In Austria è stato addestrato un cane specializzato nella ricerca e l'individuazione del Carbofuran, un pesticida usato per lungo tempo in tutto il mondo contro gli insetti responsabile di molte intossicazioni mortali ai danni di uccelli, rapaci soprattutto.
Il cane è stato addestrato nell’ambito di un progetto sviluppato da LIFE WolfAlps EU in collaborazione con l’Università di Medicina Veterinaria di Vienna, il dottor Leopold Slotta-Bachmayr e l’associazione “Naturschutzhunde“. È il primo nel Paese a ricevere questa certificazione, ma sono ormai numerosi i cani che, in Italia, si stanno addestrando per far parte di squadre specializzate nella lotta ai reati contro la fauna selvatica. Le cosiddette Unità Cinofile Antiveleno hanno come obiettivo la ricerca di bocconi avvelenati, che non solo rappresentano una delle minacce più serie alla conservazione di numerose specie selvatiche nonché per gli animali da compagnia, come cani e gatti, che potrebbero finirne vittime.
Le UCA sono state istituite nell’ambito dei progetti LIFE dell’Unione Europea, e Italia e Austria hanno collaborato alla formazione di sette di queste unità. In Italia sono dieci, di cui due in Liguria, una in Piemonte, due in Lombardia e una in Veneto. Il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri ne gestisce direttamente tre, in Liguria, Lombardia e Veneto, mentre la seconda unità lombarda è frutto di una collaborazione tra Regione Lombardia e la Polizia Provinciale di Brescia, supporter di progetto.
L’Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime, infine, ha istituito l’unità Piemontese condotta da un formatore cinofilo professionista e quella Ligure con la collaborazione del Nucleo Vigilanza Faunistica e Ambientale della Regione Liguria. Le altre quattro unità, precedenti all'attuale progetto, sono formate da personale della Città Metropolitana di Torino, guardiaparco dell’Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie e da militari dell’Arma dei Carabinieri Forestali di Cuneo e di Omegna. Alle dieci unità formate in Italia nell'ambito del progetto LIFE WolfAlps EU e del vecchio progetto LIFE WolfAlps si aggiungono poi quelle istituite nell'ambito di altri progetti LIFE e non.
L’addestramento è stato incentrato sull’utilizzo del fiuto per individuare cadaveri di animali, principalmente uccelli e mammiferi, così da trovare le possibili vittime di bracconaggio o avvelenamento, e anche sull’individuazione del Carbofuran, la sostanza più frequentemente utilizzata in Austria nei casi di crimini contro la fauna selvatica. Si tratta di un pesticida estremamente tossico per mammiferi e uccelli, impiegato come insetticida nell’UE fino al 2008. Sebbene la vendita, l’uso e persino il possesso di questa sostanza siano vietati in Austria (e non solo), viene molto spesso rilevata in casi di avvelenamento di uccelli, rapaci in particolare.
«Un cane in grado di rilevare questa sostanza apre nuove possibilità – concludono da LIFE WolfAlps EU – sia a livello preventivo che acuto, sempre in stretta collaborazione con la polizia, per prevenire questi casi di crimini contro la fauna selvatica e per risolverli».