Il Senato ha approvato oggi il Disegno di Legge di conversione dl Incendi. Dopo quasi una settimana di scontro sugli emendamenti al testo, questo pomeriggio la polemica ha divampato con ulteriore violenza tra le istituzioni e il mondo animalista.
I prossimi passi del decreto
Dopo la bocciatura di ieri dell'emendato relativo al blocco della caccia in seguito al verificarsi di roghi, arriva oggi una nuova batosta per le associazioni animaliste. Il testo è stato approvato quasi all'unanimità, incassando 177 voti favorevoli, 1 contrario e 15 astenuti. Una vera delusione per le ong secondo le quali il dl Incendi ha delle «gravi lacune» relative alla conservazione della biodiversità e dell'ecosistema dopo un evento traumatico come un incendio.
La critica di maggiore rilievo che Enpa, Lav, Lipu e Wwf Italia hanno rivolto ai senatori in un comunicato congiunto è di aver cassato l'unico emendamento che «puntava a sospendere la caccia, per una sola stagione, nei Comuni in cui si verificano incendi di rilievo tale da determinare la dichiarazione dello stato di calamità a livello regionale», proteggendo di fatto i cacciatori a scapito del benessere degli animali. Il decreto ora dovrà passare all’esame della Camera, dove la discussione è stata calendarizzata per il 2 novembre, in vista della conversione in legge entro la scadenza dell'8 novembre.
Caccia possibile anche dopo gravi incendi
Se da una parte nel testo sono state stanziate ingenti risorse, 230milioni di euro da spendere in quattro anni destinati ai Vigili del fuoco, dall'altra il testo rende più difficile «applicare con tempestività i divieti previsti dalla legge 353/2000, che entreranno in vigore entro il primo aprile di ogni anno e non dopo 10 giorni dalla estinzione dell'incendio – denunciano le associazioni – Questo significa che, subito dopo l'estinzione, quando la fauna e la flora sopravvissuta è in maggiore sofferenza, sulle aree percorse dal fuoco potranno paradossalmente esercitarsi la caccia e il pascolo. Le aree incendiate potranno anche essere, fino a quella data, oggetto di compravendita, edificazione e cambio di destinazione d'uso».
Oltre alla questione della caccia, il testo approvato rende più agevoli attività di taglio boschivo dannose come «il controfuoco e il fuoco prescritto, nonché la gestione degli ecosistemi forestali basata sull'indefinito e quindi potenzialmente pericoloso concetto di "cura del bosco". Basterà dichiarare che i tagli siano destinati, ad esempio, alla realizzazione opere di prevenzione come piste per i mezzi di soccorso, senza che ciò comporti la necessità di valutare gli impatti ambientali determinati da queste attività».
Lega e M5S, senatori soddisfatti
I contrasti sul decreto, visti anche i numeri raggiunti dal testo in fase di approvazione, sono però principalmente tra le associazioni e i senatori. All'interno dell'Aula è infatti palpabile il clima di soddisfazione trasversale palesato anche in fase di dichiarazione di voto. «L'approvazione del decreto Incendi è certamente un passo avanti fondamentale nell'ottica di combattere una piaga che da anni colpisce il nostro Paese – commenta il senatore della Lega Luca Briziarelli – Un provvedimento che va nella direzione giusta perché guarda sia all'emergenza che alla prevenzione, per garantire un sistema di interventi che funzioni sempre adeguatamente».
All'esponente del carroccio fa eco in una nota Patty L’Abbate, membro del M5s e senatrice della commissione Ambiente, che si dice contenta proprio degli interventi in favore degli animali: «Piena soddisfazione per il via libera al dl Incendi». «Abbiamo introdotto la messa in sicurezza per gli animali coinvolti durante le attività di spegnimento degli incendi, e abbiamo previsto la facoltà per i comuni di avvalersi di Ispra, mediante il Sistema nazionale di protezione dell’ambiente, o di altri soggetti con le necessarie capacità tecniche, per il censimento delle aree interessate da incendi. Si prevede anche la confisca degli animali nel caso di trasgressione al divieto di pascolo nelle aree colpite».
Delusione per la senatrice del gruppo Misto Loredana De Petris che si era fatta promotrice in Aula dell'emendamento relativo blocco della caccia, poi espunto. Oggi la senatrice è stta destinataria della solidarietà delle associazioni insieme ai senatori "che hanno dimostrato sensibilità e con impegno hanno sostenuto gli emendamenti proposti, in particolare la senatrice Loredana De Petris".