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scheda razza
3 Settembre 2022
10:23

Il Pastore Svizzero bianco, guardiano vivace e socievole

  • Origine: Svizzera
  • Standard: gruppo 1 - Cani da pastore e Bovari (escluso i Bovari Svizzeri). Sezione 1 - Cani da pastore
  • Taglia: medio/grande
  • Altezza: 60 cm. per le femmine, 60-68 cm. per i maschi
  • Peso: 35 Kg per le femmine, 40 Kg per i maschi
  • Pelo: semilungo o lungo, bianco
  • Vita media: 13-15 anni
961 condivisioni
Validato da Elena Garoni
Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il Pastore Svizzero bianco è un cane da pastore caratterizzato dalla capacità di occuparsi sia della conduzione che della guardia degli animali. Ha un candido mantello bianco che può essere semi lungo o lungo ed è di taglia medio/grande. Spesso viene chiamato Berger Blanc Suisse, Weisser Schweizer Schäferhund o White Swiss Shepherd Dog, ma tutti questi nomi rimandano a una stessa razza, nata dall’incrocio di Pastori Tedeschi portatori del gene recessivo del bianco.

socialità

  • Rapporto con la famiglia umana3
  • Rapporto con altri umani1
  • Rapporto con altri cani2
  • Rapporto con altri animali in casa1

attività

  • Attività fisica3
  • Giocosità3
  • Ricerca3
  • Riporto1
  • Guardia3

adattabilità

  • Vita in città2
  • Adatto come primo cane2
  • Adattabilità ai viaggi3
  • Tolleranza alle temperature calde3
  • Tolleranza alle temperature fredde3

cure e salute

  • Cura del pelo1
  • Predisposizione alle malattie2
  • Attenzione all'alimentazione1

motivazioni

  • Epimeletica2
  • Affiliativa3
  • Comunicativa3
  • Et epimeletica2
  • Somestesica1
  • Sociale3
  • Protettiva3
  • Territoriale3
  • Possessiva3
  • Competitiva3
  • Perlustrativa2
  • Predatoria3
  • Sillegica2
  • Esplorativa2
  • Di ricerca3
  • Cinestesica3
  • Collaborativa3
Che cosa sono le motivazioni?Scopri tutti i desideri e i bisogni dei cani

Per anni, infatti, venne considerata una delle varianti di questa razza, poi venne esclusa dallo standard e, infine, venne riconosciuta ufficialmente in Svizzera. Solo successivamente, il Pastore Svizzero bianco ottenne il riconoscimento a livello internazionale.

Ama muoversi, collaborare con i suoi umani e condurre una vita piena di novità e di cose da imparare. Quindi non fatevi ingannare dal suo manto candido e preparatevi per uscire di casa, correre, giocare, inventare nuove attività ogni giorno e poi sdraiarvi in un prato esausti, mentre lui controlla che non vi accada niente.

Origine

Svizzera

Standard

n° 347 – 12/08/2011

Gruppo 1 Cani da pastore e Bovari (escluso i Bovari Svizzeri)

Sezione 1 Cani da pastore

Aspetto

Il Pastore Svizzero Bianco è un cane di taglia medio grande caratterizzato da un candido mantello di colore bianco.

I maschi raggiungono circa i 58/66 centimetri e pesano 30/40 chili, mentre le femmine non superano i 60 centimetri di altezza e i 35 chilogrammi.

Motivazioni 

Predatoria, cinestesica, collaborativa, affiliativa, comunicativa, sociale, possessiva, protettiva, competitiva, territoriale.

Amante di

Trascorrere molto tempo con i propri umani, fare movimento, avere un ruolo attivo nel gruppo e sentirsi utile, imparare azioni nuove, rincorrere ciò che si muove rapidamente intorno a lui.

Alimentazione, cura e mantenimento

Può soffrire di displasia dell’anca e del gomito, ma anche di una mutazione genetica chiamata MDR1, la quale può causare, in caso di ingestione di alcune sostanze, sintomi quali ipersalivazione, difficoltà respiratorie, cecità e, in alcuni casi, addirittura la morte.

Si tratta inoltre di un cane estremamente vivace ed attivo, quindi è necessario assicurargli una quantità di cibo adeguata in base all’attività svolta.

Origine e storia

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Il Pastore Svizzero Bianco ha avuto origine dalla variante bianca del Pastore Tedesco e dal ceppo dei grandi cani bianchi da pastore dell’Europa Centrale, i quali sono da famosi da secoli per essere ottimi guardiani del bestiame.

Il loro carattere, più socievole rispetto ad altre razze di guardiani, è dovuto al fatto che, fin dal XVII secolo, in Germania, si cominciarono a selezionare soggetti che non mostrassero comportamenti aggressivi, ma che si limitassero, piuttosto ad allontanare gli sconosciuti con l’abbaio. A cavallo tra il XIX e il XX secolo, gli allevatori intervennero nuovamente sull’aspetto di questa razza, favorendo un’immagine meno rustica e più adatta anche per la vita in città. Proprio in questo momento nacque la versione a pelo lungo, considerata più elegante, la quale non perse, però, le abilità nella conduzione e nella guardia delle greggi.

Max Von Stephanitz, fondatore della Società per il Pastore tedesco, contribuì alla protezione di questa varietà, la quale venne però esclusa dagli standard dei Pastori Tedeschi, perché era troppo facile da individuare nella notte per i militari che pattugliavano al buio. Nel frattempo, però, i Pastori Svizzeri bianchi si stavano diffondendo nelle Americhe e, nel 1970 Agata Burch ne portò uno in Svizzera e provò ad aprire un dialogo per fare in modo che i soggetti bianchi venissero di nuovo riconosciuti nello standard del Pastore Tedesco “classico”.

Ciò non fu possibile, ma la Svizzera decise, per prima, di offrire a questo cane i requisiti per venire riconosciuto dalla FCI, ed ecco perché, a partire dal 2011, viene chiamato Pastore Svizzero bianco.

Negli anni successivi, la selezione di questi cani ha subito una manipolazione meno invasiva rispetto ai Pastori Tedeschi, ed è per questo che mantengono una linea meno ribassata sul posteriore e presentano una probabilità più ridotta di soffrire di displasia.

Gli allevamenti di questa razza in Italia non sono molto diffusi e, infatti, secondo gli ultimi dati pubblicati da ENCI, nel 2021 sono stati aggiunti solo 586 nuovi soggetti all’elenco ufficiale delle razze, contro, ad esempio, gli oltre 13 mila dei Pastori Tedeschi. Il prezzo che possono raggiungere è in linea con quello di altre razze simili, ma è fondamentale ricordare che, in alternativa all’acquisto, soggetti appartenenti a questa razza – o a mix di razze affini – si possono adottare anche contattando le associazioni rescue che si occupano di trovare nuove famiglie per i cani da pastore vittime di abbandoni o maltrattamenti.

Motivazioni (desideri e bisogni)

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Il Pastore Svizzero bianco è un cane che, per via della sua fort motivazione affiliativa, sente la necessità di strutturare relazioni profonde con i propri umani. Non è certo un cane da lasciare solo a sé stesso. Di fatto, nessun cane lo è, ma questa motivazione in particolare amplifica la necessità di tempo ed esperienze condivise.

Il mix di desideri e bisogni di questa razza, lo rende un cane con cui è davvero piacevole affrontare una vasta gamma di attività e, grazie alla  motivazione comunicativa, non è affatto difficile riconoscere il suo entusiasmo quando lo si chiama in causa per uscire di casa. Ama imparare compiti sempre nuovi e riconoscere la soddisfazione sul vostro viso quando la famiglia/squadra riesce ad ottenere i propri obiettivi.

Questo particolare aspetto del suo carattere dipende dal fatto che le sue motivazioni sono state sviluppate proprio per collaborare con l’uomo nell’ambito del lavoro nella pastorizia e, nonostante si occupi di fare la guardia, generalmente non viene considerato aggressivo.

Dalle stesse mansioni ha sviluppato anche la motivazione possessiva, quella competitiva e quella territoriale, le quali rischiano di diventare predominanti se il cane non ha la possibilità di esprimersi anche al di fuori del proprio giardino, in mezzo ad altri soggetti cani e umani.

A mitigare queste caratteristiche il Pastore Svizzero ha però un talento di enorme importanza, ovvero la motivazione sociale, grazie alla quale, se vive una vita equilibrata e ricca di possibilità, si pone in maniera curiosa alle relazioni nuove.

Come tutti i cani da pastore, inoltre, anche questa razza mantiene una motivazione predatoria piuttosto spiccata, necessaria un tempo per fermare gli ovini che tentavano di scappare, ma oggi potenzialmente complessa da gestire negli ambienti urbani.

Proprio per questo motivo è importante permettergli di esprimerla altrove – attraverso giochi ed attività specifiche – e guidarlo attivamente, soprattutto nei primi anni di vita, all’interno dei contesti in cui questa attitudine non è adeguata, come ad esempio la ciclabile, dove il Pastore Svizzero bianco potrebbe sentire il desiderio di rincorrere biciclette, monopattini o sportivi che stanno correndo.

Come spesso accade, per fare in modo che i cani sviluppino una personalità equilibrata, è importante proporre occupazioni condivise che riguardino ambiti diversi tra loro, evitando così il rischio di polarizzazioni nei loro interessi.

Aspetto fisico

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Ha una corporatura particolarmente robusta e muscolosa, il torace, però, non è molto largo. Ha orecchie erette e un folto mantello che può presentarsi in due varietà: semi lungo (fitto, aderente, abbondante sottopelo. Alcune zone del corpo sono coperte da pelo più corto, soprattutto sugli arti, sul muso e sulle orecchie), e lungo (che forma una criniera sul collo e si presenta particolarmente fitto sulle natiche. In questo caso è talvolta leggermente ondulato). Lo standard non descrive invece alcuna variante di altri colori, come il nero, o a pelo corto.

Questa razza è di taglia medio grande e i maschi raggiungono circa i 66 centimetri e i 40 chili, mentre le femmine si fermano a 60 centimetri di altezza e circa 35 chili di peso.

La testa ha una forma quasi conica se vista dall’alto e il cranio è leggermente arrotondato. Lo stop è poco marcato, ma è definito. Il tartufo è nero, ma in alcuni casi può essere leggermente più chiaro. Le labbra sono aderenti e quasi nere. Gli occhi sono di media grandezza e a forma di mandorla il colore delle iridi è marrone – più o meno scuro – e le palpebre sono ben aderenti. Il collo è muscoloso e non ha alcuna giogaia e la coda è a forma di sciabola, coperta da abbondante pelo, e si assottiglia verso la punta.

Le zampe sono forti, asciutte e robuste e i piedi sono ovali con dita serrate e unghie scure.

Cura e salute

Il Pastore Svizzero bianco è un cane che, rispetto ad altre razze dall’aspetto simile, mantiene uno stato di salute più solido e, infatti, può essere anche longevo, raggiungendo i circa 13/14 anni.

Ciò nonostante, soprattutto dopo i 7 anni di età, potrebbero insorgere i primi sintomi legati alla mielopatia degenerativa, una progressiva paresi del treno posteriore che, gradualmente, impedisce al soggetto di muoversi sulle proprie zampe.

Vi è inoltre, una mutazione genetica, chiamata MDR1, la quale può causare numerosi sintomi tra cui difficoltà respiratorie, cecità e addirittura la morte. Proprio per questo motivo, se si sceglie di adottare un cane appartenente a questa razza è fondamentale rivolgersi a professionisti del settore che conoscano la necessità di evitare l’accoppiamento tra due soggetti positivi alla mutazione.

I veterinari, consci di questo rischio, tendono a svolgere sempre i controlli ai cuccioli di Pastore Svizzero bianco, in modo da esserne a conoscenza fin dal principio. Per diminuire il rischio dell’insorgenza della displasia di anca e gomito, è bene evitare il sovrappeso ed assicurare a questo cane un’alimentazione sana, regolare ed adeguata alle attività svolte.

Cosa fare con un Pastore Svizzero

Se si è in grado di dare vita ad una relazione profonda e basata sulla fiducia reciproca, con questo cane si può fare più o meno ogni cosa. Generalmente non sono particolarmente timorosi ed affrontano le novità con curiosità, soprattutto se al loro fianco hanno un umano consapevole, solido e dolce, con cui lasciarsi andare e che sappia prestare attenzione anche alle emozioni del soggetto che ha di fronte. Gli si possono proporre attività di mobility, chiedendogli di saltare, correre e cercare oggetti o componenti della famiglia.

Si possono organizzare anche attività di ricerca olfattiva e  problem solving sempre nuove, attraverso le quali possano sviluppare nuove abilità, come ad esempio utilizzare le zampe in maniera delicata o spostare gli oggetti con il muso.

Insieme al Pastore Svizzero bianco, inoltre, si possono fare lunghe passeggiate nella natura e trascorrere momenti di relax all’ombra di un albero. L’importante, insieme a lui, è non cadere nel tranello dell'utilizzare eccessivamente comandi come “seduto”, “terra”, “resta”. Questo cane, infatti, è certamente un talento nel rispettare le richieste dei suoi umani, ma le mille abilità di cui dispone non si possono ridurre a questo.

Relazione e contesto ideale

Il Pastore Svizzero bianco è adatto per le famiglie molto attive, che abbiano sempre voglia di iniziare nuove avventure, scoprire posti mai visti e trascorrere quanto più tempo possibile all’aria aperta. La sua motivazione predatoria potrebbe rendere complicata la convivenza con i gatti, ma appena accetta che anche loro fanno parte del gruppo, riduce immediatamente la tentazione di inseguirli. Si tratta di un cane estremamente consapevole degli spazi che ha intorno e, per questo motivo, ha bisogno di una cuccia che sia solo sua e che non venga invasa dai suoi umani.

Se queste semplici regole vengono rispettate, può convivere piacevolmente anche con i bambini, a patto che ognuno venga educato al rispetto e alla delicatezza.

Ha una naturale propensione a proteggere tutti gli esseri umani – e non – del suo gruppo, quindi è importante abituarlo fin da cucciolo al fatto che ad accogliere gli ospiti si vada insieme, senza delegargli questo ruolo, che potrebbe assumere con enorme sicurezza e determinazione.

Una giornata con un Pastore Svizzero bianco

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Quando vi svegliate, il vostro Pastore Svizzero vi sta già guardando con quel suo sguardo vivace che sembra volervi dire: «Sei pronto per uscire?»

Voi non ve lo fate chiedere due volte e, dopo una rapida colazione, tutta la famiglia è già fuori da casa con le scarpe da ginnastica e gli abiti adatti alla scampagnata. Passeggiate tutti vicini. Qualche volta il vostro cane si attarda ad annusare qualcosa e lo aspettate, ma in altri momenti è davanti a voi e si gira per controllare che siate tutti insieme.

Durante questi momenti, la vostra famiglia è abituata a chiacchierare del più e del meno, fino all’arrivo alla vostra radura preferita, dove vi sedete in cerchio e fate merenda, mentre il vostro cane si sdraia a pochi passi da voi, osservando il paesaggio e annusando l’aria. Quando sentite il rumore di altre persone in arrivo, vi scambiate uno sguardo complice con il vostro cane, il quale comprende subito il messaggio: non c’è alcun motivo di allontanare gli sconosciuti.

Tornate verso casa, ma pochi metri prima dell’arrivo, vi cade a terra l’asciugamano che avevate usato per sedervi sull’erba. Voi avete le mani occupate e state cercando le chiavi per entrare in casa, cogliete quindi l’occasione di chiedere al vostro Pastore Svizzero bianco di afferrarlo e portarlo fino all’entrata.

Lui corre subito a prenderlo e, contentissimo, svolge il compito che gli avete affidato. Quando entrate in casa, lo ringraziate e gli grattate il musone come sapete che gli piace, poi gli preparate da mangiare.

Durante il giorno dovete lavorare qualche ora dall’ufficio che avete in casa e il cane si sdraia immediatamente ai vostri piedi, senza mai perdervi di vista. Durante il pomeriggio, invece, uscite insieme ai bambini e andate a trovare, a casa loro, una famiglia di amici.

Mentre voi chiacchierate, i bambini giocano in un angolo del giardino e il cane passeggia sereno, annusando ogni angolo e tornando ogni tanto da voi a farsi fare qualche coccola. Tornate a casa e, prima di entrare per preparare la cena, organizzate una simpatica ricerca olfattiva per il vostro Pastore Svizzero.

Gli fate annusare uno straccio dentro cui avete nascosto un masticativo, poi gli chiedete di aspettare e uscite in giardino a nasconderlo tra la legna messa da parte per l’inverno.

Tornate dentro e gli dite “cerca”. Lui inizia subito ad analizzare ogni centimetro del prato, mentre tutta la famiglia lo guarda sorridendo. Quando finalmente lo trova, viene verso casa ed entra, si sistema nella sua cuccia  e, con attenzione estrae il suo ossetto. Cucinate la cena guardandolo sgranocchiare e sapete che uscirà dal suo cuscinone solo quando sarete tutti sul divano. In quel momento vi stringerete e gli farete posto tra voi, felici di avere il suo caldo mantello che vi scalda.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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