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22 Marzo 2022
16:10

Il serpente indaco orientale è tornato in Alabama dopo oltre mezzo secolo

Il serpente indaco orientale è tornato riprodursi nelle foreste dell'Alabama, dove si era estinto dagli anni 50. Il merito è di un progetto di reintroduzione di successo iniziato nel 2006.

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In Alabama, nel sud-est degli Stati Uniti, non si vedeva un serpente indaco orientale nato in natura dagli anni 50, quando la specie si è localmente estinta a causa della perdita di habitat. Ora, dopo un primo avvistamento avvenuto nel 2020, un secondo storico ritrovamento testimonia il successo dell'ambizioso progetto di reintroduzione iniziato nel 2006: l'Eastern Indigo Project.

Il merito del ritorno in Alabama di Drymarchon couperi va infatti ai ricercatori e ai conservazionisti dell'Alabama Wildlife and Freshwater Fisheries Division, che insieme a numerosi altri partner hanno iniziato ad allevare in cattività questo serpente, proprio con l'obiettivo di riportalo lì dove era scomparso.

Nel 2010 furono rilasciati i primi 17 serpenti all'interno della Conecuh National Forest, e ad oggi il numero totale è arrivato a oltre 170. L'obiettivo del progetto è arrivare, partendo da esemplari catturati nella vicina Georgia, a una popolazioni minima vitale stimata in 300 esemplari.

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Drymarchon couperi si era estinto in Alabama negli anni 50, ma grazie a un progetto di reintroduzione è tornato a riprodursi nella Conecuh National Forest

Evidentemente però, il progetto sta già dando i suoi frutti, visto che i rettili si stanno già riproducendo. Lo dimostra il fatto che l'esemplare osservato è molto piccolo e, soprattutto, sprovvisto del microchip identificativo che era stato invece applicato a tutti i serpenti rilasciati. Per cui è sicuramente nato in natura.

I serpenti rilasciati sono quindi sopravvissuti e hanno già iniziato a riprodursi, proprio quello che volevano sin dall'inizio i conservazionisti. Un risultato tutt'altro che scontato, visto che reintrodurre con successo una specie è sempre un'impresa piuttosto difficile e rischiosa.

Questo gradito ritorno produrrà effetti positivi su tutto l'ecosistema forestale della zona. I serpenti sono infatti predatori all'apice che con la loro attività di caccia regolano gli equilibri tra prede e predatori, generando effetti a cascata su tutto l'ambiente in cui vivono.

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Il serpente indaco orientale è il più grosso serpente non velenoso del Nord America. Il suo areale nel sud–est del Paese si è notevolmente ridotto a causa della perdita di habitat

Il serpente indaco orientale non è considerata globalmente una specie in via di estinzione, tuttavia è stata comunque inserito dal governo degli Stati Uniti nel proprio elenco delle specie minacciate. Questi serpenti vivono infatti soprattutto in Georgia e in Florida, e visto la rapidità con cui è scomparso nel secolo scorso dall'Alabama necessitano quindi di particolare attenzione.

Un tempo molto più diffuso tra gli stati meridionale, il Drymarchon couperi è il più grande serpente non velenoso di tutto il Nord America. I maschi, più grandi delle femmine, possono arrivare fino a 2,8 metri di lunghezza, caratteristica insolita tra i serpenti, dove solitamente è proprio il sesso femminile a raggiungere dimensioni maggiori.

Questo gradito ritorno è una buona notizia non solo per le foreste di pini dell'Alabama, ma per tutto il mondo della conservazione. Sempre più specie sono seriamente minacciate di estinzione, ma il successo di questo progetto dimostra che, quando vogliamo, possiamo ancora rimediare ai nostri errori e riportare piante e animali lì dove li abbiamo estirpati.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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