Il puma (Puma concolor), anche noto con il nome inglese di mountain lion (leone di montagna), è un mammifero carnivoro appartenente alla famiglia dei felidi, alla sottofamiglia dei felini e al genere Puma. È diffuso nel continente americano, dalla Patagonia al Canada, e vive fino a un'altitudine di circa 5.800 metri.
Come è fatto il puma
Il puma è un felino grande e snello, caratterizzato da un mantello bruno/giallastro, più o meno tendente al grigio. Le parti superiori del corpo sono coperte da pelo fitto e corto dalle tonalità più scure rispetto al ventre (tendente all'ocra) e al petto, che è quasi bianco. Il naso è rosa, con un bordo nero che si estende fino alle labbra e il muso, caratterizzato da una mascella corta e potente, ha strisce nere sia sulle guance che dietro alle orecchie. Gli occhi sono marroni, grigiastri o dorati.
La coda è lunga, cilindrica e raggiunge una lunghezza pari a circa un terzo di quella totale del corpo dell'animale. Gli arti sono corti e muscolosi, con piedi larghi, dotati di 4 dita sulle zampe posteriori, mentre le zampe anteriori ne hanno 5. Gli artigli sono affilati, ricurvi e retrattili. Per quanto riguarda la dentatura, i puma hanno un piccolo premolare in più rispetto ad altre specie simili, come ad esempio la lince.
Il dimorfismo sessuale è evidente, in quanto i maschi sono più grandi delle femmine. Mentre i maschi raggiungono una lunghezza di circa 100/150 centimetri e un peso di massimo 100 chili, infatti, secondo Animal Diversity Web, le femmine non superano i 95 centimetri e i 65 chili.
Habitat e distribuzione
La IUCN ne conferma la presenza nella maggior parte dei paesi del continente sudamericano, a partire dalla regione della Patagonia (Argentina e Cile meridionale), fino al Brasile, alla Colombia, all'Ecuador e al Perù. Per quanto riguarda l'Uruguay, la presenza non è certa. In America Centrale, invece, è stato segnalato in El Salvador, in Guatemala, in Honduras e a Panama.
In Nord America, lo si può incontrare in Messico, Stati Uniti e Canada, in particolare nella zona occidentale del continente, mentre ad Est è meno diffuso. Una popolazione isolata vive però in Florida.
All'interno dell'areale i puma utilizzano un'ampia varietà di habitat, tra i quali vi sono le foreste di conifere, ma anche le foreste tropicali di pianura, le praterie, le zone ricche di arbusti secchi, le paludi e altri territori in cui vi sia una sufficiente presenza di prede e anfratti rocciosi che possano offrire un riparo.
In alcune zone dell'areale i puma occupano territori diversi in base alla stagione e, per farlo, compiono migrazioni periodiche.
Alimentazione
I puma sono animali carnivori, che all'interno dell'ampio areale di distribuzione possono nutrirsi di diverse specie di ungulati, tra cui alci, cervi, caribù. Predano anche animali più piccoli, come gli scoiattoli, i topi muschiati, gli istrici, i castori, i procioni, i coyote e le linci. Non si esclude, inoltre, che in alcuni casi possano cibarsi anche di individui della stessa specie, oppure di pesci, lumache e uccelli.
All'interno di determinati contesti, i puma predano il bestiame domestico, come galline e polli, vitelli, pecore, capre o maiali.
Lo stile di caccia è particolare, soprattutto per quanto riguarda le prede più grandi. Il puma, infatti, insegue silenziosamente gli animali, poi salta a distanza ravvicinata sulla loro schiena e gli rompe il collo con un potente morso sotto la base del cranio.
Annualmente ogni individuo adulto preda circa 48 ungulati di grandi dimensioni. Una volta uccise, le prede possono venire nascoste, trascinandole fino a 350 metri dal luogo della cattura. Vengono poi seppellite sotto una coltre di foglie e detriti, per poi tornare a nutrirsi durante la notte.
I puma hanno pochissimi predatori naturali, ma gli individui giovani, malati o molto anziani possono essere uccisi sia dai propri simili, che dai lupi o dagli orsi.
Comportamento e riproduzione
I puma sono animali prevalentemente notturni e solitari, fatta eccezione per il periodo dell'accoppiamento e quello dello svezzamento, che dura fino a 26 mesi, con una media di 15. Molto raramente accade di vedere due maschi che condividono lo spazio.
La densità demografica varia da circa 15 a circa 85 chilometri quadrati per un solo individuo, ma ciò dipende sia dal numero di prede presenti, sia dalle altre risorse ambientali, come ad esempio i rifugi. Il territorio viene marcato attraverso segnali feromonali e olfattivi, lasciati al suolo e sugli alberi.
Quando le femmine sono in estro (per una durata di circa 9 giorni), comunicano la propria condizione attraverso vocalizzi e strofinamenti del corpo sulla corteccia. Il maschio risponde con miagolii e, quando si avvicina alla femmina, le annusa l'area genitale. Il corteggiamento può avvenire durante tutto l'anno, ma generalmente si concentra tra dicembre e marzo (almeno per quanto riguarda le latitudini settentrionali).
La gestazione dura da 82 a 96 giorni e le cucciolate possono essere formate da 1 a 6 cuccioli, con una media di 3/4. La maturità sessuale viene raggiunta intorno ai 3 anni per i maschi e i 2 anni e mezzo per le femmine. La durata media della vita, invece, è di circa 18/20 anni.
Il puma e l'uomo
I puma rimangono spesso vittime dei cacciatori di trofei, che li uccidono per il gusto di portare a casa il corpo o una parte di esso. Questi grandi felini vengono inoltre catturati per essere rinchiusi negli zoo di tutto il mondo.
Secondo la fondazione Yosemite Conservancy, che si occupa di preservare la natura del parco nazionale americano e di fare formazione ai visitatori, la presenza del puma è fondamentale, in quanto controlla le popolazioni di ungulati e influenza gli spostamenti degli altri predatori, come ad esempio i coyote e gli orsi.
La specie è considerata LC (least concerned – non a rischio di estinzione) dalla IUCN, ma in alcune zone del suo areale è minacciata dalla riduzione del suo habitat. In tutta la California, ad esempio, i territori naturali da cui dipendono i puma stanno scomparendo a causa dello sviluppo degli ambienti antropici e anche per via dei numerosi incendi scoppiati negli ultimi anni. Nel 2020, ad esempio, il solo Creek Fire, ovvero un enorme incendio divampato nel mese di settembre, ha bruciato più di 121 mila ettari in cui viveva questa specie.