Il Palio della Rana di Fermignano, alla fine, è andato in scena come previsto. Nonostante le contestazioni e i tentativi delle associazioni animaliste di bloccarlo per impedire che gli anfibi venissero sfruttati per l’intrattenimento, la manifestazione organizzata dalla Proloco si è svolta regolarmente nel fine settimana appena trascorso.
«Mercoledì 12 aprile è arrivato il riconoscimento di Rievocazione Storica da parte della Regione Marche. La commissione ha lavorato fino alla tarda mattinata per analizzare tutta la documentazione – aveva detto il sindaco Emanuele Feduzi – Questo attestato da ancora più importanza alla manifestazione. Ottanta rane arriveranno a Fermiginano e saranno utilizzate nella gara per gli adulti mentre per la quei Putti, ovvero dei bambini, saranno usate rane alternative. Sono state giornate lunghe di collaborazione con enti e istituzioni, tra i quali l’Ast e i Carabinieri Forestali, per garantire come sempre il massimo rispetto verso le rane e la storicità della manifestazione. Questa si svolgerà in sicurezza e nel rispetto delle rane che sono le regine del Palio».
«Anche quest’anno le nostre regine corrono sulle carriole – aveva aggiunto Alessandro Pesaresi, presidente della Proloco di Fermignano – Il palio è importante sotto il profilo storico e quello di comunità. È una tradizione del nostro paese che va fatto continuare e vivere in sicurezza».
La diffida dell'Enpa
Contro il palio, che ha visto i partecipanti – definiti “scarriolanti” – percorrere un tragitto di 170 metri manovrando una carriola su cui è sistemata, appunto, una rana, si era schierata in particolare l’Enpa, che attraverso il suo ufficio legale aveva inviato una diffida firmata dalla presidente nazionale Carla Rocchi al Comune di Fermignano per sospenderlo in via definitiva: «Gli animali, prelevati dal loro ambiente naturale, vengono portati su una sorta di carretto, spinto correndo dai concorrenti, consacrando vincitore il primo arrivato – aveva sottolineato Rocchi – Durante questa assurda manifestazione le rane continuamente tentano di scappare saltando a terra, il concorrente si ferma, le raccoglie, le riposiziona e poi riparte con il carretto. Le sopravvissute vengono rimesse in libertà».
Nella diffida inviata al Comune di Fermignano l’Enpa ricorda che la tutela degli anfibi, rane comprese, è stata riconosciuta a livello legislativo dalla legge 503/81 che ha recepito la Convenzione di Berna (Consiglio d'Europa, Berna 19.9.1979): «Considerata la totale inutilità della sofferenza arrecata alle rane – scrive Enpa nella diffida – con la presente si chiede al Comune di Fermignano di sospendere in via definitiva lo svolgimento della manifestazione avente ad oggetto l'uso delle rane o di qualunque altra specie in contesti e circostanze come il “Il Palio della Rana” e/o ogni altro evento simile».
«È incredibile – aveva aggiunto Rocchi – come ancora nel 2023 si possano concepire manifestazioni che vessano in questo modo degli esseri viventi al puro scopo ludico e ricreativo. Come Enpa ci impegniamo da sempre a contrastare eventi come questo anche attraverso il nostro ufficio legale. All’interno di pali e competizioni, infatti, spesso si celano veri e propri maltrattamenti di animali, che ricordiamo sono un reato punito dal nostro Codice Penale. Se da un lato notiamo una maggiore sensibilità verso i diritti e la tutela degli animali domestici è invece una constatazione molto triste e preoccupante come, in questo caso le istituzioni, non prendano in considerazione il valore degli animali non domestici, titolari di eguali diritti e fondamentali per il mantenimento degli ecosistemi ambientali».
Il Palio di Fermignano e il caso di San Casciano dei Bagni
Il Palio di Fermignano è una tradizione che viene portata avanti da anni nel piccolo Comune delle Marche. A ogni palio possono partecipare quattro concorrenti per ognuna delle sette contrade della cittadina, e i concorrenti di ogni batteria e la relativa posizione di partenza vengono sorteggiati. Durante la manifestazione, spiega la Proloco, possono essere utilizzate esclusivamente rane di allevamento, «che verranno tenute in appositi ed adeguati contenitori adottando tutte le precauzioni del caso».
Sempre la Proloco chiarisce, nel regolamento del palio, che «prima di qualsiasi gara, un veterinario visita ogni rana, verificando che le stesse siano immuni da imperfezioni fisiche», e che «vale la squalifica anche qualsiasi crudeltà fatta alla rana che, essendo la protagonista della manifestazione, deve essere tratta con cura. Qualora l’animaletto saltasse fuori dalla carriola, è importante raccoglierla e riposizionarla al suo posto senza provocare traumi o ferite. Al termine della corsa tutte le rane verranno sottoposte di nuovo a visita veterinaria. Se venisse riscontrata una lesione o un qualsiasi tipo di artificio fatto alla rana, tale da averne menomato o alterato la potenzialità nel saltare, il concorrente sarà squalificato e segnalato alle autorità competenti».
Pur con queste premesse, però, resta la considerazione degli animali alla stregua di cose di cui poter liberamente disporre, e da non danneggiare «per non alterare la potenzialità nel saltare». Nessun accenno, di contro, al benessere animale, ignorato in virtù della disputa del Palio. Che è andato regolarmente in scena, contrariamente a quanto accaduto nell’agosto del 2022 a San Casciano dei Bagni. Dove, complici le proteste delle associazioni animaliste, il palio delle rane è stato per la prima volta disputato senza animali vivi, ma con rane di legno realizzate da un artigiano locale.