Sfatiamo un luogo comune: le balenottere azzurre non mangiano esseri umani. Ed ecco perché la storia del pescatore “salvo per miracolo” inghiottito dal cetaceo, è scientificamente impossibile. Affascina, però, perché ha elementi da fiaba e ricorda la disgrazia che capitò a Geppetto, il falegname papà del Pinocchio di Collodi.
Questa storia coinvolge Michael Packard, un pescatore di aragoste che si trovava a largo di Cape Cod, nel Massachussetts (Stati Uniti). Nel corso della sua seconda immersione (l'uomo è un subacqueo professionista) ha raccontato di essere finito nella bocca di una balena. Tutto è durato una trentina di secondi. Michael si è sentito all’interno dell’animale che però non avrebbe mai potuto morderlo come invece avrebbe fatto, per esempio, uno squalo bianco. La sua preoccupazione, infatti, era proprio questa. «E' accaduto tutto così velocemente. Il mio unico pensiero era come uscire dalla sua bocca», ha commentato.
Per l’animale, più che altro, la presenza dell’uomo è stato un fastidio: infatti lo ha subito gettato via. Si è trattato di un errore. La vita di Packard, comunque, è sempre stata caratterizzata da momenti particolarmente forti. Dieci anni fa sopravvisse a un aereo da turismo precipitato in Costa Rica, sopravvivendo due giorni nella giungla.
La balenottera azzurra (Balaenoptera musculus) è ghiotta di krill, piccoli crostacei che compongono lo zooplancton. Può arrivarne a mangiare diversi milioni di esemplari ogni giorno. Il suo pasto funziona così: come se fosse una rete da pesca, la sua bocca prende acqua e krill. L’acqua viene gettata fuori grazie ai fanoni, lamine che servono da filtro: in questo modo riesce a trattenere il cibo. E' il più grande animale vivente al mondo: può raggiungere, infatti, i 30 metri di lunghezza e pesare più di 150 tonnellate. E' un animale in pericolo: per decenni è stata cacciata e nel 1966 è stata dichiarata protetta. Proprio grazie alle politiche di tutela della specie, la sua popolazione è in aumento: secondo stime esistono tra i 5mila e i 15mila esemplari adulti.
«Stiamo ripercorrendo per certi versi la leggendaria fiaba di Pinocchio, che però nella storia originale non era una balena ma uno squalo gigante – spiega Giovanni Di Guardo, già docente di Patologia generale e Fisiopatologia veterinaria della Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università di Teramo – Nei mammiferi convenzionali terrestri non è infrequente che un animale ingerisca corpi estranei».
Professore, le balene possono ingerire corpi estranei?
Non mangiano esseri umani, il fatto è stato involontario. Sono però animali oggetto di una enorme ingestione involontaria di micro e nanoplastiche: questi sono i corpi estranei che riescono a ‘passare' nel loro organismo. Oggi, secondo alcune stime, gli oceani hanno una parte di plastica e cinque di ittiofauna ma il rischio è che da qui al 2050 questo rapporto possa essere equipollente se non invertirsi. La situazione sta peggiorando anche a causa delle milioni di mascherine gettate nei mari nel mondo. Per le balene quella della plastica è un’ingestione problematica alla quale va posta un’attenzione crescente.
In futuro le microplastiche potranno causare problemi alla salute delle balene?
Le plastiche contengono diverse sostanze come gli ftalati e il bisfenolo A e attirano una miriade di contaminanti ambientali come le diossine. Certo è che possono incidere sulla loro salute. Il problema della plastica in mare si è acuito negli anni recenti e nei prossimi 30 o 40 anni potremmo osservare un incremento di forme tumorali. Ci aspettiamo anche effetti sulla loro salute immunitaria e riproduttiva.
Le balene mangiano cibo diverso in relazione ai mari in cui vivono?
Mangiano krill, ma è normale ipotizzare che in un mare chiuso e a più forte impronta antropica, come può essere il Mediterraneo, abbiano a che fare con più alti livelli di microplastiche e quindi possano mangiare peggio. E' quanto può accadere anche in altre aree fortemente contaminate come quella del Mare del Nord.