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18 Marzo 2021
9:02

Il territorio: sapreste tracciare i confini del vostro cane?

Tutti abbiamo associato almeno una volta il concetto di territorio ai nostri cani, ma conosciamo davvero il suo significato? Il territorio del cane è il suo spazio sociale, ma può variare molto se si tratta di cani randagi o pet. Scopriamo qual è il suo vero significato e cosa vuol dire da un punto di vista comportamentale.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Quando si parla di cane lo associamo frequentemente al concetto di territorio. Ad esempio quando lo vediamo fare pipì all’angolo della strada pensiamo che lo faccia, appunto, per marcare il territorio. Ne siete sicuri? Sapreste dare una definizione chiara di cosa è il territorio per il vostro cane? Se vi chiedessi di tracciarne con un gessetto le linee di confine, sareste in grado di farlo? Dove inizia? Fino a dove si estende? Cosa c’è oltre? Il cane abituato a fare la sua uscita quotidiana spostandosi in macchina per diversi chilometri, che idea avrà del territorio?

Dal randagio al pet, il confine cambia

La prima cosa che dobbiamo fare per dare una risposta a queste domande è ritornare alla distinzione tra cane, inteso come randagio e pet, ovvero il "cane di proprietà" che, perlopiù, vive in casa con le persone. Il pet ed il randagio hanno la stessa genetica, appartengono alla stessa specie, Canis lupus familiaris ma vivono condizioni sociali radicalmente diverse. Per questo vivono il territorio in modo differente. Non servono conoscenze in etologia per intuirne le diversità. Il randagio vive sempre nel suo territorio e ogni giorno ne delimita i confini per difenderlo dai competitori.

I randagi estendono il loro territorio linearmente e solo occasionalmente capita che si sovrapponga, seppur in minima parte, con quello di altri in possesso di una porzione attigua e tangente.

I cani di famiglia, invece, soprattutto quelli che vivono in città, spesso abitano nello stesso condominio, risiedono nella stessa via e condividono gli stessi percorsi nelle uscite quotidiane. Il territorio dei pet è diverso dunque, non è confinante e solo occasionalmente intersecato a quello degli altri ma sistematicamente sovrapposto. È questo il motivo per cui, quando usciamo in passeggiata con il cane, soprattutto se maschio, lo vediamo marcare con l’urina così tante volte? Con l’odore delle marcature segnala il suo passaggio in un territorio che sente invaso da cani percepiti come competitori e che percorrono il suo stesso tragitto ogni giorno.

Che cosa è il territorio per un cane?

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Il territorio per il cane è il luogo dove trascorrere la maggior parte della giornata e all’interno del quale disporre e gestire risorse fondamentali come cibo, acqua, riposo e partner sociali. Non possiamo considerare territorio uno spazio che non viene vissuto per tutta la giornata e che viene attraversato solo per pochi minuti al guinzaglio. Ciò che c’è fuori dalla porta di casa per un pet non è a suo uso esclusivo ma si configura come ambiente urbano da condividere con altri cani non familiari, alcuni dei quali può conoscere ma che perlopiù gli sono estranei. Il cane di famiglia, quindi,  quando esce di casa si tuffa subito in uno spazio pubblico. Un po' come la nostra pagina social che pur essendo nostra, non è un diario segreto ma pubblico. Pur essendo nostra, al suo interno mostriamo ciò che vogliamo far veder di noi agli altri. Per tutte queste ragioni è plausibile ritenere che il territorio per il pet sia rappresentato dalla casa in cui vive ed i suoi confini siano le mura domestiche. Tutto ciò che è fuori dalla porta di casa o dalla recinzione del giardino, dunque, non deve essere considerato territorio bensì, per usare una terminologia tecnica, home range.

Che cosa vuol dire dal punto di vista del comportamento?

Di cosa si tratta dal punto di vista etologico? Lo spazio sociale per il cane è costituito da tre cerchi concentrici: spazio intimo, territorio, home range. Immaginate queste dimensioni strutturate come la sezione di una cipolla o di un tronco d’albero. Nel caso del pet lo spazio privato sarà la sua cuccia o dove ama riposare, mentre il territorio probabilmente sarà l'intero spazio domestico. Il pet quando varca la porta di casa non trova un ambiente da gestire e vivere per tante ore ma uno spazio da condividere con persone e cani estranei. Non troverà allora un territorio ma uno spazio pubblico. Lo spazio che si estende oltre il territorio (home range), da qualunque punto di vista lo si voglia analizzare, sia per il cane libero che per il cane di famiglia è un ambiente da esplorare e perlustrare, lasciandosi guidare dalla curiosità. Nell’home range, come emerge dagli studi etologici, il cane cammina, si muove, fa soste solo per approfondire l’esplorazione di alcuni odori e costruire nuove relazioni sociali ma non vi staziona a lungo e solo raramente ci riposa. Preferisce attraversarlo per immagazzinare nuove esperienze.

Ecco perché al nostro cane piace esplorare insieme a noi

Ora spero vi sarà più chiaro il perché quando il nostro cane esce di casa vuole camminare, passeggiare insieme a noi, curiosare, scoprire ambienti e fare nuovi incontri con persone e cani. Noi siamo il suo gruppo sociale, il suo branco. Esplorare insieme lo spazio urbano o l’ambiente che si estende fuori dalla nostra abitazione, rappresenta per il cane (normo-comportamentale) l’attività collaborativa e sociale più importante. Il non plus ultra se può farlo libero dal guinzaglio. La perlustrazione di un ambiente e l’esplorazione degli odori presenti lungo il percorso sono attività naturali che non potranno mai essere sostituite dal gioco con la pallina o dalla sosta prolungata all’interno di un’area per cani.

Non mi resta dunque che augurarvi una buona passeggiata. Se possibile organizzate la vostra routine con il cane in modo da non utilizzare la macchina, in almeno una delle uscite, preferibilmente quella della mattina. Oltre a non inquinare l’ambiente aiuterete il vostro cane ad avere una rappresentazione dello spazio sociale, del territorio e dell’home range più chiara e aderente alla sua natura.

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David Morettini
Educatore e istruttore cinofilo CZ
Laureato in Filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Firenze, educatore e istruttore cinofilo. Sono docente SIUA e di altre scuole di formazione cinofila, e docente nei master universitari di istruzione cinofila e medicina comportamentale. La mia missione è quella di formare persone che sappiano lavorare nel pieno rispetto della dignità e dell’intelligenza del cane, tutelandone l’autonomia e non la dipendenza dall’essere umano.
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