Ogni anno in Nuova Zelanda viene eletta attraverso una votazione online la specie di uccello dell'anno. Si tratta di una competizione piuttosto sentita e popolare, tanto da entrare in maniera prepotente al centro del dibattito pubblico, generando polemiche, ironia, schieramenti, discussioni feroci e vere e proprie tifoserie.
Quest'anno però, per celebrare il centenario di Forest and Bird, l'ONG conservazionista che organizza il contest dal 2005, l'organizzazione ha deciso di alzare la posta in palio, annunciando che il consueto concorso annuale sarà ancora più speciale e stabilirà quale sarà l'uccello del secolo. E per attirare l'attenzione sulle sulle minacce che stanno ancora mettendo a rischio la fauna neozelandese, tra le 75 specie in gara sono stati inseriti anche cinque uccelli considerati ormai estinti.
In Nuova Zelanda, infatti, l'82% degli uccelli è ancora minacciato di estinzione e molte di queste specie sono tra l'altro endemiche, ovvero esclusive del grande arcipelago dell'oceano Pacifico a sud-est del continente australiano. E in una nazione nota per la sua vivace ossessione per gli uccelli, il passaggio dall'incoronazione dell'uccello dell'anno a quello del secolo sta ovviamente ricevente parecchia attenzione.
Le cinque specie estinte inserite nella competizione sono: il gufastore sghignazzante o whēkau in lingua maori (Sceloglaux albifacies), avvistato per l'ultima volta nel 1914; lo scricciolo del bush/mātuhituhi (Xenicus longipes), scomparso dai radar nel 1972; l‘huia (Heteralocha acutirostris), osservato nel 1907 per l'ultima volta; il beccaccino delle Snares/tutukiwi (Coenocorypha huegeli), estinto nel 1964 e il piopio settentrionale (Turnagra tanagra), la cui ultima osservazione certa risale al 1905.
L'attesissima competizione annuale, molto seguita anche al di fuori dei confini neozelandesi, partirà ad ottobre, nello stesso periodo in cui ci saranno anche le elezioni politiche. Tutti possono votare online e negli anni non sono mancante polemiche e faide che hanno chiaramente l'unico obiettivo di attirare l'attenzione sulla minacciata avifauna del paese.
L'anno scorso, per esempio, ad aggiudicarsi il titolo di uccello dell'anno è stato l'outsider scricciolo di South Island o pīwauwau (Xenicus gilviventris), l'unico uccello a vivere per tutto l'anno in alta quota nel paese. In quel caso le polemiche si scatenarono soprattutto a causa dell'esclusione forzata dalla gara del kākāpo, l'amatissimo pappagallo che non è in grado di volare che già aveva vinto la competizione per ben due volte.
Nel 2021, invece, ci furono forti proteste per il controverso inserimento di una specie minacciata di pipistrello, il Chalinolobus tuberculatus, che si è poi addirittura aggiudicato il titolo. Andando ancora più indietro, invece, sono stati più volte smascherati numerosi tentativi di brogli a favore di alcune specie, come accaduto nel 2020, quando furono scoperti ben 1.500 voti per il kiwi macchiato minore (Apteryx owenii) provenienti da account fake riconducibili allo stesso indirizzo IP.
E tra scandali e polemiche, meme e tifoserie organizzate spesso vengono tirati in causa anche i politici locali. Tra il serio e l’ironico (ma fino a un certo punto), l'elezione dell'uccello dell'anno (ora diventato del secolo) è ormai un appuntamento immancabile per i neozelandesi e non solo, ma è soprattutto anche uno strumento particolarmente efficace per promuovere la biodiversità del Paese, accrescere la consapevolezza sul proprio patrimonio naturalistico, parlare di crisi climatica e attirare l'attenzione nei confronti delle specie che rischiano seriamente di sparire per sempre.
Tutti gli uccelli che hanno accesso il dibattito, ispirato meme e che hanno fatto “litigare” i personaggi noti o politici, sono spesso seriamente minacciati di estinzione dalle attività umane, alcuni anche in modo critico. Senza questa competizione tanto popolare, controversa e seguita, in pochi avrebbero saputo dell'esistenza dello scricciolo di South Island, del beccostorto o delle cinque specie estinte "tornate in vita" per la gara di quest'anno.
La Nuova Zelanda si è inventata dal nulla un escamotage ingegnoso e vincente per mettere al centro del dibattito temi come i cambiamenti climatici, l'estinzioni e l'ornitologia anche fuori dalla bolla composta da esperti, appassionati e persone già sensibili. Ed è sicuramente questo il risultato più importante notevole a favore della meravigliosa e minacciata biodiversità neozelandese.
Per scoprire tutti i dettagli sulla gara, vedere le immagini delle specie e soprattutto votare i candidati basta andare sul sito ufficiale di Forest and Bird. Le votazioni partiranno dal 30 ottobre c'è perciò tutto il tempo per riflettere su chi votare e seguire i meme e le nuove divertenti polemiche che arriveranno nel frattempo. La scelta non è facile, ovviamente, le specie coinvolte sono tutte belle, affascinanti e preziose per la straordinaria biodiversità della Nuova Zelanda e non solo.