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10 Novembre 2022
18:32

Il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida: «Risolvere le criticità su ungulati e grandi carnivori»

Fanno discutere le ultime dichiarazioni del ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, al termine di un incontro con i vertici dell'Ispra dedicato all'emergenza cinghiali, ungulati e grandi carnivori.

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«Abbiamo la necessità e il dovere di affrontare problemi inevasi da tempo e che gravano sul bilancio dello Stato per milioni di euro». Sono queste le parole con le quali il neo ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha terminato l'incontro avuto oggi con il presidente di Ispra, Stefano Laporta.

Il vertice si è tenuto al Masaf, e ha coinvolto anche il sottosegretario al ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica Claudio Barbaro. Lo scopo era quello di fare il punto su una più stretta collaborazione tra il Ministero guidato da Lollobrigida e l'Ispra, a cominciare proprio dall'emergenza cinghiali, ungulati e grandi carnivori.

Il ministro, e cognato della presidente del Consiglio Meloni, si è insediato da pochi giorni nella sede del Masaf eppure ha già avuto modo di rilasciare diverse dichiarazioni proprio in merito alla gestione di grandi carnivori e ungulati, i due dossier più pesanti sul tavolo del suo dicastero.

Già il 7 novembre Lollobrigida durante una visita a Bolzano aveva definito lupi e orsi «dannosi per allevamento e agricoltura». Nel corso della sua visita al WineFestival di Merano, Lollobrigida si era esposto fortemente a favore degli allevatori contro il diffondersi della fauna selvatica, sostenendo che «hanno reso impossibile l’allevamento e l’agricoltura, bisogna controllarne il numero».

Tuttavia, seguendo la via già intrapresa dalla leader del Governo, anche Lollobrigida nella nota diffusa oggi dal suo Ufficio ha usato toni più moderati rispetto alle sue precedenti dichiarazioni: «L'obiettivo è quello di risolvere le criticità che riguardano gli ungulati e i grandi carnivori nell'ottica di una relazione corretta tra la presenza dell'uomo, quella della fauna selvatica e la sostenibilità ambientale».

Ben diverse le precedenti esternazioni elettorali in cui Lollobrigida definiva la caccia «un'attività nobile», ed egli stesso ammetteva di essere un cacciatore con licenza che contribuisce alla «gestione del popolamento faunistico». Alla luce di simili video-dichiarazioni rilasciate poco più di un mese fa, è facile immaginare cosa intende oggi il Ministro quando dice di voler «gestire» i grandi carnivori.

Le criticità rispetto al rapporto tra essere umano e fauna selvatica nel corso della precedente legislatura è stato più volte portato all'attenzione dello Stato dai Presidenti delle province autonome di Trento e Bolzano. In più occasioni, il governatore trentino Maurizio Fugatti aveva chiesto maggiore autonomia decisionale nella gestione dei lupi, intrecciando la questione autonomistica con quella faunistica.

L'ex ministro dell'Agricoltura, Roberto Cingolani, aveva aperto alla possibilità di abbattere i lupi, e anche il suo successore sembra intenzionato a intraprendere la medesima via: «Ho informato i presidenti delle Province autonome di Trento e Bolzano, che mi avevano rappresentato le criticità emergenti sui loro territori rispetto alla presenza dei grandi carnivori, delle azioni che abbiamo intrapreso in continuità con loro e le istituzioni scientifiche del settore».

Sul piede di guerra le associazioni di protezione animale. Dopo la pubblicazioni del ministro Lollobrigida, infatti, l'Oipa è intervenuta chiedendo un incontro allo scopo di «attuare una politica di ascolto che non escluda nessuno, neppure la voce degli animali, selvatici e domestici – ha dichiarato il presidente dell'associazione Massimo Comparotto – Abbiamo appreso nei giorni scorsi che il ministro non esclude un nuovo corso dove sia dato il via libera ad abbattimenti dei grandi carnivori, orsi e lupi, basandosi su numeri surrettizi, forse spinto da portatori d’interessi diversi da quelli degli animali, come cacciatori e allevatori. Il parere dell’Ispra è importante, ma altrettanto importante è quello delle associazioni che lavorano ogni giorno, spesso in piena solitudine, per difendere la biodiversità».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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