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22 Dicembre 2021
12:00

Il rarissimo e “mostruoso” pesce abissale trovato sulle spiagge della California

Un raro e misterioso pesce è stato trovato morto sulle spiagge della California. Si tratta di una femmina di Himantolophus sagamius, un "mostruoso" e quasi sconosciuto abitante degli abissi.

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Ancora una volta le acque del mare hanno portato alla luce il corpo di una misteriosa e "mostruosa" creatura degli abissi: quello che gli americani chiamano Pacific footballfish. Il "pesce palla del Pacifico", il cui nome scientifico è Himantolophus sagamius, è un pesce abissale estremamente raro, simile alla più comune rana pescatrice, e appartenente all'affascinante gruppo dei lofiformi. È successo lungo le coste di San Diego, in California, e dallo Scripps Institution of Oceanography, uno dei centri di ricerca oceanografica più antichi al mondo, fanno sapere che si tratta del terzo ritrovamento in appena un mese.

Un pesce stranissimo incredibilmente raro

L'aspetto "mostruoso" dell'esemplare femmina appena recuperato

La rarità negli avvistamenti di questo "pesce stranissimo" risiede nella sua elusiva e peculiare ecologia. Gli Himantolophus infatti, come quasi tutti i lofiformi, sono pesci che frequentano quasi esclusivamente le fredde e buie acque degli abissi, intorno a circa 1000 metri di profondità. Si tratta di un pesce così raro da osservare che da quando è stato scoperto e descritto per la prima volta, nel 1918, ne sono stati recuperati appena 31 esemplari.

Questo nuovo ritrovamento è perciò un'occasione quasi unica per gli zoologi che hanno recuperato il corpo e che potranno finalmente studiarlo. L'esemplare è stato infatti recuperato e si trova ora Scripps Institution, dove l'ittiologo Ben Frable, responsabile della sezione di vertebrati marini dell'istituto, raccoglierà presto campioni di tessuto per l'analisi genetica. Molti altri ricercatori metteranno presto le loro mani sull'esemplare, esaminando lo stomaco del pesce, per esempio, si potranno ottenere infatti preziose informazioni sulla sua dieta e sulla piramide trofica degli abissi poco conosciuti.

L'inutile maschio di alcuni pesci abissali

L'ittiologo Ben Frable non nasconde affatto la sua gioia per il raro ritrovamento

Tra gli aspetti più affascinanti e bizzarri di questa specie diffusa a largo del Giappone e delle coste pacifiche americane, c'è sicuramente il dimorfismo sessuale portato all'estremo. Le femmine, come l'esemplare recuperato a San Diego, sono enormemente più grandi dei maschi e possono superare i 30 cm di lunghezza. Possiedono un corpo globoso decorato con tubercoli ossei e spine, simile a quello di un vero pesce palla, e sono attrezzate di spaventosi e lunghi denti aguzzi.

I maschi misurano invece appena qualche centimetro, possiedono un corpo più allungato e affusolato e hanno praticamente il solo compito di fornire gameti riproduttivi alle femmine. In alcune specie di lofiformi il maschio è diventato talmente "inutile" che si attacca come un parassita al corpo della femmina, che se lo porta dietro come fosse una borsetta di spermatozoi, da usare a piacimento quando è arrivato il momento di dare alla luce i piccoli.

Un pesce dotato di canna da pesca

Un'altra bizzarria da fantascienza è la curiosa appendice tentacolare presente sulla testa delle femmine: l'illicio. Questa antenna mobile attaccata alla fronte è una vera e propria "canna da pesca luminosa", che le femmine utilizzato per catturare pesci e altre prede nel buio degli abissi. L'estremità dell'illicio emette infatti una luce naturale generata da batteri simbionti, simile alla bioluminescenza delle lucciole, che viene utilizzata per attirare nel buio le ignare prede curiose che la scambiano per cibo.

Questo insolito ritrovamento ci ha permesso di conoscere un po' più da vicino una delle creature più misteriose e affascinanti dei nostri oceani. Gli scienziati dell'istituto Scripps non conoscono il motivo di questi insoliti spiaggiamenti ravvicinati. I tre esemplari trovati morti sulle spiagge della California in poco tempo (tra cui uno sparito prima del recupero, forse rubato da un gabbiano affamato), non sembrano però preoccupare gli esperti. Se ci fossero stati problemi di grave inquinamento o disturbo il numero di animali abissali recuperati sarebbe stato molto più alto.

Foto di copertina di Ben Frable dello Scripps Institution of Oceanography

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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