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15 Settembre 2022
13:30

Il nuovo rifugio per animali di Monaco ha una presidentessa speciale: la principessa Charlène

La nuova struttura dovrebbe aprire i battenti a fine 2023 e ospiterà animali in difficoltà e sarà attrezzata con tutti i comfort per permettere agli animali raccolti di vivere in un ambiente ottimale. La Presidenza della SPA sarà affidata alla principessa Charlène.

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Lo scorso lunedì 12 settembre, il Principe Alberto II e la Principessa Charlène hanno posato la prima pietra del nuovo rifugio per gli animali della Société Protectrice des Animaux (SPA) di Monaco a Peille, Comune situato nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

I vecchi locali dell’associazione, voluta nel 1951 dalla Principessa Antoinette, sorella del Principe Ranieri, si trovavano a Eze ed erano diventati ormai poco idonei. E, così, nel 2018, Peille e la prefettura del dipartimento delle Alpi-Marittime proposero di utilizzare un terreno nel loro Comune di 2.500 metri quadrati, sul quale i lavori hanno preso il via a gennaio scorso.

La nuova struttura dovrebbe aprire i battenti a fine 2023 e ospiterà animali in difficoltà e sarà attrezzata con tutti i comfort moderni ed eco-responsabili per permettere agli animali raccolti di vivere in un ambiente ottimale.

La Presidenza della SPA sarà affidata alla principessa Charlène, come annunciato dal Principe Alberto, dimostrando ancora una volta quanto la principessa abbia a cuore la causa animale.

Non è una novità, infatti, l’impegno che la consorte del principe mette da anni nella salvaguardia dei rinoceronti, sostenendo altresì anche le iniziative per il benessere animale portate avanti dalla Thanda Foundation e dalla Fondazione Kevin Richardson.

Difendere questi animali che rischiano l'estinzione a causa della caccia da parte dei bracconieri, è una delle battaglie più importanti condotte dalla principessa attraverso la sua Fondation Princesse Charlene de Monaco. 

Quando non si vide per lungo tempo, si scoprì poi che Charlene era tornata proprio in Africa, suo paese d'origine, per stare accanto e lottare insieme ai soldati che ogni giorno combattono l'orribile fenomeno.

Il Sudafrica è la patria di ben la metà della popolazione totale di rinoceronti neri a rischio estinzione del continente africano. Ma qui vive anche la più grande popolazione mondiale di rinoceronti bianchi, anche loro nella categoria "quasi minacciati".

E purtroppo, nonostante l’impegno della principessa, il numero di rinoceronti uccisi per soddisfare la domanda di corni del sud-est asiatico, non diminuisce affatto, anzi aumenta sempre di più.

Secondo i dati del ministero dell'Ambiente sudafricano, da gennaio a giugno di quest'anno sono stati abbattuti ben 259 rinoceronti, dieci in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. La maggior parte, 133, ha trovato la morte nella provincia del KwaZulu-Natal: più del triplo rispetto ai 33 uccisi nei primi sei mesi del 2021.

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Simona Sirianni
Giornalista
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