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scheda razza
21 Gennaio 2023
12:00

Il Piccolo Levriero Italiano, antico ed elegante levriero in miniatura

  • Origine: Italia
  • Standard: gruppo 10 - Levrieri. Sezione 3 - levrieri a pelo corto
  • Taglia: piccola
  • Altezza: 38 cm.
  • Peso: 5 Kg
  • Pelo: corto e setoso, può essere di colore nero, grigio e isabella in tutte le gradazioni
  • Vita media: 12-15 anni
514 condivisioni
Validato da Elena Garoni
Membro del comitato scientifico di Kodami
Immagine

Il Piccolo Levriero Italiano è un cane dalle origini antiche, che risalgono probabilmente al periodo dell'antico Egitto. E' il più piccolo tra i levrieri, con un'altezza massima di circa 38 cm al garrese e un peso che non supera i 5 kg. La sua taglia ridotta lo rende noto per la sua grazia ed eleganza, ma il suo corpo non nasconde i muscoli tipici dei cani da caccia in grado di correre anche su lunghe distanze. Sebbene oggi viva principalmente in famiglie che ne apprezzano l'aspetto esteriore, ha una personalità unica e una grande capacità di sentirsi parte integrante del gruppo. Chiunque lo tratti con rispetto e dignità, rischia di diventare rapidamente il suo umano preferito e trasformarsi nella guida coerente e gentile di cui il Piccolo Levriero Italiano ha bisogno.

socialità

  • Rapporto con la famiglia umana3
  • Rapporto con altri umani2
  • Rapporto con altri cani2
  • Rapporto con altri animali in casa0

attività

  • Attività fisica3
  • Giocosità1
  • Ricerca3
  • Riporto0
  • Guardia0

adattabilità

  • Vita in città3
  • Adatto come primo cane3
  • Adattabilità ai viaggi3
  • Tolleranza alle temperature calde2
  • Tolleranza alle temperature fredde0

cure e salute

  • Cura del pelo0
  • Predisposizione alle malattie1
  • Attenzione all'alimentazione0

motivazioni

  • Epimeletica3
  • Affiliativa3
  • Comunicativa1
  • Et epimeletica2
  • Somestesica3
  • Sociale0
  • Protettiva0
  • Territoriale0
  • Possessiva0
  • Competitiva0
  • Perlustrativa3
  • Predatoria3
  • Sillegica0
  • Esplorativa3
  • Di ricerca2
  • Cinestesica3
  • Collaborativa0
Che cosa sono le motivazioni?Scopri tutti i desideri e i bisogni dei cani

Origine

Italia

Standard

N° 200 – 13.11.2015

Gruppo 10 Levrieri

Sezione 3 levrieri a pelo corto

Aspetto 

Il Piccolo Levriero Italiano è un cane di piccola taglia dalla corporatura snella ed elegante. Ha il pelo raso e il muso con la caratteristica forma allungata tipica dei Levrieri.

Gli individui adulti (sia maschi che femmine) raggiungono al massimo i 38 centimetri e i 5 chili di peso.

Motivazioni

Predatoria, affiliativa, epimeletica, etepimeletica (con le persone di cui si fida), cinestesica, somestesica, perlustrativa, esplorativa.

Amante di 

Correre libero nella natura, inseguire gli odori e prendersi il tempo per analizzarli con attenzione. Condividere tempi e spazi con i propri umani.

Alimentazione, cura e mantenimento

Il Piccolo Levriero Italiano è un cane tendenzialmente sano ma, come tutti i cani di razza, può essere soggetto ad alcune patologie genetiche come la displasia dell’anca e del gomito.

Potrebbero soffrire anche di atrofia progressiva della retina o di patologie cardiache come la stenosi aortica o la cardiomiopatia dilatativa.

Questa razza, inoltre, per via della corporatura particolarmente esile, rischia di soffrire particolarmente il freddo.

Origine e storia

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Giovanni Domenico Tiepolo, via Wikimedia Commons

Il Piccolo Levriero Italiano ha origini antichissime, radicate molto probabilmente nell’antico Egitto intorno al 3000 a.C.. La sua presenza in Italia, invece, è documentata a partire dal V secolo a.C. intorno al lago di Varese e a Pavia. quasi sicuramente, questo piccolo Levriero ha raggiunto il nostro paese dopo essere sbarcato in Grecia, dove compare in numerosi reperti archeologici.

Il Piccolo Levriero Italiano è stato amato anche da numerosi grandi della storia, come Federico II di Svevia e la casata De Medici. Viene inoltre descritto da scrittori famosi come Flaubert e Alphonse de Lamartine. Durante il Rinascimento era particolarmente diffuso presso le corti nobiliari e, infatti, spesso viene raffigurato nei dipinti di famosi artisti dell’epoca.

A quel tempo veniva utilizzato per la caccia, come testimoniato alcune rappresentazioni degli Etruschi, che lo consideravano un maestro nelle attività venatorie e lo dipingevano anche nei loro monumenti funebri.

Nonostante questo glorioso passato, al giorno d’oggi viene decisamente sottovalutato e, molte volte, viene adottato unicamente per il suo aspetto esteriore, dimenticando il suo animo da cacciatore coraggioso e vivace.

Il Piccolo Levriero Italiano, inoltre, viene utilizzato talvolta anche nelle competizioni di coursing e racing, due discipline sportive cinotecniche che prevedono l’inseguimento di un target, rischiando però di rendere questi cani vittime di lesioni muscolari e fratture degli arti.

Si tratta di una razza non molto diffusa in Italia e, secondo Enci, nel 2021 sono stati solo 379 i nuovi Piccoli Levrieri Italiani aggiunti al registro delle razze.

Negli allevamenti il costo di un cucciolo può essere molto elevato e, in alcuni casi supera addirittura i 3 mila euro. Ciò accade anche per via del fatto che, soprattutto negli ultimi anni, questa razza è stata protagonista di una moda che lo ha reso particolarmente diffuso nel mondo del lusso.

Prima di rivolgersi ad un allevamento, però, è importante considerare l'opzione di adottare un Piccolo Levriero Italiano attraverso un'associazione rescue che si occupi di trovare nuove famiglie per i numerosi Levrieri abbandonati o vittime di maltrattamento. Inoltre, le rescue spesso offrono anche supporto post-adozione, per assicurarsi che il cane si adatti bene al suo nuovo ambiente familiare.

Motivazioni (desideri e bisogni)

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Il Piccolo Levriero Italiano è un cane che desidera correre e muoversi libero nella natura. Per questo motivo è importante permettergli fin da quando è cucciolo di vivere momenti di libertà dal guinzaglio, durante i quali lasciarlo esplorare gli ambienti con calma, mappando il territorio che lo circonda.

Ha una motivazione affiliativa piuttosto spiccata, quindi desidera trascorrere quanto più tempo possibile con i suoi umani di riferimento, soprattutto se viene trattato come un vero e proprio cane e non viene tenuto in braccio o nelle borsette.

Chiunque gli dia la dignità che merita, ha tra le mani le chiavi del suo cuore e, in poco tempo, guadagnerà la fiducia necessaria per dare vita a una relazione davvero incredibile.

Ha una motivazione predatoria piuttosto spiccata che, in alcuni casi, potrebbe portarlo a inseguire gli oggetti in movimento. Per evitare che questo comportamento venga proposto anche negli ambienti non adeguati, ricordatevi di condividere con lui anche problem solving o ricerche olfattive, attività che contemplano lo sviluppo dell’autocontrollo, un’abilità indispensabile per riuscire a non agire in maniera troppo impulsiva.

Aspetto fisico

Il Piccolo Levriero Italiano è considerato un Levriero in miniatura, con una corporatura snella e un tronco che gli conferisce un aspetto elegante e raffinato.

La testa è allungata e il muso è stretto, il tartufo è di colore scuro (spesso nero) con narici ben aperte. Le labbra sono sottili e strette con mascelle allungate e guance asciutte.

Gli occhi sono grandi, tondeggianti ed espressivi con un’iride di colore scuro. Le orecchie sono inserite alte, piccole e sottili, vengono portate dietro la nuca piegate su sé stesse. Quando i Piccoli Levrieri Italiani sono in attenzione, vengono invece portate erette e la parte superiore è leggermente orizzontale. Il collo è arcuato e scende verso il garrese con una piega brusca. La pelle è asciutta e priva di giogaia.

Il pelo è corto e setoso con una tessitura fine su tutto il corpo. Non ha il minimo accenno di frangiatura e può essere di colore nero, grigio e isabella (un colore tra il giallo e il marrone) in tutte le gradazioni. Può avere parti bianche sul petto e sui piedi.

Gli allevatori italiani si stanno impegnando per rinforzare la sua struttura ossea. Nel caso in cui si opti per l'adozione presso un allevamento, bisogna quindi assolutamente evitare chi non guarda al benessere dei soggetti (e della razza) e fa nascere Piccoli Levrieri Italiani badando solo all'estetica e non all'ipotetico rischio di fragilità.

Cura e salute

Si tratta di una razza tendenzialmente sana, tuttavia può essere predisposta a determinate patologie ereditarie. In particolare i Piccoli Levrieri Italiani possono soffrire di displasia dell’anca e del gomito, possono essere soggetti a patologie cardiovascolari (come la stenosi aortica subvalvolare) e patologie degli occhi, come la cataratta e la retinopatia.

Il corpo esile rischia di renderlo particolarmente soggetto a fratture ossee.

Si tratta di un cane a pelo raso che perde pochissimo pelo ma, in inverno, potrebbe soffrire particolarmente il freddo. Il Piccolo Levriero Italiano necessita di una dieta sana e regolare, adeguata alla quantità di movimento quotidiano.

Cosa fare con un Piccolo Levriero Italiano

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Il Piccolo Levriero Italiano, purtroppo, troppo spesso viene sottovalutato e, per questo, rischia di essere privato dell’opportunità di vivere le esperienze al pari di altri cani. Questa attitudine può portarlo a situazioni di frustrazione e malessere, quindi non bisogna mai scordare che, nonostante il suo aspetto elegante ed esile, è comunque un cane da caccia che desidera esprimersi nei suoi interessi e nei suoi talenti.

Quando ha l'opportunità di vivere una vita appagante è vivace e pieno di energia e ha bisogno di esercizio fisico e mentale per sentirsi davvero soddisfatto. Per divertirvi insieme a lui potete quindi organizzare delle ricerche olfattive, nascondendo qualche premietto in un prato e facendogli seguire la traccia di odore lasciata dai vostri piedi nell'erba.

Di tanto in tanto, senza esagerare, insieme a lui potete anche fare qualche corsa e, magari, concludere l’esperienza facendogli cercare un masticativo.

Generalmente non mostra problemi nel relazionarsi con gli altri cani, con i quali tende ad essere un po’ diffidente e timido. Se volete sentirvi più sicuri durante i momenti di socializzazione, potete però iscrivervi a una serie di appuntamenti di gruppo insieme a un educatore cinofilo, il quale vi insegnerà a riconoscere i segnali comunicativi del vostro cane e vi permetterà di vivere gli incontri con più serenità.

Evitare la socializzazione per paura che gli possa accadere qualcosa, infatti, rischia di farlo sentire frustrato perché eccessivamente isolato.

Relazione e contesto ideale

Il Piccolo Levriero Italiano è un cane vivace e sensibile, che ha bisogno di vivere in un ambiente domestico stabile e sicuro affinché possa sentirsi a suo agio. La relazione ideale per questi cani è basata sul rispetto e sulla fiducia reciproca. Desidera una vita attiva con una famiglia coerente e dolce, che sappia rispettare i suoi tempi e i suoi spazi. Può convivere anche con i bambini, a patto che siano abituati a rispettarli. La convivenza con i gatti, invece, può risultare complicata a causa della loro motivazione predatoria. Risulta quindi importante predisporre luoghi sicuri dove i felini possano ripararsi in caso di necessità.

Il Piccolo Levriero Italiano ha una personalità delicata, vivace e leggermente diffidente con gli estranei, ma quando si lega davvero a qualcuno, mostra il meglio di sé e si lascia andare completamente. Come molte altre razze di Levrieri, tende ad essere timido e, talvolta, dà l'impressione di essere insicuro, ma una volta che si apre e si affida, dà vita a una relazione profondissima e insostituibile. Per ottenere questo risultato ci vuole impegno, ma ne vale davvero la pena!

Una giornata con un Piccolo Levriero Italiano

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Come ogni mattina, il vostro Piccolo Levriero Italiano si sveglia insieme a voi e si stiracchia vistosamente ancora prima di scendere dal letto. Quando salta giù, scodinzola guardandovi e poi corre verso la stanza dei bambini per svegliare anche loro.

Torna poi a sonnecchiare sul divano, in attesa che finiate di fare colazione e vi prepariate per uscire. Il più grande dei vostri figli va a prendere la pettorina e gliela fa indossare come ha imparato quando il vostro cane era ancora piccolo, quindi uscite tutti insieme e andate verso la scuola.

Sulla strada del ritorno, vi prendete qualche minuto per liberarlo al parco insieme agli altri cani del quartiere con cui sapete che si relaziona in maniera positiva. Quando arriva l’ora di andare, lo chiamate lui si avvicina a voi per lasciarsi mettere il guinzaglio.

Tornate verso casa, gli preparate da mangiare e, prima ancora che usciate, lo vedete già sdraiato sul divano, dove si sta per addormentare.

Nel pomeriggio tornate a casa insieme a qualche amico. Lui scodinzola a tutti, senza però avvicinarsi troppo. Loro lo conoscono e non lo obbligano a farsi coccolare perché sanno che non gradisce troppo il contatto con le persone esterne alla sua famiglia.

Tutti insieme andate a recuperare i bambini e poi vi spostate in campagna per fare una passeggiata. Il vostro Piccolo Levriero Italiano è libero dal guinzaglio, perché avete scelto un luogo adatto dove sapete che non ci sono pericoli né per lui, né per altri animali che potrebbe rincorrere.

Arrivate in un prato e, mentre preparate la merenda, i vostri bambini giocano a nascondino con il cane, poi gli danno un masticativo e si mettono a mangiare anche loro.

Quando tornate verso la macchina, negli ultimi metri fate tenere il guinzaglio al più grande dei due, che sta imparando. Lo sorvegliate con attenzione e gli date le indicazioni necessarie affinché impari ad attendere con pazienza quando il cane si ferma ad annusare.

Arrivati a casa, preparate la ciotola della cena e ordinate una pizza per tutti voi, compresi gli ospiti. Il vostro Piccolo Levriero Italiano aspetta sul divano che finiate di mangiare e poi viene ad appoggiare il muso sulla vostra gamba, in attesa del piccolo pezzo di crosta che gli lasciate sempre.

Per mangiarlo torna nella sua cuccia, dove rimane fino a quando andate tutti sul divano per guardare un film.

Una volta preso posto, arriva anche lui e, in un balzo, vi salta sulle gambe, pronto a farsi coccolare fino ad addormentarsi profondamente.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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