Sappiamo che la crisi del pianeta è andata fin troppo oltre e che il periodo che abbiamo per fare qualcosa al fine di mantenere la temperatura al di sotto di 1,5 gradi ed evitare l’estinzione delle specie a rischio si sta chiudendo. Ma se agiamo ora con le giuste azioni di conservazione nei posti giusti, è ancora possibile invertire il percorso che stiamo percorrendo.
È su questo principio, ma soprattutto su questa speranza, che nasce l’idea del WWF-Canada di realizzare in collaborazione con l’agenzia di design AKQA una serie di puzzle a tema in cui il classico pezzo mancante ha, però, in questo caso significative implicazioni nel mondo reale.
I giochi, infatti, sono creati prendendo come soggetti le specie in estinzione e per far capire meglio la vera emergenza, ogni scatola contiene esattamente lo stesso numero di pezzi di quanti sono gli animali di quella specie rimasti in natura nel mondo. Chiaramente più piccolo è il numero, più grande è il disastro.
Ma perché proprio un puzzle? «Questo tipo di giochi» spiega ai media canadesi Mark Charles, vicepresidente marketing del WWF-Canada «si fanno in famiglia, magari insieme, e questo può stimolare conversazioni importanti tra le generazioni, sullo stato della fauna selvatica e del nostro mondo. Inoltre, il numero dei pezzi permette di “toccare con mano” il problema».
La linea di puzzle si chiama Endangered Pieces. Sono quattro, al momento, le specie prese in considerazione che vanno da uno stato di conservazione vulnerabile fino a uno critico: il panda è quello con più pezzi in assoluto e rappresenta sicuramente la più grande vittoria per il WWF, di cui è simbolo. Il mammifero asiatico, infatti, grazie alle politiche e alle azioni di conservazione messe in atto, in questi ultimi decenni è passato da specie a rischio estinzione a specie vulnerabile.
Poi c’è la tigre di Sumatra che di pezzi ne ha solo 400, quindi il bradipo pigmeo che ne ha 79 e l’orca, i cui pezzi sono solo 73. I puzzle saranno disponibili dall’estate 2022.
Il ricavato sarà interamente devoluto a WWF Canada per finanziare altri progetti sempre mirati al ripristino della natura e alla salvaguardia della fauna selvatica. «Il desiderio è quello di vedere aumentare sempre di più i pezzi di questi puzzle» dice ancora Charles «perché ciò significherebbe che le attività intraprese stanno funzionando».
Un gioco, quindi, per sensibilizzare una volta di più su un problema attuale e drammatico: il devastante declino della biodiversità. E perché, il disastro ambientale in atto è una responsabilità collettiva e continuare a far finta di non vederlo o esserne indifferenti di certo non porterà a nulla di buono. Se la distruzione a cui stiamo assistendo non viene fermata da colui che l’ha provocata, l’essere umano, difficilmente riusciremo a uscirne. E il progetto Endangered Pieces nasce proprio per permettere con le donazioni, di «riassemblare» anche il mondo naturale.
Una delle principali battaglie e delle principali vittorie del WWF, riguarda proprio il panda gigante che, come è noto, è anche il simbolo della ONG ambientalista.
L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ha, infatti, ufficializzato nel 2016 il passaggio del mammifero asiatico da specie a rischio estinzione a specie vulnerabile. Questo non significa che il rischio di estinzione per la specie non resti comunque alto, visto che le minacce persistono.
Prima fra tutte la distruzione del suo habitat a causa della costante deforestazione. Cosa che fa diventare sempre più difficile per gli animali trovare i germogli di bambù di cui si nutrono in quantità e che, facendoli continuamente spostare alla ricerca del cibo, si trovano esposti ad ulteriori rischi, come il bracconaggio.