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13 Marzo 2022
15:00

Il panda rosso (Ailurus fulgens)

Il panda rosso, o panda minore, è un piccolo mammifero carnivoro che vive nelle foreste temperate dell'Himalaya, tra Nepal e Cina. Si nutre soprattutto di bambù ed è a rischio estinzione a causa della distruzione del suo habitat.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il panda rosso (Ailurus fulgen), anche detto panda minore, è un mammifero che, pur nutrendosi prevalentemente di vegetali, appartiene all'ordine dei carnivori. Questa specie, che in Cina viene anche chiamata volpe di fuoco (in inglese Firefox), è oggi a rischio di estinzione. Vive tra il Nepal, il Bhutan, il Myanmar e in alcune regioni meridionali della Cina.

Sebbene si chiami panda come il "cugino" più grande e famoso, appartiene alla famiglia degli Ailuridae e non a quella degli Ursidae, di cui fa parte invece il panda gigante.

Com'è fatto il panda rosso

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I panda rossi generalmente non superano i 56/65 centimetri, ma hanno lunghe code che possono misurare anche 40 centimetri di lunghezza. La coda presenta inoltre 12 anelli di colori alternati tra rosso e arancione. Il corpo è ricoperto da una fitta pelliccia dotata di sotto pelo e dal colore prevalentemente rosso (da cui prende il nome la specie). Il corpo però presenta parti più chiare sul muso e anche zone più scure, tendenti al nero, sul dorso.

La testa ha una forma tonda, sovrastata da grandi orecchie triangolari. Gli occhi sono piccoli, rotondi, scuri e posizionati centrali sul muso, molto vicini al naso, anch'esso nero e appuntito.

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Le zampe sono ricoperte di pelo scuro, mentre le piante dei piedi sono bianche. Le sue dita sono dotate di robusti artigli semi-retrattili grazie ai quali può afferrare rami, foglie e frutti.

Nonostante venga chiamato panda, il suo aspetto lo rende nettamente più simile alle volpi o ai procioni, piuttosto che al panda gigante con cui è imparentato alla lontana.

Le due specie infatti condividono la passione per il bambù e alcuni altri dettagli morfologici come, ad esempio, la presenza di un "finto dito pollice" che in realtà è solo una particolare conformazione delle ossa del polso.

Esistono due sottospecie di Panda rosso, chiamate Ailurus fulgens fulgens e Ailurus fulgens styani, le quali sono distinguibili unicamente per le diverse zone di diffusione e per il fatto che A.f. styani è più grande e ha un colore più scuro rispetto a A. f. fulgens.

Habitat e distribuzione

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Foresta himalayana

Il Panda rosso vive esclusivamente nelle foreste temperate dell'Himalaya, tra le colline del Nepal occidentale e lo Shaanxi, in Cina. Si può trovare anche nel Tibet merdidionale, negli stati indiani di Sikkim e Assam, nel paese himalayano del Bhutan e nella zona più settentrionale del Myanmar.

Alcune popolazioni sopravvivono ancora negli stati della Cina Sud occidentale tra lo Yunnan e il Sichuan.

I panda rossi non sono animali domestici perché necessitano di vivere in natura con climi temperati. Secondo uno studio condotto dall'Università del Sikkim, a Gangtok, in India, gli ambienti in cui si diffondono con maggiore facilità sono le foreste di latifoglie e di conifere il cui sottobosco sia ricco di bambù e altri alberi cavi. Si tratta infatti di una specie arboricola che mangia e dorme sugli alberi, dove costruisce anche i propri nidi.

Le temperature ideali per questa specie sono tra i 10 e i 30 gradi, in ambienti che abbiano poche differenze stagionali. Per quanto riguarda le altitudini invece è possibile individuarli a partire dai 1800 metri, ma raggiunge addirittura alcuni picchi situati a 4800 metri.

Alimentazione

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Il panda rosso mangia principalmente di foglie di bambù ma anche bacche, fiori, uova di numerose specie di uccelli uccelli e piccole foglie di altre piante presenti nel suo habitat. Sebbene il panda rosso venga considerato un carnivoro, la dieta di questo animale si è modificata nel tempo.

Una curiosità sul panda rosso è che quando mangia le foglie, le piega minuziosamente prima di portarle alla bocca grazie alla grande mobilità delle sue zampe anteriori. La fase di masticazione è molto lunga e infatti questi piccoli panda tengono per molto tempo il cibo nella bocca prima di ingerirlo.

La vita del panda rosso

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I panda rossi sono tendenzialmente animali solitari che solo raramente interagiscono tra loro al di fuori della stagione degli amori, un periodo che generalmente inizia negli ultimi mesi invernali.

In questa stagione però, i maschi rilasciano forti segnali olfattivi attraverso le ghiandole situate nei pressi dell'ano, con l'obiettivo di farsi individuare da una femmina e, una volta avvenuto l'incontro, si spostano a terra, dove avviene il vero e proprio accoppiamento. Sia i maschi che le femmine si accoppiano con più partner nella stessa stagione.

Circa 6 settimane prima della nascita dei piccoli le femmine mostrano comportamenti particolarmente letargici e cominciano a trasportare bastoni, erba e foglie in un luogo reputato adatto al parto.

Le nascite avvengono in primavera (soprattutto nel mese di giugno), mediamente dopo 134 giorni dall'accoppiamento e, secondo quanto riportato sul sito del museo di Zoologia dell'Università del Michigan, i parti avvengono soprattutto tra le 16 e le 9 di mattina, ovvero negli orari di massima attività di questa specie.

Intorno ai 18 mesi i panda rossi raggiungono la maturità sessuale e la durata media della loro vita è di circa 8/10 anni.

Perché il panda rosso è in estinzione?

Secondo uno studio pubblicato nel 2020 su Animals, le principali minacce per questa specie sono legate dalla distruzione del suo habitat e al disturbo antropico, sempre più diffuso in queste zone dell'Asia caratterizzate da un forte aumento demografico.

La deforestazione riduce i siti di nidificazione e in alcuni casi priva i panda rossi delle risorse alimentari, ma questo piccolo panda rimane talvolta anche vittima involontaria dei cacciatori, cadendo nelle trappole che vengono depositate a terra per i cervi.

I panda rossi sono stati dichiarati in via di estinzione già nel 1988, ma negli ultimi 20 anni, le popolazioni sono diminuite comunque circa del 50%, con un declino numerico che è ancora costante. L’ultimo censimento del WWF ha individuato solo 1.864 panda rossi, di cui almeno 1.000 si troverebbero all'interno delle aree protette create soprattutto in territorio cinese.

L'obiettivo è quello di ridurre l'impatto dell'uomo sul panda rosso, ma secondo quanto riportato in uno studio pubblicato da Cambridge University Press nel 2016, per essere certi di evitarne l'estinzione bisognerà attuare interventi più massicci di limitazione dell'utilizzo umano dell'ambiente.

Con il trascorrere del tempo sta aumentando la sensibilità per la tutela di questa specie e, infatti, alcune associazioni internazionali come il WWF e numerosi parchi zoologici diffusi in tutto il mondo, hanno dato il via a progetti di conservazione dei panda rossi e dei loro fragili habitat, con l'obiettivo di ridurre gli impatti delle attività umane sulla loro vita e di permettere a chiunque di intervenire con piccole o grandi donazioni.

Da alcuni anni inoltre, il Red Panda Network, progetto che si occupa della protezione della specie, ha indetto l'International Red Panda Day, una giornata internazionale di sensibilizzazione e raccolta fondi dedicata a questa specie.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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