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21 Maggio 2024
17:54

Il mio gatto non mi riconosce più?

Difficilmente un gatto dimentica il suo umano, eppure in alcuni casi sembra che lo non riconosca più e sia diventato improvvisamente ostile. Vediamo perché.

Validato da Sonia Campa
Membro del comitato scientifico di Kodami
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La natura particolarmente indipendente e misteriosa del gatto lo porta talvolta a compiere gesti e azioni apparentemente immotivate o, più correttamente, difficili da comprendere e spiegare dal punto di vista umano. In certi casi, può persino sembrare che il gatto non riconosca più il proprio umano, come se si fosse improvvisamente dimenticato di lui e diventato ostile. In verità è molto improbabile che il gatto, dopo aver vissuto per molto tempo con il proprio umano, non lo riconosca più. Tuttavia, ci sono comportamenti e atteggiamenti del felino che possono portare ad avere questa percezione errata.

Quando i gatti sono particolarmente stressati, minacciati o spaventati da qualcosa o da un cambiamento radicale nella loro routine, possono infatti diventare più timorosi, meno affettuosi o persino aggressivi verso i propri umani. Può accadere per esempio in seguito a un trasloco, all'arrivo di un nuovo animale in casa o in risposta a un evento particolarmente traumatico. La loro reazione può far sembrare che il gatto non ci riconosca più, ma in realtà il suo comportamento riflette molto più semplicemente un disagio e il desiderio del micio di avere un po' più di indipendenza.

Il gatto dimentica il suo umano?

Difficilmente un gatto dimentica il proprio umano, a meno che non soffra di patologie neurologiche davvero molto gravi. I gatti sono animali indipendenti e reagiscono in maniera completamente opposta rispetto per esempio ai cani di fronte a una minaccia o a un disagio, cercando di risolvere il problema da soli e il più delle volte senza fare affidamento sui propri umani. Possono quindi manifestare reazioni molto avverse e aggressive anche nei confronti dei propri umani, visti in un certo senso come origine del problema o come ostacoli alla propria sicurezza.

Per esempio, può accadere in seguito a un trasloco in un nuova casa, dopo l'introduzione di un nuovo animale in famiglia oppure in risposta a una situazione o a un evento particolarmente traumatico. In questi e altri casi, il micio può addirittura arrivare a "rivoltarsi" contro la propria famiglia, dando così l'impressione errata di non riconoscerli più, come se fossimo degli sconosciuti. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, questa è solo una reazione dovuta a uno stress molto elevato o a un grande spavento, piuttosto che a una perdita di memoria oppure a un mancato riconoscimento.

Perché il gatto non vuole più stare con te

Se il gatto reagisce in maniera aggressiva e ostile, soffiando o scappando, nella maggior parte dei casi non è perché non vuole più stare con noi, ma più probabilmente perché qualcosa o qualcuno lo turba o lo spaventa molto. In queste situazioni, i gatti possono anche dirottare la loro ostilità e il loro nervosismo verso i propri umani, visti come un ostacolo alla loro sicurezza e indipendenza. Anche se non siamo stati noi a creare direttamente il loro disagio, il gatto può associarci a ciò che lo disturba e reagire come se avesse di fronte un estraneo.

È importante quindi capire che il comportamento del gatto riflette in realtà il suo bisogno di sicurezza e indipendenza, e non un rifiuto personale nei nostri confronti. Cercare di comprendere quale può essere stata (o quale sia ancora) l'origine del disagio, dello spavento o del forte stress, aiuterà a risolvere la situazione nella maggior parte dei casi, oppure ci aiuterà ad accettare che servirà solo un po' di tempo prima che il gatto si abitui alla nuova routine e torni a essere il micio affettuoso che è sempre stato.

Come capire se il gatto non ti riconosce più

A meno che non ci siano problemi di salute molto gravi, il gatto ci riconosce eccome, anche quando non sembra che sia così. Se soffia, fugge o sembra essere particolarmente ostile nei nostri confronti significa molto probabilmente che, semplicemente, non ci voglia tra i piedi in quella specifica situazione che per lui è particolarmente difficile o stressante.

Lasciamo quindi al gatto spazio, tempo e indipendenza: sarà lui stesso, quando si sentirà pronto, a riavvicinarsi e ristabilire la normalità. È fondamentale, come sempre, rispettare i suoi tempi e non forzare il contatto, per permettergli così di recuperare la serenità necessaria per tornare ad essere il compagno affettuoso di sempre.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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