Una nuova analisi sullo stato di conservazione delle piante e degli animali che vivono in Europa ha rilevato che circa un quinto di tutte le specie rischia di estinguersi, portando a ben 2 milioni il numero totale delle specie minacciate nel mondo: praticamente il doppio delle stime precedenti effettuate dalle Nazioni Unite. Questo dato allarmante arriva da un nuovo studio pubblicato su PLOS ONE , in cui è stato analizzato lo status di tutte le 14.669 specie di vertebrati, invertebrati e piante europee inserite nella Lista Rossa delle specie minacciate dell'IUCN, la più autorevole e completa fonte di informazioni sulle forme di vita a rischio estinzione.
Il numero e la diversità delle specie viventi del nostro Pianeta – ovvero la biodiversità – sta diminuendo drammaticamente in tutto il mondo, poiché sempre più specie rischiano seriamente di estinguersi nell'immediato futuro. Molti sforzi, compresi quelli da parte di governi e organizzazioni no-profit, lavorano quindi per fermare o quantomeno rallentare questa perdita costante di biodiversità. Il successo di questi sforzi di conservazione dipende però da una maggiore comprensione globale delle minacce alle diverse specie nei vari angoli del mondo.
A tale scopo, il team guidato da Axel Hochkirch del Musée National d'Histoire Naturelle, in Lussemburgo, hanno analizzato lo status di conservazione delle specie europee inserite nella Lista Rossa, che rappresentano circa il 10% di tutti gli animali e le piante che vivono sulla terraferma o negli ambienti d'acqua dolce o marini d'Europa. E secondo le loro analisi, circa il 19% delle 14.669 specie studiate sono a rischio di estinzione, tra cui il 27% delle piante, il 24% degli invertebrati e il 18% dei vertebrati.
Ma sebbene l’attenzione e gli sforzi di conservazione tendono a concentrarsi soprattutto sui vertebrati, questi risultati evidenziano che la percentuale di invertebrati a rischio supera purtroppo di gran lunga le ultime stime dell'IPBES, la Piattaforma Intergovernativa sulla Biodiversità e i Servizi Ecosistemici dell'ONU. Un dato decisamente preoccupante se si considera che circa il 97% di tutti gli animali esistenti sono invertebrati. Lo studio, inoltre, ribadisce ancora una volta quali sono le minacce principali che stanno contribuendo a questo drammatico declino della biodiversità europea.
Senza troppe sorprese, l'espansione dell'agricoltura con conseguente perdita di habitat, lo sfruttamento eccessivo delle risorse biologiche, l'inquinamento e lo sviluppo residenziale e commerciale, sono i fattori che più di tutti stanno spingendo verso l'estinzione le piante e gli animali che vivono nel Vecchio Continente. Secondo gli autori, questi risultati potrebbero quindi servire come base da cui partire per contrastare la perdita di biodiversità, tuttavia serviranno investimenti, sforzi e azioni molto più incisivi di quelli fatti finora.
Tra gli invertebrati, infatti, circa il 90% delle specie è rappresentato da insetti, animali ancora oggi troppo sottovalutati, poco studiati e soprattutto scarsamente considerati nelle politiche di conservazione. Eppure, sono proprio questi artropodi a fornire alcuni dei servizi ecosistemici fondamentali per la nostra sopravvivenza, come l'impollinazione delle colture, il riciclaggio dei nutrienti nel suolo o la decomposizione della materia organica. La biodiversità – e in particolare quella degli insetti – è essenziale quindi per la nostra sicurezza alimentare e per il futuro benessere dei cittadini europei.
In conclusione, questa nuova analisi completa sulle 14.669 specie inserite nella Lista Rossa continentale delle specie animali e vegetali minacciate, secondo gli autori, permette quindi di stimare in proporzione che fino a 2 milioni di specie vegetali e animali a livello globale rischiano seriamente di sparire per sempre dal nostro Pianeta se non interveniamo con determinazione e in tempi decisamente più rapidi. Un dato molto preoccupante che conferma la necessità di politiche di conservazione molto più incisive di quelle scelte fino a oggi.