Il Tar di Trento ha stabilito che il decreto di abbattimento dei lupi resta valido. A nulla sono valsi i ricorsi degli animalisti contro l'ordinanza firmata dal presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti. I ricorsi erano tre, presentati dalle maggiori associazioni di tutela animale: Leal; Enpa, Oipa e Leida; Lndc, Lav e Wwf.
Nel mirino della Provincia ci sono i due lupi che sul versante trentino dei Monti Lessini hanno predato diversi bovini e asini nel pascolo di Malga Boldera. L'ultimo attacco si è verificato il 22 luglio scorso ai danni di tre vitelle.
Il giudice in tutti i decreti ha rilevato che «nella comparazione degli interessi coinvolti deve essere contingentemente assicurata preminente tutela all’attività economica già probatamente colpita con grave danno dalle pregresse incursioni del branco di lupi presente in zona». Secondo il Tar, quindi, essendo quindi stati colpiti gli interessi economici degli allevatori, la loro tutela deve essere assicurata in via prioritaria. Per queste ragioni il decreto di abbattimento non è sospeso, continuerà a restare in vigore.
Gli animalisti però non demordono. Raggiunta da Kodami, l'avvocata Claudia Taccani portavoce dell'Oipa, commenta: «Riteniamo che non sia corretta una politica che privilegia metodi cruenti, come l'abbattimento della fauna selvatica, rispetto a scelte maggiormente etiche ed efficaci come controlli, anche restrittivi, che preventivamente possano tutelare le persone e anche il patrimonio zootecnico».
Non tutto però è già deciso. Ci sono degli ulteriori step che potrebbero cambiare il destino dei lupi dei Monti Lessini: entro 5 agosto la Provincia dovrà depositare al Tar la documentazione istruttoria che giustifichi l'abbattimento, mentre successivamente il giudice monocratico si esprimerà sulle richieste delle associazioni.
In ragione di questi passaggi ulteriori, Lndc, Lav e Wwf non riconoscono alcuna vittoria a Fugatti: «La decisione del TAR di oggi per noi equivale, di fatto, a una sospensione dell’esecuzione di due lupi ordinata la scorsa settimana dal presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti – affermano le associazioni animaliste e ambientaliste – almeno fino al 14 settembre, data della prossima della riunione Collegiale del Tribunale Amministrativo, in cui si dovrà esprimere sulla documentazione fornita dalla Provincia relativamente alle misure di sicurezza realizzate dalla malga Boldera. Un passo in avanti quindi rispetto a quando lo stesso Tar aveva deciso solo pochi giorni fa».
«Risulta evidente come le ragioni elencate dagli avvocati delle associazioni animaliste, Letrari e Pezone, hanno quindi convinto il tribunale. Speriamo che si arrivi a cancellare del tutto questa immorale e non necessaria decisione di pancia di Fugatti, che continua a ordinare uccisioni di animali selvatici – dichiarano Lndc, Lav, e Wwf – I due animali vengono a trovarsi nello stesso limbo in cui si trovava JJ4, potendo essere uccisi prima che vi sia un iter giudiziario che autorizzi questa operazione. Si tratta di un paradosso giuridico che eviteremo ad ogni costo, batteremo ogni strada possibile per impedire che questo decreto possa produrre esiti nefasti irreparabili sui due animali e fungere da precedente pericoloso per l’intera popolazione italiana di lupi».