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scheda razza
23 Luglio 2022
12:00

Il Pointer inglese, compagno timido e sensibile troppo a lungo sfruttato dai cacciatori

  • Origine: Gran Bretagna
  • Standard: gruppo 7- Cani da ferma. Sezione 2.A - Cani da ferma britannici ed irlandesi Pointer
  • Taglia: grande
  • Altezza: 65-70 cm. per le femmine, 75 cm. per i maschi
  • Peso: 35-38 per le femmine, 42-45 per i maschi
  • Pelo: corto e lucido, bianco con piccole macchie color limone, arancioni, nere o fegato
  • Vita media: 12-17 anni
310 condivisioni
Validato da Elena Garoni
Membro del comitato scientifico di Kodami
Pointer inglese

Il Pointer Inglese è un cane da caccia di origine britannica il cui nome deriva dalla sua grande abilità nel puntare la preda, "to point" in inglese.

socialità

  • Rapporto con la famiglia umana3
  • Rapporto con altri umani3
  • Rapporto con altri cani3
  • Rapporto con altri animali in casa0

attività

  • Attività fisica3
  • Giocosità2
  • Ricerca3
  • Riporto3
  • Guardia0

adattabilità

  • Vita in città2
  • Adatto come primo cane2
  • Adattabilità ai viaggi3
  • Tolleranza alle temperature calde3
  • Tolleranza alle temperature fredde1

cure e salute

  • Cura del pelo0
  • Predisposizione alle malattie1
  • Attenzione all'alimentazione0

motivazioni

  • Epimeletica3
  • Affiliativa3
  • Comunicativa3
  • Et epimeletica2
  • Somestesica1
  • Sociale2
  • Protettiva0
  • Territoriale0
  • Possessiva0
  • Competitiva0
  • Perlustrativa3
  • Predatoria3
  • Sillegica2
  • Esplorativa3
  • Di ricerca3
  • Cinestesica3
  • Collaborativa3
Che cosa sono le motivazioni?Scopri tutti i desideri e i bisogni dei cani

In passato veniva chiamato anche Old Spanish Pointer e, sebbene la razza venga considerata inglese dalla Fédération cynologique internationale, le sue origini sono ancora contese e potrebbero avere avuto luogo anche in Spagna, in Italia o in Francia.

Inizialmente, infatti, venne incrociato anche con il Bracco Italiano, con il Periguero Spagnolo e con altri cani da caccia diffusi nell’Europa meridionale.

Tra le razze più famose che hanno dato origine al Pointer Inglese vi sono probabilmente anche i Bloodhound, i Foxhound, alcuni Levrieri, l’Old English Bulldog e il Bull Terrier.

Fin dal principio della sua storia, questo elegante cane da ferma venne considerato dai cacciatori il migliore compagno in assoluto per le attività venatorie, grazie alla sua grande capacità di segnalare la presenza della preda, ma anche per il forte desiderio che ha sempre dimostrato di prendere parte alle attività del proprio gruppo.

Il Pointer, infatti, è un cane dall’animo estremamente sensibile, che si sente soddisfatto e sereno solo se al termine delle lunghe giornate nella natura sa di avere a disposizione un posto sicuro dove accoccolarsi a pochi centimetri dai suoi compagni e di potersi fidare delle persone che lo circondano.

Oltre ai suoi interessi e ai suoi bisogni, quando si sceglie di vivere con lui, bisogna prestare attenzione anche alle sue emozioni. Infatti, il Pointer è estremamente emotivo e, se viene obbligato alla solitudine o alla sofferenza psico fisica, tende a rifugiarsi nel silenzio della solitudine, chiudendo i canali comunicativi con il mondo esterno.

Purtroppo, i canili del nostro paese ospitano numerosi Pointer lasciati sul territorio in seguito alle attività venatorie e molti di loro si limitano ad occupare il minimo spazio indispensabile nei box, cercando di non dare nell’occhio e di non farsi sentire, spaventati e sfiduciati, senza abbaiare né richiamare l’attenzione dei possibili adottanti.

Una volta usciti, però, sanno tornare ad aprirsi e affidarsi agli umani, soprattutto se incontrano una famiglia che sappia essere dolce, coerente e serena, dove non dover assistere a conflitti o aggressività: un gruppo di persone che non si concentri solo sui suoi talenti legati alla caccia, ma che valorizzi anche la sua capacità di far divertire chi ha intorno, che sappia apprezzare la sua voglia di correre nei prati e scoprire nuove esperienze.

In fin dei conti, il Pointer cerca qualcuno che lo rispetti, che ami la natura e che abbia un cuore grande almeno quanto il suo.

Origine

Gran Bretagna

Standard

N° 1 / 28.10.2009

Gruppo 7 Cani da ferma

Sezione 2.A Cani da ferma britannici ed irlandesi Pointer

Aspetto

Il Pointer è un cane di taglia grande dalla struttura elegante e muscolosa.

Gli adulti possono arrivare fino ai 75 centimetri di altezza e 45 kg di peso, ma le femmine sono leggermente più piccole e, generalmente, misurano 65/70 centimetri e 35/38kg.

Hanno il pelo corto e lucido che spesso è bianco con piccole macchie color limone, arancioni, nere o fegato, ma esistono anche individui monocolore o tricolore.

Motivazioni 

Predatoria, affiliativa, perlustrativa, esplorativa, collaborativa, di ricerca, cinestesica, sillegica, epimeletica, comunicativa.

Amante di

Seguire gli odori fino alla loro fonte, correre nei prati e poi girarsi per guardare il suo umano e scoprirlo lì in fondo sorridente. Svolgere insieme alle persone di cui si fida attività di ricerca olfattiva, problem solving e altri giochi in grado di sviluppare abilità che non siano legate solo alla caccia.

Alimentazione, cura e mantenimento

Il Pointer è un cane che tende a godere di ottima salute e può arrivare ad essere anche molto longevo.

Ciò nonostante può soffrire di iper e ipo tiroidismo e di displasia delle anche e dei gomiti.

Inoltre, trattandosi di un cane estremamente sensibile dal punto di vista emozionale, in caso di condizioni di vita inadeguate o solitudine prolungata, può arrivare ad autolesionarsi le zampe causando ferite, ulcere e insensibilità degli arti.

Origine e storia

Non è affatto facile individuare le origini del Pointer, un cane la cui storia conserva ancora molto mistero. Certamente le sue forme e la sua personalità si sono evolute a partire dagli antichi bracchi europei e, più in particolare, dal Bracco Spagnolo, famoso per la sua potenza e il suo incredibile fiuto. Un’altra razza che ha senza dubbio partecipato alla nascita del Pointer è il Foxhound, un cane dotato di grande forza, ostinazione, coraggio e resistenza.

Alcuni esperti italiani hanno acceso la discussione sulle effettive origini del Pointer sostenendo che vi sia un forte influsso dato dall’incrocio con il Bracco Italiano, un ottimo cacciatore amato soprattutto dall’aristocrazia.

Anche i francesi sono convinti di essere stati i veri responsabili della nascita del Pointer, grazie alla selezione avvenuta attraverso alcune linee di Braque Francais.

Tutte le tesi sono concordi, però, sul fatto che il Pointer, seppur con forme diverse rispetto a quelle che conosciamo oggi, sia arrivato in Inghilterra tra il 1705 e il 1713, grazie ad alcuni ufficiali e soldati inglesi che accompagnavano di ritorno verso la patria il conte di Peterborough.

I risultati ottenuti nel secolo successivo dagli allevatori inglesi, i quali hanno modificato in maniera profonda l’aspetto di questo grande cane da caccia, vengono considerati eccezionali dalla maggior parte dei cacciatori appassionati della razza.

I Bracchi europei, infatti, avevano un corpo molto più pesante rispetto all’odierno Pointer ed erano inoltre ricoperti di uno strato di pelle flaccida che ricordava quella dei Bloodhound.

A partire da questi cani molto lenti e pesanti, gli inglesi furono quindi capaci di dare forma, in meno di cento anni, ad un grande galoppatore, che dei suoi antenati mantiene soprattutto le caratteristiche caratteriali e, in più, ha sviluppato un’agilità a loro sconosciuta grazie all’incrocio con i cani da caccia leggeri per eccellenza, ovvero i Levrieri.

A condizionare le scelte degli allevatori fu soprattutto la consapevolezza che un cane leggero ed agile avrebbe potuto galoppare rapidamente nei prati aperti, riuscendo a raggiungere più rapidamente la preda, individuata grazie al potentissimo fiuto.

A questo punto, il ruolo del Pointer Inglese era quello di immobilizzarsi in una postura inconfondibile, come se tutto il suo corpo fungesse da dito indice per noi umani, quasi a dire: «Il volatile è lì».

Queste ottime abilità venatorie divennero rapidamente famose in tutta Europa, rendendo il Pointer uno dei cani preferiti in assoluto dai cacciatori.

Ed è così anche al giorno d’oggi, sebbene molte volte vengano obbligati a condurre vite tutt’altro che serene. I Pointer, infatti, sono cani molto richiesti dai cacciatori, per cui alcune persone sono disposte a pagare anche un costo molto elevato, salvo poi trattarli in molti casi unicamente come strumenti di lavoro e ignorarne le necessità sociali, i desideri di appartenenza al gruppo e di socializzazione con gli esseri umani e con gli altri cani.

Proprio per questo motivo, si diffonde sempre più l’abitudine, tra le persone intenzionate ad adottare un cane di questa razza pur senza avere interessi legati alla caccia, di rivolgersi ad associazioni rescue specializzate in Pointer inglesi, oppure ai canili.

Soprattutto nelle zone appenniniche dell’Italia centrale, infatti, questi abili cacciatori dalla grande sensibilità riempiono molti box da cui faticano ad uscire per via della loro tendenza alla timidezza, che li porta a non farsi notare dagli adottanti.

Motivazioni (desideri e bisogni)

Il Pointer è un cane che, come tutte le razze specializzate nella caccia, sente la forte necessità di divertirsi ad esplorare e perlustrare gli ambienti naturali. Per questo motivo, indipendentemente da dove si viva, sia campagna, mare, montagna o un appartamento in città, è indispensabile prendersi regolarmente il tempo per andare fuori dagli ambienti urbani con lui e individuare i luoghi in cui poter passeggiare senza stare legati entrambi al guinzaglio.

Sì, perché un Pointer che non ha l’opportunità di muoversi liberamente almeno qualche volta alla settimana, difficilmente passeggerà accanto ai propri umani senza tirare al guinzaglio.

Per riuscire a godersi questi momenti, però, è indispensabile sapersi fidare di loro, perché quelle lunghe zampe muscolose, in realtà, servono anche per galoppare alla ricerca di odori che si trovano lontano dai vostri sguardi.

Fin da quando è cucciolo, abituatevi a liberarlo e, se non è troppo concentrato su un odore, richiamatelo da voi di tanto in tanto.

Premiatelo quando arriva spontaneamente, in modo da rendere piacevole questo momento. Questi piccoli passi che si possono svolgere durante i primi mesi di vita del cane torneranno utili quando sarà adulto e fungeranno da basi su cui costruire una relazione ricca di  fiducia reciproca: un fattore indispensabile nella convivenza con i cani da caccia.

Se invece lo adottate da adulto, potete provare ad agevolarvi il percorso verso la libertà con l’ausilio della lunghina, un lungo guinzaglio che gli permette di annusare l’ambiente senza sentirsi costretto in un metro e mezzo di raggio.

Il Pointer ama svolgere attività insieme ai suoi umani in cui lui possa avere un ruolo attivo. Ciò non riguarda solo la caccia ma ogni esperienza in cui gli venga proposto di collaborare.

Abituarlo a sviluppare, ad esempio, la capacità di portare oggetti, un’attività che lo diverte anche per via della sua forte motivazione sillegica, favorisce sia la sua autostima che la sua capacità di dedicarsi a qualcosa che non sia legato solo all’olfatto.

Come tutti i cani da caccia, anche il Pointer si pone nei confronti dei suoi simili in maniera pacifica ed accogliente. Sono molto rari i casi in cui nascono conflitti perché, quando la situazione non gli sembra piacevole, il Pointer punta il naso per aria e si dedica ad altro.

Soprattutto i Pointer che non hanno la possibilità di esprimersi quotidianamente e di vivere una relazione appagante con figure di riferimento affidabili, infatti, finiscono spesso per chiudersi nella caccia, puntando e immobilizzando anche gli oggetti inanimati o gli altri cani, i bambini, i gatti ed altri soggetti che si incontrano nella vita di tutti i giorni insieme.

Per tutti questi motivi è importante rendere partecipe il Pointer della propria quotidianità e, in base alle sue sensibilità, farsi accompagnare in ambienti sempre diversi, incontrando situazioni nuove, in cui possa sentirsi parte integrante delle vostre avventure: dalle vacanze on the road ad un semplice giro serale per portare fuori la spazzatura. Fare in modo, insomma, che il Pointer abbia molti interessi e non solo quelli affini ai suoi talenti venatori.

Soprattutto con i soggetti adottati in seguito a maltrattamenti o abbandoni serve soprattutto un’enorme delicatezza, ma anche il coraggio di mostrargli la soluzione alle sue preoccupazioni, in modo che possano sentirsi accompagnati davvero da una figura a cui affidarsi e trovare di nuovo fiducia nel mondo che li circonda.

Nel momento in cui questo accade, la relazione che questo meraviglioso cane dall’aspetto così aristocratico è in grado di instaurare è profonda e insostituibile. Un Pointer felice insieme ai suoi umani è davvero uno spettacolo per il cuore.

Aspetto fisico

pointer inglese
Fonte: Wikimedia Commons

L’aspetto del Pointer inglese viene definito nello standard della razza come “aggraziato, dalla corporatura forte ed elegante”, nonostante possa superare i 70 centimetri di altezza ed i 45 kg.

Il cranio ha una cresta frontale piuttosto pronunciata ed uno stop definito. Il tartufo è scuro ma può essere chiaro nel caso in cui il cane sia bianco/limone.

Ha labbra ben sviluppate che cadono morbide, mascelle forti con incisivi superiori che si sovrappongono a stretto contatto con gli inferiori. Gli occhi sono brillanti e hanno un’espressione vivace e gentile. Sono color nocciola, ma possono essere anche più scuri o più chiari in base al colore del mantello.

Le orecchie sono sottili e pendono aderenti alla testa, hanno una lunghezza media e sono leggermente appuntite verso l’estremità. Il collo è lungo e muscoloso, leggermente arcuato e senza giogaia. Ha un torace ampio, uno sterno disceso e costole ben cerchiate.  La coda è di lunghezza media e si assottiglia verso la punta.

Gli arti sono dritti e fermi, con ossa ovali e spalle lunghe. Ha un’andatura sciolta e un galoppo molto elegante.

Il mantello è corto, fine e uniforme e può essere di colore bianco e limone, bianco e arancio, bianco e fegato o bianco e nero. Anche i mantelli monocolore e tricolore vengono riconosciuti dallo standard ufficiale.

Cura e salute

Il Pointer inglese è un cane che tende a godere di ottima salute, ciò nonostante, se si sceglie di rivolgersi ad un allevatore, è bene assicurarsi di individuare un professionista che abbia a cuore il benessere degli animali e selezioni solo soggetti privi di displasia dell’anca e del gomito, una patologia genetica potenzialmente molto dolorosa. Inoltre, questi cani possono soffrire di patologie cardiache, disfunzioni della tiroide, epilessia e cecità.

Trattandosi di un cane estremamente sensibile, in caso di eccessiva solitudine, trascuratezza o mancato rispetto delle sue necessità, può finire per autolesionarsi le zampe, procurandosi ferite in grado di causare infiammazioni e infezioni.

Alcuni soggetti possono essere particolarmente sensibili ai suoni forti, come quelli dei temporali o degli spari e, se così fosse, sarà necessario intraprendere un percorso con un istruttore cinofilo in grado di ridurre la sensibilità a questi stimoli, evitando così che le preoccupazioni contagino anche altri momenti della sua vita finendo per ridurne il benessere generale.

Alcuni soggetti tendono ad essere particolarmente sensibili al freddo, assicuratevi quindi di trovargli un posto in casa in cui possa sentirsi protetto anche in inverno. Se necessario, nelle giornate più fredde, procuratevi un cappottino che gli permetta comunque di muoversi liberamente.

Il mantello non necessita di particolari toelettature, ma è bene procurarsi un antiparassitario adatto all’ambiente in cui si vive, considerato il suo amore per i prati e per l’erba alta.

Cosa fare con un Pointer

Con lui si possono vivere moltissime avventure, soprattutto negli spazi ampi della natura. Per i cani dotati di infiniti desideri perlustrativi come il Pointer, infatti, è necessario muoversi regolarmente in ambienti in cui l’unico limite sia l’orizzonte.

La percezione del mondo, per lui, passa attraverso il naso e sappiate, quindi, che se volete davvero farlo divertire, dovrete proporgli giochi che siano legati all’olfatto.

Ideate delle piste di odori al termine delle quali possa trovare un premio succulento, oppure iscrivetevi ad un corso di mantrailing, una disciplina della cinofilia che prevede la ricerca di persone nascoste.

Inoltre, vi potete divertire a svolgere attività di problem solving, grazie alla quale il vostro Pointer possa sviluppare abilità cognitive che non siano legate alla caccia, come ad esempio il saper aprire un cassetto, il saper usare una zampa per muovere delicatamente un oggetto o trasportarvi le chiavi di casa.

Queste abilità, che non possono comunque sostituire il tempo all’aria aperta, fanno in modo che il Pointer aumenti anche la sua autostima e sono quindi particolarmente utili soprattutto per i soggetti che provengono dal canile o dalle associazioni rescue.

Se i rumori non rappresentano un problema, potete farvi accompagnare in molte altre situazioni, perché ciò che preferisce è la sensazione di aver collaborato con voi. Quando ricevete la posta, quindi, provate a passargli quel vecchio volantino che non vi serve e chiedetegli di trasportarlo tenendolo in bocca fino in cucina.

Non c’è nulla di più bello da vedere di un Pointer soddisfatto nel compiere la sua importante missione.

Relazione e contesto ideale

Lui ama la dolcezza, la delicatezza e il rispetto: tre peculiarità che fanno parte anche della sua personalità. Il Pointer, infatti, nonostante la sua grande vitalità, tende a vivere le relazioni con gli esseri umani senza mai essere troppo invadente.

Generalmente preferisce studiare gli individui che si trova davanti ed adattare il proprio comportamento in base a ciò che deduce dall’osservazione. Anche con gli sconosciuti, quindi, generalmente si pone in maniera riservata e raramente conflittuale.

Ha una motivazione predatoria piuttosto spiccata che può complicare la convivenza con i gatti, quindi prestate particolare attenzione, soprattutto se adottate un Pointer adulto, e fate in modo di assicurare ad entrambi gli animali spazi e ambienti adeguati per non entrare in conflitto.

La stessa attitudine potrebbe risultare un problema anche per la convivenza con i bambini, i quali tendono a muoversi velocemente e potrebbero risvegliare nel Pointer il desiderio di immobilizzarli come fossero dei volatili.

Nella maggior parte dei casi però, se hanno regolarmente la possibilità di esprimersi, non mostrano questi comportamenti in casa e, anzi, sono potenziali compagni ideali anche per le famiglie numerose, a patto che ogni soggetto del gruppo venga educato alla convivenza e al rispetto degli spazi e delle richieste altrui.

Per ridurre i rischi, quindi, assicurate al vostro cane le possibilità espressive necessarie con lunghe passeggiate nella natura: lui sarà molto felice di non  manifestare i suoi talenti da cacciatore nei confronti dei suoi compagni di vita.

Non ama i conflitti e si agita facilmente, quindi sappiate che per vivere con un Pointer serve anche molta empatia e pazienza, perché lui desidera avere accanto un amico che lo guardi con complicità e lo tuteli in caso di bisogno.

Una giornata con un Pointer

pointer inglese

Il vostro Pointer dorme ai piedi del vostro letto, ma appena sente che vi state muovendo, va a recuperare un calzino lasciato al suolo la sera prima per farvene dono: quale modo migliore per iniziare la giornata?

Con il sorriso stampato sul viso, preparate la colazione per tutta la famiglia e una ciotola piena di leccornie per lui. Il vostro Pointer attende elegante guardandovi dal divano, con il muso appoggiato al bracciolo, in una posizione che vi ricorda quella dei cani ritratti nei dipinti del Settecento. Mentre pensate a questo buffo collegamento, lui vi scodinzola da sdraiato, perché si accorge che siete di buon umore.

Dopo colazione prendete la pettorina, una lunghina e andate in campagna. Quando raggiungete il sentiero sull’argine del canale vi assicurate che non ci sia nessuno e lo liberate: amate guardare il suo muso emergere dai campi di grano.

Per un istante avete l’impressione che si sia allontanato, ma basta un fischio e vedete di nuovo le orecchie che saltellano poco sopra gli steli più alti. In lontananza vedete delle nuvole nere per nulla confortanti, quindi tornate sui vostri passi prima che arrivi il temporale. Il vostro Pointer, infatti, ha paura del rumore dei tuoni e quando arrivano preferisce essere a casa piuttosto che all’aria aperta. Voi lo sapete e cercate sempre di evitare queste situazioni.

Da lontano guardate il vostro cane e vi accorgete che anche lui se ne è accorto e con il suo enorme naso annusa l’aria e poi torna da voi.

Senza farvi prendere dall’ansia, camminate tranquilli verso la macchina e fate giusto in tempo ad entrare dalla porta che inizia a gocciolare. Sapete bene che non dovete focalizzarvi sui rumori, ma piuttosto vi  mostrate sereni e pacati, come vi ha insegnato l’educatrice cinofila durante il primo periodo dell’adozione.

Per lui è molto importante accorgersi che quel rumore non vi spaventa e sembra quasi lasciarsi contagiare dalla vostra tranquillità.

Poco prima che usciate per andare al lavoro, lo vedete con la coda dell’occhio spostarsi verso la camera da letto e sapete bene che lo fa perché quello è il suo posto preferito: il più silenzioso e dove può dormire serenamente fino al vostro ritorno.

Quando tornate, lo vedete venirvi incontro di nuovo allegro e incontenibile. In un istante vi cambiate gli abiti, indossate una tuta da ginnastica e andate al parco: oggi avete una lezione di mantrailing.

Il vostro Pointer si accorge che preparate lo zaino per questa attività e va subito verso il gancio su cui appendete la pettorina trotterellando felice. Per qualche ora giocate a cercare gli altri iscritti alla lezione tra gli alberi del grande parco della cittadina e, al termine dell’incontro gli lasciate un premio tutto per sé: un ossetto prelibato.

Mentre lui se lo gode sdraiato nell’erba del parco, voi chiacchierate con qualche amico di passaggio.

Durante il tragitto verso casa vi viene in mente di prendere la cena da asporto e, nell’attesa, vi fermate a fare aperitivo nel bar del ristorante. Sapete che per il vostro cane non è un problema, quindi scegliete semplicemente un tavolo che sia un po’ isolato e vi sedete ad aspettare.

Lui si sdraia ai vostri piedi e voi vi chinate per grattargli il punto dietro le orecchie dove sapete che gli piace lasciarsi toccare.

Prima ancora che vi portino la cena, il vostro Pointer comincia a muovere il suo grande nasone allertato dal profumo delle pietanze. Questo indizio vi fa intendere che sta per arrivare il cameriere, quindi vi alzate, pagate e vi avviate verso casa.

In soggiorno vi aspetta anche il resto della famiglia, che il vostro Pointer saluta felice infilandogli il naso sotto le mani per ottenere una grattatina sulla fronte.

Mentre mangiate tutti insieme, il cane si posiziona con il muso sui vostri piedi, in modo da poter sonnecchiare senza perdervi di vista.

Alla fine del pasto i bambini giocano sul tappeto, mentre il cane li controlla dalla sua cuccia poco distante. Il gatto è appollaiato sulla libreria in alto, dove si mette alla sera per stare più tranquillo, mentre voi vi sdraiate sul divano aspettando l’arrivo del cane che, già lo sapete, tra qualche istante riempirà i pochi centimetri rimasti liberi.

Siete sempre stupiti dal suo desiderio di accoccolarsi in un angolino minuscolo pur di stare in mezzo a tutta la famiglia. Sapete bene che non lo fa per evitare il freddo, ma piuttosto per sentirsi protetto dai vostri corpi.

Vi guarda per un istante con quello sguardo dolce che conoscete bene e poi gira il muso verso la finestra con fare un po’ preoccupato. Voi Seguite il suo sguardo e notate che le nuvole stanno tornando, quindi vi alzate per chiudere gli scuri e tornate da lui: ora può davvero dormire tranquillo fino al mattino.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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