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6 Aprile 2024
10:00

Il Sindaco di Alicudi regala le capre dell’isola agli allevatori ma gli animalisti si oppongono

Capre in regalo agli allevatori perché più numerose degli abitanti. È quello che sta succedendo sull'isola di Alicudi che conta circa 100 abitanti e ben 600 capre. Gli animalisti però non ci stanno.

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Capre in regalo perché più numerose degli abitanti. È quello che sta succedendo sull'isola di Alicudi che conta circa 100 abitanti e ben 600 capre su una superficie di appena 5,2 chilometri quadrati. Per fare fronte al danno che secondo gli enti locali le capre starebbero arrecando alle coltura, è intervenuto Riccardo Gullo, sindaco di Lipari, a cui fa capo Alicudi, il quale ha deciso di regalare le capre.

A tale fine, l'assessorato regionale alle Risorse Agricole della Sicilia ha emesso un avviso pubblico rivolto agli allevatori e alle aziende zootecniche per la cessione a titolo gratuito degli animali catturati su Alicud. L’obiettivo dichiarato dell'operazione è l’eradicazione delle capre selvatiche che vivono sull’isola. La domanda potrà essere presentata entro il 10 aprile con le modalità indicate dalla Regione.

Questa iniziativa fa parte del Piano di monitoraggio e contenimento di questi animali che avrebbe avuto il parere favorevole dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Secondo le autorità regionali, infatti, la popolazione di capre sarebbe eccessivamente numerosa e avrebbe un «notevole impatto sulle biocenosi e sulle colture agricole» e per questi motivi deve essere totalmente eradicata dal territorio.

Una decisione che ha trovato in disaccordo le associazioni di tutela animale . A intervenire è stata la LNDC Animal Protection con una lettera aperta della presidente Piera Rosati: «Che fine faranno queste povere capre una volta in mano agli allevatori? Passeranno dall’essere libere e serene a una vita di prigionia e sfruttamento, per poi finire probabilmente al macello. La cosa paradossale è che l’isola di Alicudi viene descritta, nel portale turistico gestito proprio dalla Regione Sicilia, come un posto dove vivere a contatto con la natura, ma ora vogliono eliminare da quella natura delle creature che ne sono parte integrante».

«Come al solito – ha scritto Rosati – saranno gli animali a pagare per l’incapacità di gestione dell’uomo, che – dopo aver importato sull’isola le capre – avrebbe dovuto effettuare adeguate attività di monitoraggio e controllo delle nascite per evitare che si arrivasse a un numero eccessivo, se il problema è realmente questo».

L’ufficio legale di LNDC Animal Protection ha richiesto tutta la documentazione che ha portato a questa iniziativa e ha fatto sapere di stare valutando ogni azione legale possibile per fermarla, con l’obiettivo di tutelare la vita e il benessere di questi animali.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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