Il Po è in secca per via dell'allarmante siccità che negli ultimi tempi sta colpendo l'Italia e a farne le spese sono anche gli animali. Già ad aprile sulle pagine di Kodami si parlava di come la secca del Po e di alcuni suoi affluenti vicino Cremona avessero fatto affiorare fossili di animali estinti da decine di migliaia di anni.
Questa siccità storica è dovuta a fattori derivanti dai cambiamenti climatici e di avvertimenti ce ne sono stati parecchi. Lungo il Po, ad esempio, non si sono verificate precipitazioni per più di 110 giorni, le nevicate sono diminuite del 70% quest'anno e le temperature sopra la media stanno sciogliendo neve e ghiacciai sulle Alpi circostanti, rubando al bacino padano i suoi serbatoi d'acqua per l'estate.
Questo periodo prolungato di siccità ha portato con sé numerosi disagi per l'uomo: nel Piacentino Enel Green Power Italia è stata costretta a spegnere temporaneamente le turbine della centrale idroelettrica di Isola Serafini di San Nazzaro; per i membri dell'Osservatorio permanente sugli utilizzi della risorsa nel bacino del Po è imperativo che si razionalizzi e centellini l'utilizzo dell'acqua disponibile, specialmente per l'irrigazione dei campi coltivati. E questi sono solo alcuni dei problemi che il Nord Italia è costretto ad affrontare negli ultimi mesi.
Le difficoltà per gli animali del Po
Ma la siccità non ha risvolti drammatici solo per l'uomo, anche le comunità animali che lo abitano. La biodiversità del più grande fiume d'Italia è impressionante ed è possibile saggiarne a pieno la sua ricchezza anche con una semplice passeggiata.
Camminando sulle sponde del Po all'alba, infatti, bisogna far particolarmente attenzione a non spaventare gli uccelli acquatici e i limicoli. Sul pelo dell'acqua è possibile scorgere gallinella d'acqua, l'alzavola e la canapiglia, che si nutrono di piccoli pesci e alghe del fondale, rimanendo in acqua per la maggior parte della giornata. Spostando lo sguardo sulla sponda, invece, aguzzando bene la vista, potremmo scorgere qualche limicolo, uccelli adattati alla vita in ambienti fangosi e con acqua bassa che si nutrono di tutti quegli animali che abitano le sponde come piccoli anfibi e piccoli invertebrati. Tra questi il corriere piccolo, animale migratore che ama passare le sue estati proprio sul fiume Po.
A frequentare le sue sponde, però, non sono solo gli uccelli. Anfibi, mammiferi e rettili trovano casa fra i canneti che si alternano ad ogni ansa del fiume. Se si fa particolare attenzione è possibile notare l'arvicola acquatica, la donnola, la nutria, più strettamente legati agli ambienti acquatici, e anche animali come il riccio, la talpa, il tasso e la volpe, che si trovano in assoluta dipendenza dal fitto groviglio di relazioni che li legano alle piante e agli altri animali del Po. Questi sono animali che popolano il fiume a diversi orari della giornata e che sarebbe possibile ammirare anche semplicemente stando seduti ad osservare su una sponda.
A pagare le spese dell'inusuale siccità, sicuramente più di tutti troviamo le specie ittiche che abitano le acque del Po da sempre, come le trote marmorate e i cavedani. Passeggiando lungo il fiume, se si è abbastanza fortunati, è possibile anche scovare dei lucci, splendidi predatori che possono raggiungere fino a 1,40 metri di lunghezza e superare i 20 kg. Concludendo il nostro viaggio arrivando al maestoso delta del Po, troviamo specie residenti lagunari come i gobidi, il latterino e alcune specie di pesci ago, oltre alle specie migratrici marine come la Spigola, l'Orata e 5 specie di cefali.
Ogni ecosistema è formato da una intricata rete di connessioni fra le diverse comunità animali e vegetali. Per questo motivo tutte le specie animali che trovano nel Po un rifugio fresco, una fonte di cibo e un luogo per costruire la propria tana sono estremamente penalizzate dalla sua secca.