L'orsa JJ4 potrebbe essere trasferita in un un santuario all'estero. Questa ipotesi è sempre più vicina dato che il Ministero dell'Ambiente italiano ha acquisito la disponibilità dell’autorità rumena ad autorizzare il trasferimento dell’orsa al santuario di Zarnesti.
Lo fa sapere lo stesso dicastero retto da Gilberto Pichetto Fratin. Più in particolare, la task force del Ministero nelle scorse settimane ha interessato la Commissione scientifica Cites per verificare la disponibilità di strutture estere più idonee ad ospitare l’orsa sul quale pende l’ordine di abbattimento.
La Commissione del Ministero, deputata a verificare la sostenibilità del commercio delle specie di specie animali e vegetali in via di estinzione, ha inoltre comunicato l’attivazione di un gruppo di lavoro nato allo scopo di agevolare il trasferimento dell’animale e individuare anche per il futuro ulteriori disponibilità oltre alla struttura già segnalata. Il gruppo è coordinato dal professore Francesco Petretti, docente di Biologia della Conservazione all'Università di Perugia e membro del comitato scientifico del Wwf.
Raggiunto da Kodami, Petretti spiega: «Abbiamo in programma una riunione nelle prossime settimane per valutare tutte le opzioni. Ciò che è certo è che l'orsa deve andare in una struttura in grado di garantire il massimo benessere in termini di spazio e di clima, e che risponda ai requisiti individuati a livello internazionale. Si tratta infatti di un animale che proviene da una regione alpina e che quindi deve stare in un ambiente simile, e delle dimensioni adeguate alle sue necessità».
Al momento, l'orsa JJ4 si trova rinchiusa all'interno del Centro Faunistico di Casteller. Un primo segnale positivo per la sorte dell'animale sul quale pende l'ordine di abbattimento della Provincia di Trento era arrivato pochi giorni fa, quando la Romania aveva autorizzato il trasferimento di JJ4 in un rifugio del suo territorio.
L’autorità governativa romena per la protezione dei monumenti naturali ha quindi accettato il trasferimento di JJ4 nel Libearty Bear Sanctuary di Zarnesti, una struttura che si occupa di accogliere animali selvatici reduci da situazioni di maltrattamento.
Il caso degli orsi trentini, però, non si conclude con il trasferimento di JJ4, come fa notare Petretti: «Il nostro messaggio è semplice: il caso di questo esemplare è parte di una problematica generale più ampia del rapporto tra uomo e orso nelle alpi. L'orso c'è, e la convivenza con l'uomo deve essere realizzata in condizioni di sicurezza per gli uni e gli altri. In questo senso, nel mondo ci sono molti esempi di comunità che vivono vicino a orsi, e dai quali possiamo prendere esempio».
«Adesso risolviamo il caso di quest'orsa che comunque abbiamo salvato dalla morte – prosegue l'esperto – e che rappresenta il segnale di una nuova consapevolezza del rapporto tra noi e gli animali selvatici».