Nel deserto del Thar, tra India e Pakistan, vive un uccello curioso e che si muove in modo buffo, catturando l'attenzione con il suo comportamento unico. Si chiama saltimpalo dai sopraccigli o sassicola di Stoliczka (Saxicola macrorhynchus), e la sua insolita e curiosa danza rimane un affascinante enigma irrisolto della natura. Scoperto per la prima volta nel 1872 da Ferdinand Stoliczka, deve il suo nome alle vistose sopracciglia bianche, particolarmente evidenti durante la stagione riproduttiva nei maschi.
Ma ciò che rende questo uccello così affascinante non è solo il suo aspetto, bensì il fatto che la sua vita rimane perlopiù un mistero per diversi aspetti, tra cui le sue abitudini riproduttive, il comportamento migratorio e quella sua danza impettita chiamata "puff and roll display". Il suo areale include prevalentemente il deserto del Thar e le aree circostanti, ma anche la sua distribuzione esatta rimane incerta. Inizialmente ritenuto estinto in Pakistan, è stato riscoperto grazie agli sforzi congiunti di ornitologi e associazioni ambientaliste, che hanno documentato la sua presenza in varie regioni del Rajasthan e oltre.
Durante alcune ricerche è stato osservato più volte il suo comportamento più singolare, ovvero la sua danza buffa che, mentre si trova a terra in cerca di cibo, esegue gonfiando le piume bianche del petto e ondeggiando. Perché questo uccello danza mentre cerca il cibo? È un rituale di corteggiamento, un modo per spaventare la preda o semplicemente un comportamento per comunicare con i conspecifici? Le risposte sfuggono ancora, ma secondo alcuni ricercatori potrebbe trattarsi di una sorta di buffa minaccia per spaventare eventuali predatori o stanare le prede.
Di questo uccello dunque non si sa molto di più, nemmeno il luogo esatto in cui nidifica, quante uova depone o quali siano le sue esigenze ecologiche precise. La sua presenza è puntiforme e il suo comportamento varia da individuo a individuo, aggiungendo ulteriori elementi di complessità alla sua biologia. Purtroppo, probabilmente non ne restano molti individui, minacciati soprattutto dall'intensificazione delle pratiche agricole e dall'espansione umana. Proprio per questo, è perciò considerata una specie a rischio estinzione.
Fortunatamente, con l'avanzare della tecnologia, i ricercatori hanno ora a disposizione strumenti più sofisticati per studiare questi piccoli abitanti del deserto. Geolocalizzatori e sistemi di monitoraggio basati su GSM potrebbero svelare i suoi movimenti, le sue abitudini e le sue rotte migratorie, fornendo preziose informazioni per comprendere meglio la sua vita e soprattutto salvarlo dall'estinzione.