Il pappagallo cenerino (Psittacus erithacus) è un uccello della famiglia degli psittacidi originario dell'Africa centrale e occidentale. Viene chiamato anche pappagallo cenerino del Congo, o pappagallo cenerino maggiore, ed è riconoscibile per il suo piumaggio dal colore grigio e per la sua spiccata abilità comunicativa, che si dimostra nella capacità di apprendere molte parole del linguaggio umano e riproporle.
Viene quindi chiamato anche "pappagallo parlante", ed è per via di questa curiosità del suo comportamento, che viene acquistato come animale domestico, sebbene la vita in gabbia rischi di minare fortemente il suo benessere.
Come è fatto il pappagallo cenerino
Il colore del piumaggio del pappagallo cenerino è di varie tonalità di grigio con alcune penne della coda di colore rosso molto acceso. Generalmente i soggetti adulti misurano poco più di 30 centimetri dalla testa alla coda e raggiungono un peso di 400 grammi. L'apertura alare va mediamente dai 45 ai 52 centimetri. Le zampe sono munite di quattro dita (due anteriori e due posteriori).
La selezione avvenuta in cattività da parte degli allevatori, però, ha fatto in modo di favorire la nascita di pappagalli cenerini parzialmente o completamente ricoperti di piume rosse. Il dimorfismo sessuale è quasi inesistente e solo in alcune popolazioni è possibile distinguere maschi e femmine per le dimensioni o per alcuni dettagli del piumaggio.
I soggetti giovani sono molto simili agli adulti e l'unico modo per distinguerli è il colore degli occhi. Negli adulti, infatti, sono gialli con le pupille scure, mentre nei più giovani sono grigi scuri tendente al nero.
Comportamento
Il pappagallo cenerino è molto abile nell'imitare il linguaggio umano. Secondo uno studio condotto dall'Università di Cambridge e pubblicato nel 2007, non solo imita il nostro linguaggio, ma può anche utilizzarlo in modo referenziale ed è in grado di riprodurre i termini che conosce per usarli in maniera appropriata.
Secondo i ricercatori, ciò sarebbe possibile grazie ai neuroni specchio, che hanno la proprietà portare i soggetti ad osservare e riproporre gli schemi motori, comportamentali e stati emozionali di altri.
L'apprendimento dei termini, però, è tutt'altro che semplice e prevede l'isolamento del suono dal rumore di fondo, l'imitazione, la classificazione dello stimolo acustico, la codificazione grazie alla memoria a lungo termine e il monitoraggio del suono in uscita in modo da abbinarlo al modello. Queste ottime abilità comunicative e di apprendimento hanno fatto in modo che il pappagallo cenerino guadagnasse l'appellativo di "uno degli animali più intelligenti del mondo", sebbene sia scorretto categorizzare in questo modo le specie.
Il più famoso pappagallo cenerino della storia, Alex, fu il protagonista di un esperimento trentennale effettuato da Irene Papperberg, neurochimica ed etologa americana dell'Università dell'Arizona e di Harvard. Alcuni dei risultati ottenuti da Alex includevano la capacità di etichettare circa 50 oggetti diversi, 7 colori, 5 forme e quantità fino a sei inclusi. Combinava queste etichette per identificare, richiedere, rifiutare, classificare e quantificare fino a 100 oggetti diversi e, per questo motivo, la ricercatrice paragonò le sue abilità a quelle di un bambino di 4/6 anni.
In natura, i pappagalli cenerini sono molto rumorosi e propongono complessi schemi di vocalizzazioni. Dal tramonto all'alba sono più silenziosi, mentre con l'arrivo della luce, cominciano a comunicare tra loro e, se il numero di pappagalli è elevato, possono essere anche assordanti. Emettono versi molto differenti tra loro, che possono riguardare situazioni di allarme, ma anche la competizione tra simili, la richiesta di cibo o la segnalazione della propria presenza.
Per quanto riguarda i soggetti che vivono in cattività, è molto difficile prevedere il momento in cui inizieranno a comunicare verbalmente perché, questo fattore, è estremamente soggettivo.
In condizioni di stress o isolamento sociale, i pappagalli cenerini rischiano di finire per strapparsi le piume, ma generalmente non si pongono in maniera aggressiva con i propri umani di riferimento, sebbene alcuni soggetti manifestino una spiccata territorialità.
Riproduzione
Raggiungono la maturità sessuale tra i 3 e i 5 anni di età e, a partire da questo momento, strutturano un legame monogamo con il partner. Il metodo di corteggiamento in natura non è ancora molto conosciuto, ma è certamente caratterizzato da spettacolari voli e vocalizzazioni morbide e monotone. Durante il periodo del corteggiamento, inoltre, la femmina dorme nel nido, mentre il maschio la custodisce.
In cattività, invece, sono state osservate danze relazionate all'accoppiamento, durante le quali si abbassano particolarmente le ali.
La stagione riproduttiva varia in base alla latitudine e all'altitudine a cui vive la popolazione, ma in generale combacia con la stagione secca e avviene due volte l'anno. Mentre le femmine si occupano della cova delle uova (generalmente da 3 a 5), il maschio le procura il cibo. L'incubazione dura circa trenta giorni e i piccoli escono dal nido intorno alle dodici settimane.
Secondo la IUCN, la durata media della vita di un pappagallo cenerino in libertà è di 14, 5 anni, mentre in cattività può arrivare a superare i 50 anni.
Alimentazione
I pappagalli cenerini sono animali quasi unicamente erbivori. In natura si nutrono principalmente di noci e frutta, integrati talvolta con insetti, corteccia e fiori. Possono inoltre cibarsi di lumache.
In cattività, invece, ricevono quasi solo mangime artificiale che, nella maggior parte dei casi, contiene frutta come agrumi, mele e banane, oppure sedano o altre verdure come ad esempio i fagiolini. I pappagalli che vivono in cattività, inoltre, necessitano sempre un'integrazione di calcio, senza il quale possono arrivare a soffrire di convulsioni.
A causa dell'alimentazione industriale, in cattività soffrono spesso di problemi come obesità o ipovitaminosi, ipocalcemia e squilibrio degli aminoacidi.
Habitat e distribuzione
Sebbene si tratti di una specie tipica della foresta africana, può essere osservato anche ai margini della foresta, nei pressi di radure e savane leggermente boscose, aree coltivate e giardini privati. Essendo un animale gregario, forma grandi gruppi che possono raggiungere fino a 10.000 individui in alcune stagioni dell'anno.
Costruisce il nido in una cavità dell'albero a circa 10-30 metri dal suolo.
Il pappagallo cenerino in casa
Come tutti gli animali selvatici, questo uccello non è assolutamente adatto alla vita in gabbia, eppure ne è ancora molto diffusa la vendita. Un pappagallo cenerino può arrivare a costare anche più di 1000 euro, ma il commercio e il mantenimento in cattività di questi animali, sono fattori che ne peggiorano la qualità della vita. L'acquisto è quindi una scelta assolutamente sconsigliabile.
Oltre al fatto che si tratta di una scelta contraria al suo benessere, la gestione della sua vita in gabbia presuppone anche alcune complicazioni. Prima di tutto è indispensabile permettergli di uscire almeno qualche ora al giorno, muovendosi nell'ambiente domestico. Per farlo bisognerà chiudere le finestre e coprirle con delle tende (per evitare che vi sbatta contro). Inoltre bisogna evitare il rischio che si ustioni sui piani riscaldati dei fornelli, coprire i caminetti e spegnere le candele. Per evitare che si intossichi bisogna inoltre evitare di lasciare a disposizione cioccolata e prodotti chimici per la pulizia della casa.
Durante la notte, dovrebbe avere la possibilità di dormire serenamente almeno 10 ore.
Le conseguenze dei prelievi
All'interno del loro habitat, nella Repubblica Democratica del Congo, secondo quanto riportato sul sito dell'Università di Zoologia del Michigan, ogni anno viene raccolto fino al 21% della popolazione totale, costituita mediamente da circa 5000 individui. Dal 2007, l'Unione Europea ha proibito l’importazione degli uccelli provenienti dalle cattura. I soggetti diffusi nel nostro paese devono quindi provenire da allevamenti autorizzati e legali.
Al momento, però, non esiste ancora alcuna legge che ne vieti la cattura, che rimane una delle principali cause di declino della specie, minacciata anche dalla distruzione dell'habitat, dall'uso indiscriminato di pesticidi e dalla caccia.
Considerati questi rischi, la IUCN ha classificato il pappagallo cenerino come endangered, ovvero a rischio di estinzione.