Il suo cane guida non può salire: il velocista non vedente Timothéé Adolphe lasciato a terra da Easy Jet

Mentre la legge obbliga ad accogliere a bordo degli aerei i cani da assistenza, Easy Jet ha rifiutato di far salire su un suo velivolo il compagno guida del campione del mondo nei 400 metri, nonché punta di diamante della squadra paralimpica francese Timothée Adolphe, che è non vedente.

"Il giaguaro bianco", così come è soprannominato l'atleta e il suo animale hanno vissuto questa incresciosa esperienza proprio questa settimana: Adolphe doveva recarsi a Tolosa da Parigi insieme al suo sponsor per un'operazione di marketing. Ma l'organizzazione del viaggio non è andata come previsto.

Alla prenotazione del biglietto, la compagnia EasyJet ha espresso il proprio rifiuto ad accettare il cane di assistenza in totale contraddizione con il provvedimento legislativo esistente in Francia che obbliga le compagnie aeree a far salire a bordo insieme alle persone con disabilità e a mobilità ridotta il loro animale da assistenza a patto che siano provenienti da una scuola riconosciuta a livello internazionale.

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«Siamo rimasti molto sorpresi. Il mio sponsor ha contattato i servizi della compagnia per avere spiegazioni e gli è stato detto che EasyJet era una compagnia inglese e che come tale non doveva rispettare le leggi francesi», spiega amaramente il velocista.

Contattata poi da Le Figaro, la società ha dichiarato invece che i cani guida vengono sempre accettati  a bordo «come chiaramente previsto sul nostro sito web e, infatti, ne trasportiamo infatti centinaia ogni anno».

Ma in questo caso, secondo la compagnia Japelou questo il nome del cane non proveniva da una scuola di addestramento riconosciuta a livello internazionale come invece vuole la legge.

Una affermazione «del tutto falsa» la replica di Adolphe, in quanto la Scuola di cani guida per ciechi dove è stato addestrato il suo amico «è federata a livello nazionale e internazionale».

Peccato che il campione non ha avuto modo di dirlo ai responsabili di Easy jet, visto che come racconta, la persona arrivata al telefono dopo essersi fatta aspettare venti minuti, dopo aver spiegato la motivazione del diniego ha buttato giù.

Una grande delusione ma anche tanta rabbia quella dell'atleta 33enne: «Siamo nel 2023, dover lottare per applicare semplicemente le leggi fondamentali, è anormale. Sono proprio caduto dalle nuvole, non mi era mai successo in aereo».

A differenza, invece, di ciò che gli accade sempre più spesso con i taxi o VTC (una sorta di Uber francese) visto il rifiuto della gran parte degli autisti di accettare con il suo fedele compagno.

A risolvere la situazione molto spiacevole è comunque arrivata Air France che ha preso accordi per accogliere Japelou e il suo pet mate sui propri velivoli senza alcun problema.

Ciò che ha dichiarato Easy Jet, sulle caratteristiche che il cane guida deve possedere per salire con il suo pet mate su un aereo, vale per tutte le compagnie.

Per tutte, infatti, il cane deve essere formato per accompagnare e assistere le persone con disabilità (come le persone ipovedenti, ipoudenti o con difficoltà motorie) ed essere formato da un istituto di formazione riconosciuto a livello internazionale come l'ADI, l'Assistenza Cani Internazionale o l'IGDF, la Federazione internazionale dei cani guida.

Quindi deve essere in possesso di un documento d'identità ufficiale rilasciato da un istituto di addestramento riconosciuto che confermi che il cane è un cane da servizio completamente addestrato o sotto la supervisione di un addestratore certificato;

Infine, deve indossare una giacca o un'imbracatura identificativa e deve rimanere sempre sotto la supervisione del passeggero-pet mate.