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16 Novembre 2022
16:27

Il test di Campbell per valutare il cucciolo. Quanto è attendibile?

A tutti piacerebbe essere certi, prima di adottare un cucciolo, che quando sarà grande avrà un carattere equilibrato e non avrà problemi comportamentali. Questa certezza non può darcela nessuno, eppure nel 1975 lo psicologo americano William Edward Campbell propose un semplice test per valutare le attitudini e le predisposizioni dei cuccioli nei confronti degli esseri umani. Vediamo come funziona e perché non è attendibile.

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A tutti piacerebbe essere certi, prima di adottare un cucciolo, che quando sarà grande avrà un carattere equilibrato e che non avrà problemi comportamentali. Soprattutto ciò di cui vorremmo esser sicuri è che non sorgano conflitti di relazione coi membri della famiglia e, più in generale, con gli umani.

Ma ciò che con certezza invece possiamo anticipare è che… proprio questa certezza non può darcela nessuno perché i fattori che possono influire sul carattere del nostro cucciolo sono tantissimi e non sempre prevedibili. E tuttavia alcuni tentativi in questo senso sono stati fatti già a partire dagli anni Settanta. Forse il più celebre tra tutti fu tentato nel 1975 dallo psicologo americano, esperto in comportamento animale, William Edward Campbell che, dopo decenni di esperienze sul campo e osservazione di cani e del rapporto instaurato con le loro famiglie, propose un semplice test per valutare le attitudini e le predisposizioni dei cuccioli nei confronti degli esseri umani.

Il test si compone di cinque semplici prove e ha una durata di pochi minuti, va somministrato al cucciolo all’età di 7/8 settimane di vita perché, così si riteneva, l’ambiente in cui vive non ha ancora modificato il suo carattere di base. Inoltre deve essere svolto da una persona non conosciuta al cane, in un contesto che sia tranquillo e privo di distrazioni, ma non familiare.

Ma prima di valutare l’attendibilità di questo test vediamo come si svolge.

Il test di Campbell per la scelta del cucciolo

Prova 1 – Test di attrazione sociale

Dopo aver posizionato il cucciolo in terra allontanarsi per 3/4 metri, quindi inginocchiarsi e chiamarlo con un battito delle mani. Servirà per dare una valutazione della sua dipendenza.

Risultati:

MD – Molto dominante

Viene facilmente, coda alta e rosicchia le mani

D – Dominante

Viene facilmente, coda alta, zampettando verso le mani

S – Sottomesso

Viene facilmente, ma con la coda abbassata

MS – Molto sottomesso

Viene esitando

I – Inibito

Non viene affatto

Prova 2 – Test di inseguimento

Stando in piedi affianco al cucciolo allontanarsi da lui con passo normale assicurandosi che ci veda andare via. Serve per valutare se il cucciolo ha l’attitudine a seguire l’uomo.

Risultati:

MD – Molto dominante

Segue facilmente, coda alta, cerca di rosicchiare i piedi

D – Dominante

Segue facilmente, coda alta, viene verso i piedi

S – Sottomesso

Segue facilmente, con la coda abbassata

MS – Molto sottomesso

Viene esitando e con la coda abbassata

I – Inibito

Non segue o segue da lontano

Prova 3 – Test di costrizione (durata 30 secondi)

Porsi in ginocchio accanto al cucciolo, girarlo delicatamente a pancia in su e, con una mano sul petto, tenerlo in questa posizione per 30 secondi.

Serve per valutare la sua reazione ad essere sottomesso

Risultati:

MD – Molto dominante

Lotta con forza, si dibatte e morde

D – Dominante

Lotta con forza, si dibatte, ma non morde

S – Sottomesso

Lotta per un po’, ma poi rinuncia

MS – Molto sottomesso

Non si muove, subisce la pressione delle mani

I – Inibito

Non previsto

Prova 4 – Test di dominazione sociale (30 secondi)

Stando affianco al cucciolo accarezzarlo dolcemente esercitando una leggera pressione dalla testa fino alla coda per 30 secondi. Serve per valutare quanto il cucciolo accetti la dominanza sociale, ossia la superiorità gerarchica

Risultati:

MD – Molto dominante

Salta addosso, morde, ringhia e gratta con le zampe

D – Dominante

Salta addosso e gratta, ma senza mordere

S – Sottomesso

Dopo essersi ribellato si calma e ci lecca le mani

MS – Molto sottomesso

Si gira verso l’umano per leccarlo

I – Inibito

Si sottrae alle carezze allontanandosi

Prova 5 – Test di dominanza per sollevamento (30 secondi)

Chinarsi sul cucciolo e alzarlo da terra di circa 20 cm, ponendo le mani intrecciate sotto il suo ventre e tenendolo così per 30 secondi. Serve per capire quanto il cucciolo accetti la dominanza dell’uomo.

Risultati:

MD – Molto dominante

Si dibatte molto, morde e ringhia

D – Dominante

Si dibatte molto

S – Sottomesso

Si dibatte, ma poi si ferma e lecca

MS – Molto sottomesso

Si gira verso l’umano per leccarlo

I – Inibito

Non previsto

Interpretazione dei risultati secondo Campbell

Se il cucciolo avrà totalizzato un numero uguale o maggiore di due MD, con la presenza di altre D può essere un cane che reagisce in maniera aggressiva e potrebbe anche arrivare a mordere. È da sconsigliare l’adozione a famiglie con bambini o persone anziane.

Se invece saranno presenti tre o più D il cucciolo tenderà a primeggiare, richiederà metodi di addestramento coerenti che lo porteranno a un rapido apprendimento. Anche in questo caso è però sconsigliata la presenza in famiglia di bambini.

Con tre o più risposte S il cucciolo avrà buone probabilità di adattarsi a qualsiasi ambiente. Sono i migliori per bimbi e anziani.

Quando sono presenti due o più risposte MS, soprattutto se accompagnate a una o più I avremo poi dei cuccioli estremamente sottomessi e che avranno bisogno di essere molto gratificati e maneggiati con dolcezza. Anche in questo caso andranno bene coi bimbi e potrebbero arrivare a mordere solo se gravemente minacciati.

Infine con due o più I avremo dei cuccioli molto difficili da addestrare. Se poi saranno presenti anche degli MD o dei D potrebbero perfino attaccare se messi sotto stress. Se invece sono presenti degli MS o degli S in situazioni di stress avranno la tendenza a tirarsi indietro.

Come valutare l’attendibilità del test di Campbell?

Già a detta dell’autore, così come di tutti quelli che lo hanno sperimentato, il test di Campbell non ha un valore scientifico. Infatti il carattere del cane sarà influenzato durante la crescita anche da una serie di fattori ambientali e sociali che potranno incidere in maniera molto importante sui suoi comportamenti futuri.

Dunque, se anche un cane avrà ricevuto una certa valutazione attraverso il test, potrebbe poi rivelarsi completamente diverso ad esempio a causa di particolari esperienze o eventi traumatici o comunque particolari tipi di educazione o addestramento. E d’altronde questo tipo di valutazione mira non soltanto a valutare quale potrebbe essere il contesto ambientale e familiare migliore in cui inserire il cucciolo, ma anche a suggerire quale potrebbe essere il tipo di approccio migliore per far sì che, nonostante la valutazione iniziale, possa poi crescere in modo equilibrato e non sviluppare problemi nei confronti dei membri della sua famiglia. E tuttavia alcune considerazioni si impongono tanto in merito alla terminologia utilizzata nella classificazione quanto all’attendibilità di questo tipo di prove.

Solo una questione di termini?

La prima questione da affrontare è quella dei termini utilizzati. Il test di Campbell fu pensato quasi cinquant’anni fa e anche le basi teoriche su cui si fondava sono da rapportare a quel particolare periodo storico. In particolare la dicotomia tra dominante vs sottomesso è qualcosa che gli attuali studi hanno ormai ampiamente superato mostrando come determinati atteggiamenti (quali ad esempio l’uso della bocca o l’avvicinarsi con la coda alta o abbassata) possono essere estremamente più complessi da interpretare che non sulla base di queste due semplici risposte.

Si parla ad esempio, ormai da diversi anni, di due caratteri fondamentali che accomunano tutte le specie sociali: questi sono la socievolezza e la prosocialità. Per socievolezza si intende la capacità di stare all’interno delle relazioni sociali senza creare o ricercare conflitti; per prosocialità, invece, si intende la ricerca attiva di interazioni con altri individui. Tanto quelli che nel test vengono definiti comportamenti dominanti, quanto quelli sottomessi possono in tanti casi, sebbene attraverso modalità diverse, essere indice di un atteggiamento socievole o prosociale, ossia del piacere o della voglia di istaurare un rapporto con l’interlocutore.

Piuttosto forse si potrebbe più correttamente parlare di soggetti maggiormente sicuri di sé, introducendo altri due termini anch’essi molto importanti: autostima, ovvero fiducia in se stessi e autoefficacia, fiducia nelle proprie capacità e nei propri strumenti.

Già queste prime considerazioni potrebbero farci capire che non sono sufficienti poche e semplicistiche categorie per valutare l’estrema complessità della mente di un cane, che una valutazione seria del carattere di un cucciolo non può essere fatta in pochi minuti e che sarebbe necessario prendersi del tempo, magari in compagnia di un educatore, per valutare la scelta migliore e più adatta alle proprie caratteristiche tanto di vita che caratteriali.

Quando comincia l'apprendimento?

Ma al di là delle questioni terminologiche vi sono altri aspetti molto importanti da considerare. Una di queste riguarda l’idea che un cucciolo di 7/8 settimane non sia ancora stato influenzato dal proprio ambiente di vita. Tutte le recenti ricerche concordano sul fatto che i processi di apprendimento hanno inizio fin dalla più tenera età ed anzi ancor prima della nascita attraverso gli stimoli cui è sottoposta la mamma che, ad esempio, attraverso il cordone ombelicale passerà ai cuccioli non soltanto il nutrimento, ma anche altre sostanze e, in particolare ormoni legati a benessere o a stress. Questi condizioneranno in modo importante il carattere dei cuccioli e le loro predisposizioni.

Inoltre anche l’ambiente di vita nei primi giorni avrà grandissima importanza. Un luogo tranquillo, ma ricco di stimoli e di contatti potrà essere molto d’aiuto nel rendere i cuccioli più espansivi ed estroversi; al contrario un ambiente deprivato potrà renderli più diffidenti verso le novità; infine uno troppo caotico potrà incidere sui loro stati emozionali.

Assieme dunque alle reazioni dei cuccioli è assolutamente necessario valutare anche il carattere dei genitori e le caratteristiche dell’ambiente di vita, in quanto possono incidere in modo importante su come quel cucciolo reagirà alla presenza di uno sconosciuto e in un ambiente che non gli è familiare. Inoltre, data la estrema plasticità della mente del cucciolo, quella che è la prima reazione potrebbe radicalmente mutare anche nell’arco di un tempo brevissimo. Ad esempio un cucciolo che si avvicina a pancia bassa e coda tra le gambe potrebbe magari cambiare atteggiamento e cominciare a mordicchiare non appena si sentirà più sicuro e prenderà maggiore confidenza. Anche in questo caso, dunque, una valutazione fatta in pochi minuti non sembra sufficiente per predire il futuro carattere del giovane cane.

L'importanza delle razze

Vi è infine un ultimo aspetto che non può essere assolutamente sottovalutato, perché ha a che fare con la genetica e in tanti casi non può essere modificato a nostro piacimento. Questo aspetto è quello della razza, le cui caratteristiche tendono a manifestarsi in maniera importante soltanto dopo il processo di maturazione (a partire da circa l’anno o l'anno e mezzo di età).

Sebbene ad un occhio esperto certe differenze possano essere percepibili anche in tenera età, per tante persone potrebbero apparire molto poco evidenti. E così potrebbero non essere notate le peculiarità che contraddistinguono ad esempio un cucciolo di Labrador da uno di Dogo Argentino o di Amstaff, o tra un Setter e un Dobermann. Nei cuccioli di tutte le razze, infatti, spiccano di più le caratteristiche comuni, quali la voglia di giocare, la facilità nell’ingaggio o nella stimolazione da eventi e fattori esterni, piuttosto che non delle piccole differenze che tenderanno ad acuirsi soltanto dopo la maturazione.

Dunque insieme agli altri fattori citati anche quello della razza va preso nella massima considerazione e, al di là di quelli che potrebbero essere gli esiti del test di Campbell, bisogna essere assolutamente consapevoli che influiranno in maniera determinante sul percorso educativo che bisognerà in ogni caso mettere in atto e sulle attenzioni che andranno tenute.

In conclusione più che di un test dal limitato valore diagnostico il nostro suggerimento sarà sempre quello di farsi consigliare da un professionista nella scelta di un nuovo compagno di vita: un professionista che sappia valutare il contesto familiare e lo stile di vita delle persone, la compatibilità con il cucciolo e la razza prescelta, ma che possa anche coadiuvare il gruppo nel migliore e più attento percorso di crescita e di educazione.

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Francesco Cerquetti
Esperto in etologia applicata e benessere animale
Laureato in Filosofia a partire dal 2005 ho cominciato ad appassionarmi di cinofilia approcciando il mondo dei canili. Ho conseguito il Master in Etologia Applicata e Benessere animale, il titolo di Educatore Cinofilo e negli IAA.
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