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31 Marzo 2023
10:55

Il raro squalo goblin avvistato nel Mediterraneo potrebbe essere in realtà un giocattolo di plastica

La foto di uno squalo goblin scattata nell'estate del 2020 in Grecia ha creato parecchio dibattito tra gli esperti: potrebbe infatti trattarsi di un giocattolo di plastica.

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I biologi marini avevano cominciato a dubitare dell'avvistamento dello strano pesce poco dopo che n'era stata diffusa la notizia. E anche in seguito alla pubblicazione dello studio del 2022, tra le pagine della rivista Mediterranean Marine Science, dove si annunciava con grande enfasi la presenza della nuova specie nel Mediterraneo orientale, si erano diffusi dubbi e malumori all'interno delle aule accademiche. Come era possibile che lo squalo goblin (Mitsukurina owstoni), animale molto difficile da catturare e mai osservato nel mare Egeo, fosse stato avvistato e fotografato su di una spiaggia della Grecia nel 2020, quando il suo areale comprende il Pacifico e parte dell'Atlantico settentrionale?

La ricerca di una risposta a tale domanda ha alimentato il dibattito per mesi, mentre crescevano i dubbi tra gli esperti ittiologi europei. Alla fine però la soluzione a tale controversia sembra essere arrivata, poiché lentamente il dubbio si è insinuato anche nella mente degli stessi editori della rivista, che hanno cominciato a sospettare di essere stati ingannati e che lo squalo in questione non fosse in verità un animale vero, ma solo un giocattolo di plastica.

Per quanto questa storia possa sembrare assurda, sta accadendo davvero e solo da pochi giorni l'articolo è stato ritirato, nello sconcerto della comunità scientifica. Eppure lo studio era stato pubblicato su una rivista di settore, che dispone della peer review. Come è stato possibile che gli esperti non si fossero accorti che c'era qualcosa che non andava nella segnalazione di questo animale?

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Ricostruzione di uno squalo goblin

Con il senno di poi, gli autori dell'articolo hanno dichiarato che il problema principale di questo studio è stato il non aver avuto sotto mano l’esemplare, durante la prima estate pandemica. Gli autori della ricerca, infatti, avevano basato le proprie osservazioni solo sulle fotografie, provenienti da un cittadino greco, Giannis Papadakis, autore della segnalazione che aveva dichiarato di non essere riuscito a conservare e a spedire l'animale, per quanto fosse animato dalle buone intenzioni. E alla richiesta di chiarimenti, Papadakis aveva raccontato agli scienziati che, non essendo un esperto, aveva notato il pesce galleggiare a pochi passi dalla battigia, durante una passeggiata mattutina, pensando che bastasse una fotografia per segnalare correttamente la specie ai ricercatori.

Gli autori dell'articolo in quel momento erano impegnati nello stilare una lista di segnalazioni delle varie specie di squali presenti in tutto il Mediterraneo e forse per questa ragione si sono lasciati  trascinare dall'interesse verso qualunque specie, accettando fin troppo facilmente la segnalazione. Sono state comunque molte altre le ragioni ad aver spinto i diffidenti a ritenere artificioso l'esemplare. In molti avevano per esempio fatto notare come le immagini spedite da Papadakis, impiegate per la descrizione dello squalo, non fossero fra le migliori. L'esemplare sembrava infatti troppo piccolo rispetto agli individui delle popolazioni naturali presenti nel Mar del Giappone o nel Golfo del Messico. Per non parlare poi delle branchie, che non sembravano molto naturali e aderivano perfettamente al resto del corpo, come se non presentassero delle vere fessure.

Seppur le prime incertezze fossero nate già da tempo, gli scienziati contattati da Papadakis hanno cominciato ad avere seri dubbi sulla natura delle foto solo quando lo scorso autunno la fotografia di uno squalo giocattolo della DeAgostini è stata messa a confronto con quella realizzata dal fotografo greco. Ed il confronto è stato impietoso. Dopo ulteriori critiche, gli autori hanno infine deciso così di richiedere la rimozione della segnalazione dal loro articolo, che fortunatamente contiene le segnalazioni di decine di altri ritrovamenti importanti per il Mediterraneo.

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"L’esemplare" trovato in Grecia messo a confronto con il modellino DeAgostini.

Da specificare che nessuno delle persone coinvolte, neppure lo stesso Papadakis, sembra essere stato intenzionato a truffare deliberatamente la comunità scientifica. Trattasi di un semplice errore, dichiarano i ricercatori. L'occasione era troppo ghiotta per non segnalare una nuova specie, ma le condizioni di lockdown che hanno colpito fino all'anno scorso le nazioni in cui si trovavano gli scienziati e l'enorme numero di segnalazioni e d'immagini con cui hanno avuto a che fare hanno sicuramente influito sugli errori da loro commessi. Si spera solo che la prossima volta gli scienziati stiano più attenti, quando ricevano segnalazioni fotografiche poco chiare, e che il loro operato non venga sminuito per colpa di un errore sciocco, a cui stanno tentando di rimediare.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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