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12 Giugno 2023
15:57

Il rinoceronte bianco torna nel parco del Garamba in Congo: reintrodotti 16 individui

I primi individui sono stati trasferiti da una riserva privata sudafricana per permettere alla Repubblica Democratica del Congo di ripristinare una nuova popolazione di rinoceronti bianchi, essenziali per il benessere degli ecosistemi.

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Il rinoceronte bianco (Ceratotherium simum) è la specie di rinoceronte più grande tra le cinque esistenti e come le altre è sottoposta continuamente alla costante pressione antropica. Se infatti la sottospecie settentrionale è ormai praticamente quasi estinta, con soli due esemplari femmine rimasti al mondo, anche lo status di conservazione della sottospecie meridionale, nonostante sia moderatamente buono, preoccupa gli scienziati in alcune aree del continente africano. Oltre che per la perdita di habitat, la specie è ancora nel mirino del bracconaggi, per via del valore economico che hanno assunto i corni sul mercato nero.

Numerose iniziative hanno perciò tentato di salvaguardare le popolazioni più sensibili nel corso degli ultimi mesi e fra queste c'è il progetto di reintroduzione all'interno del Parco nazionale Garamba, della Repubblica Democratica del Congo, che ha avuto inizio solo qualche giorno fa. Sedici nuovi individui sono stati infatti trasferiti all'interno del parco da una riserva privata in Sudafrica. E questo è stato considerato un grande momento storico per i ranger della riserva, visto che l'ultima volta in cui un rinoceronte bianco era stato avvistato nel parco è stato nel 2006, solo che in quel caso si trattava della sottospecie settentrionale e non avvenne nelle migliori delle circostanze.

«Quel maschio fu ucciso dai bracconieri – chiariscono i gestori della riserva, affermando tuttavia che la gestione del parco è molto cambiata da allora – Oggi fortunatamente abbiamo, per esempio, un numero maggiore di ranger e nuovi sistemi di controllo per limitare i danni provocati dai bracconieri. Basti pensare che potremmo persino dotare i rinoceronti di una scorta armata, col fine di scongiurare nuovi incidenti». Trasferendo questi animali nel Congo, si spera ovviamente che la popolazione possa crescere di numero e rimpiazzare quella ormai estinte, che svolgevano un ruolo molto importante all'interno dell'ecosistema della savana africana.

L'intera operazione è stata guidata dall'ICCN (l'Istituto Congolese per la Conservazione della Natura), dalla ONG African Parks, specializzata nella conservazione di grandi animali selvatici, e dalla società mineraria canadese Barrick Gold, che ha sponsorizzato il trasferimento dei rinoceronti e che sta imbastendo diverse campagne di monitoraggio ambientale in Sudafrica. «Il ritorno dei rinoceronti bianchi nella Repubblica Democratica del Congo è una testimonianza dell'impegno del nostro Paese per la conservazione della biodiversità», hanno dichiarato in una comunicazione congiunta Yves Milan Ngangay, direttore generale dell'ICCN, e il CEO di African Parks, Peter Fearnhead.

Fearnhead, inoltre, ha anche dichiarato che questo è solo l'inizio di un lungo progetto di conservazione, che necessiterà anni prima che possa essere considerato concluso. «Questa reintroduzione all'interno dell'area di Garamba è l'inizio di un processo con cui il rinoceronte bianco meridionale, in quanto alternativa genetica più vicina, potrà svolgere lo stesso ruolo ecologico di quello settentrionale, migliorando così il paesaggi e le dinamiche ecologiche dell'intero paese».

I rinoceronti infatti vengono considerati fra i principali "ingegneri" della savana africana, insieme ai bufali e all'antilopi. Brucando l'erba e le sterpaglie in maniera intensiva, non permettono a questa tipologia di vegetazione di prendere il sopravvento, limitando così il pericolo legato alla propagazione degli incendi durante la stagione secca e la comparsa di specie che potrebbero creare danni al delicato equilibrio della savana. Inoltre, la loro presenza aiuta moltissime specie di insetti, fra cui gli stercorari, a sopravvivere, aumentando notevolmente la biodiversità dell'area.

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Il parco nazionale di Garamba è stato istituito nel lontano 1983 e da allora ha affrontato diverse difficoltà e momenti bui. I principali sono avvenuti all'inizio della sua storia con alcune popolazioni locali, che non vedevano di buon occhio l'istituzione del parco e le regole che vietano per esempio di cacciare attivamente il leone per finalità rituali. Dopo però decenni di coesistenza e con la rivisitazione di alcune regole, proprio le popolazioni native sono diventate fra i principali sponsor del parco e costituiscono il bacino di base da cui l'ICCN assume nuovi ranger.

Oggi, però, è ancora il bracconaggio a essere il problema principale per il parco, che nel corso degli anni ha visto decimare alcune delle sue specie. La continua collaborazione tra ranger, scienziati e popolazioni locali ha però già dato molti frutti e gli enti gestori del parco hanno già promesso l'arrivo di nuovi rinoceronti entro la fine dell'anno prossimo, per dare il via alla seconda fase del progetto di conservazione. Quello che si spera possa portare alla nascita di nuovi cuccioli.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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