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2 Ottobre 2024
16:24

Il torneo degli orsi grassi che si tiene ogni anno in Alaska: tutto sulla Fat Bear Week

Scegli l'orso che secondo te diventerà più grasso e prova a vincere con lui il titolo di campione della Fat Bear Week. Questa sorta di "fantacalcio degli orsi" è vero e si gioca ogni anno in Alaska.

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Due schieramenti di orsi bruni per una settimana si contenderanno il titolo di orso più grasso. Sembra un gioco che a un italiano può ricordare il fantacalcio ma è tutto vero e succede in Alaska. Come ogni anno, anche in questo 2024 all'interno del Parco Nazionale di Katmai dal 2 all'8 ottobre si terrà la Fat Bear Week, il torneo annuale che segue i plantigradi che cercano di mettere su pero in vista del letargo invernale.

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Si tratta di un torneo a eliminazione singola e gli utenti possono votare l'orso da schierare nella lista presente sul sito ufficiale della manifestazione, patrocinata oltre che dal Parco anche dall'azienda produttrice di fototrappole Explore. Proprio attraverso l'occhio discreto delle telecamere è possibile per le persone seguire i loro beniamini mentre "combattono" a colpi di cibo.

Lo scopo è promuovere la conoscenza dell'orso bruno e per questo per tutta la stagione è possibile sintonizzarsi sulle bear cam che offrono un accesso senza precedenti alla vita intorno al Brooks River, uno dei grandi fiumi in cui i plantigradi catturano il pesce.

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Per ogni incontro l'utente deve votare l'orso che ritenete esemplifichi al meglio il successo degli orsi bruni nella ricerca di cibo, e quindi di grasso. L'orso che ottiene il maggior numero di voti passa al turno successivo. Tutti vincono, ma solo uno sarà incoronato campione.

Perché gli orsi ingrassano in questo periodo

Gli orsi vivono per ingrassare. Ogni animale fa della ricerca di cibo lo scopo della propria esistenza ma forse nessuno lo fa come l'orso bruno. Per questo animale ingrassare è una strategia di sopravvivenza che gli permette di affrontare con successo i mesi freddi, quando il cibo è quasi assente.

Accumulare riserve di grasso permette ai plantigradi di affrontare il letargo, che in questo caso sarebbe meglio definire ibernazione, dato che non è un sonno ininterrotto come quello che caratterizza ad esempio le marmotte, ma un sonno leggero che può essere caratterizzato anche da brevi risvegli.

Durante l'ibernazione, come suggerisce il nome, gli orsi riducono al minimo la perdita di calore corporeo: la temperatura si abbassa, il battito cardiaco rallenta, e lo stesso accade alla frequenza del respiro. Per fare fronte a 4-5 mesi di "risparmio energetico", gli orsi devono avere immagazzinato nelle settimane precedenti una grande quantità di grasso, un compito decisamente impegnativo, e anche per questo sono gli unici grandi mammiferi a sperimentare l'ibernazione.

Nonostante le difficoltà connesse ai mesi di accumulo, per questa specie affrontare il sonno è comunque la scelta evolutiva più vantaggiosa, dato che quando si trova in questo stato può sopravvivere senza dover cercare cibo e senza bruciare un'enorme quantità di calorie per mantenere il corpo attivo.

Questa fase è ancora più importante in habitat dal clima particolarmente rigido dove le risorse si riducono davvero al minimo all'abbassarsi della colonnina di mercurio. Per questo l'orso kodiak, la sottospecie di orso bruno diffusa in Alaska, ha sperimentato una tecnica tutta sua per mettere su peso.

Chi sono i kodiak, gli orsi dell'Alaska

L'orso kodiak (Ursus arctos middendorffi) è una sottospecie di orso bruno originaria delle isole Aleutine, nel Sud Ovest dell'Alaska. È caratterizzato dalle grandi dimensioni e da una gobba molto pronunciata che lo distingue dal grizzly (Ursus arctos horribilis) diffuso in Nordamerica.

Nel periodo che precede il letargo, un kodiak può arrivare a superare i 600 chili ed eretto sulle zampe posteriori può arrivare addirittura ai 3,2 metri. Dimensioni quasi doppie rispetto agli orsi bruni presenti in Italia.

Prendono il nome dall'isola Kodiak, la più grande dell'Alaska e la seconda degli Stati Uniti. Proprio all'isola si trova il Parco Nazionale di Katmai dove i kodiak in queste settimane sono impegnati a cacciare i salmoni lungo le rive dei più importanti corsi d'acqua, mettendo da parte per un po' la loro proverbiale solitudine.

L'orso infatti è un animale solitario per natura ed è raro osservarne di più insieme, fanno eccezione i casi in cui possono “aggregarsi” in contesti dove trovano tanto cibo, proprio quello che succede lungo i fiumi dell’Alaska nei punti di risalita dei salmoni.

Questi incontri però non finiscono sempre bene: proprio durante il primo giorno di Fat Bear Week le telecamere hanno ripreso un orso maschio che uccideva una femmina all'interno del fiume.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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