ambulatorio ed è stato commovente assistere al ricongiungimento con Charlie – conclude Marcello Sabatino – Sono molto orgoglioso di mio figlio per la sua sensibilità, per il rispetto che nutre nei confronti degli esseri viventi, per la sua determinazione ad offrire aiuto. Lui me lo racconta spesso che non gli importa se sia una persona, un cane o un’ape ad essere in difficoltà: se ha la possibilità di aiutare lo fa, indipendentemente da tutto. Già in passato ha aiutato un gatto, diverse rondini e qualsiasi forma di vita gli si sia presentata sotto gli occhi».
Marcello, dopo quella giornata finita in un commovente abbraccio tra Charlie e la sua umana, ha ringraziato il figlio, dedicandogli con un post su Facebook queste commoventi parole:
Alex, sei tu l'eroe di questa splendida favola, sei tu, il mio superEroe
Ieri sera non hai abbandonato il cagnolino, anche quando i tuoi amici ti hanno lasciato solo, tu sei rimasto con lui, non ti sei voltato dall'altra parte, lo hai seguito e protetto dai pericoli.
Per andargli dietro, tra gli splendidi e misteriosi vicoletti della Catanzaro centro, sotto la pioggia battente, ti sei perso anche tu….
…. in fondo hai solo 13 anni, era tardi, eri solo, pioveva…e il cellulare si era scaricato…ma non hai mollato, tu lo dovevi salvare…
Era circa mezzanotte quando finalmente, dopo aver girato tra tutti i vicoli più nascosti, ti ho trovato, e ai miei rimproveri hai semplicemente risposto:
" io non lo lascio qui, io non lo lascio da solo"
Cosi, con tante difficoltà, perché Charlie non voleva essere toccato, perché spaventato, infreddolito e per questo aggressivo, lo abbiamo portato a casa, e tu per tutta la notte hai badato a lui, neanche i suoi tentati morsi, ti hanno fermato.
Abbiamo movimentato il mondo interno per aiutare il cagnolino a ritrovare la mamma, ma se questa mattina Charlie, o Balu come lo avevi battezzato, è tornato tra le braccia della sua padroncina, è solamente merito tuo.
Sei migliore di me, sei un ragazzo speciale e buono, sono orgoglioso di essere il tuo papà; non cambiare mai, perché il mondo ha bisogno di persone come te.
Io e mamma Elisa Aracri siamo fieri di te, ci hai dato una lezione, ci hai insegnato che prendersi cura di chi ha bisogno è più importante di moltissime altre cose.
Ringrazio anche l' ASP servizio veterinario di Catanzaro per la professionalità, l'assistenza e la gentilezza e la Polizia Municipale per la grande disponibilità dimostrata.