L'IUCN (International Union for the Conservation of Nature) è la più autorevole organizzazione mondiale per la salvaguardia e la conservazione della natura e si occupa di stilare e aggiornare periodicamente la cosiddetta Lista Rossa delle specie minacciate (IUCN Red List of Threatened Species) che dal 1964 rappresenta il più completo inventario sullo stato di conservazione delle specie viventi a livello globale.
La Lista è il miglior strumento che abbiamo per valutare il rischio di estinzione di una specie vivente ma, tuttavia, è chiaramente parziale. Molte specie non sono state ancora valutate mentre altre, seppur presenti, per mancanza di dati non possiedono ancora uno status di conservazione.
Uno studio pubblicato su PLOS Biology e condotto dai ricercatori dell'Università Ben-Gurion del Negev, Israele, ha perciò calcolato attraverso un sistema automatizzato il rischio di estinzione per i rettili non valutati o con dati carenti nella Lista IUCN, sostenendo che questi siano ancora più minacciati delle specie valutate.
La Lista Rossa è lo strumento più utilizzato per decidere le politiche e le azioni di conservazione a livello globale. Tuttavia, il processo per classificare le specie è laborioso e spesso soggetto a pregiudizi, in quanto dipende fortemente dalle valutazioni umane. Molte specie animali non sono state quindi valutate o mancano di dati sufficienti e si creano così enormi lacune, soprattutto nei gruppi meno carismatici come appunto i rettili.
Per calcolare lo status di 4.369 specie di rettili che in precedenza non potevano avere la priorità per la conservazione e sviluppare metodi più accurati per valutare il rischio di estinzione, i ricercatori hanno ideato un modello al computer di apprendimento automatico.
Il modello ha assegnato le categorie di rischio di estinzione IUCN al 40% dei rettili di tutto il mondo che non avevano valutazioni o che erano classificati come "DD" ("Carente di Dati") al momento dello studio. Gli autori hanno poi convalidato l'accuratezza del modello confrontando i risultati con le classificazioni di rischio della Lista Rossa.
I ricercatori hanno così scoperto che il numero di specie minacciate tra i rettili è molto più alto di quanto riportato nella Lista Rossa IUCN e che sia i quelli non valutati ("Non valutati" o "NE") che le specie carenti di dati avevano maggiori probabilità di essere minacciati rispetto alle specie valutate.
Lo stato di conservazione dei rettili sarebbe quindi di gran lunga peggiore di quanto creduto finora e molte più specie dovrebbero ricevere maggiore attenzione nelle nuove valutazioni e nella pianificazione delle azioni di conservazione.
Il metodo innovativo utilizzato in questo studio può essere facilmente implementato per aiutare a colmare il divario nelle valutazione anche di altri animali meno conosciuti o difficili da valutare. Inoltre, questi strumenti così avanzati, insieme ai dati classici, potrebbero ridurre notevolmente i tempi e i costi necessari per valutare il rischio di estinzione e aprire quindi la strada a una conservazione più efficace e veloce.