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21 Ottobre 2023
12:00

Il Mastino Siciliano, antico guardiano degli ovili e delle greggi siciliane

l Mastino Siciliano, detto anche Cane di Mannara o Pastore Siciliano, è un cane di grande taglia di origine antichissima, che da secoli protegge le greggi e gli ovili della Sicilia. Ha rischiato a lungo l'estinzione per via degli incroci con altri cani e il percorso di riconoscimento ufficiale è ancora in corso.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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©Enci

Il Mastino Siciliano, detto anche Cane di Mannara o Pastore Siciliano, è un cane di grande taglia e dal mantello ondulato, che da secoli protegge le greggi e gli ovili della Sicilia. Le sue origini sono molto antiche e, secondo gli esperti, ha raggiunto l'isola grazie ai Fenici, che attraccavano qui durante le lunghe tratte nel Mediterraneo. Sebbene conviva con i pastori locali da millenni, ha rischiato a lungo l'estinzione per via degli incroci con altri cani e il percorso di riconoscimento ufficiale sta avvenendo proprio in questi anni.

La vita insieme a lui può essere rustica quanto il suo aspetto e i suoi umani è bene che lo sappiano: per renderlo felice basta una merenda in collina, guardando il fondovalle che, in lontananza, si muove lentamente, mentre sul mantello si muove nel vento.

Origine

Italia

Standard

Razza ammessa al Rsr (Registro Supplementare Riconosciuti)

Gruppo 2: Cani di tipo Pinscher e Schnauzer, Molossoidi e cani bovari svizzeri.
Sezione 2.2: Molossoidi, tipo cane da montagna.

Aspetto 

Si tratta di un cane di grande taglia. I maschi misurano tra i 65 e i 69 centimetri, mentre le femmine tra i 59 e i 64 centimetri. Non viene invece definito il peso, che può variare dai 35 ai 60 chili. Il pelo è duro e fitto, riccio o ampiamente ondulato e può essere di colore nero, fulvo (dal crema al mogano), fegato chiaro, grigio e tigrato. Ognuno di questi colori può mostrare macchie bianche più o meno estese.

Motivazioni

Possessiva, territoriale, protettiva, competitiva, affiliativa, comunicativa, epimeletica.

Amante di 

Proteggere il suo gruppo e tutto ciò che lo riguarda, sentirsi il vero guardiano della famiglia, passeggiare affianco alle persone fidate e guardare l'orizzonte dall'alto di una collina.

Salute, cura e mantenimento

Si tratta di un cane dalla salute piuttosto solida, selezionato per essere poco esigente in fatto di alimentazione. Come ogni razza, però, potrebbe soffrire di patologie genetiche come la displasia dell'anca e del gomito.

Lo standard ufficiale, inoltre, lo definisce leggermente brachicefalo ed è quindi importante verificarne lo stato di salute fin dal momento dell'adozione.

Origine e storia 

Nel 2023 il Mastino siciliano sta affrontando una fase transitoria per il riconoscimento ufficiale da parte di Enci. Per fare a tutti gli effetti parte del ROI (Registro delle Origini Italiano), infatti, è indispensabile che lo standard della razza attraversi una fase (di quattro generazioni), in cui il pedigree, pur esistendo, è di colore verde. Per quanto riguarda questa razza, il percorso è in itinere, ciò nonostante, è evidente che in Sicilia ha già una lunga storia alle spalle.

Cani simili all'attuale Cane di Mannara, infatti, erano presenti in Sicilia fin dall’Età del bronzo. A dimostrarlo vi sono dei reperti archeologici ritrovati in zone dall'economia prevalentemente agricolo pastorale. Alcune monete del IV secolo a.C, inoltre, raffigurano un cane posto a guardia del tempio di Adrano.

Ad introdurlo furono probabilmente i Fenici, durante uno dei frequenti passaggi sull'isola durante le lunghe rotte nel Mediterraneo e, nei secoli, ha vissuto incroci con i cani nordafricani dei pastori berberi nomadi, che arrivarono in Sicilia probabilmente durante le Guerre Cartaginesi, tra la fine del IV secolo e il III secolo a. C.

Da oltre 2000 ani viene impiegato per la guardia delle greggi e degli ovili e proprio da questo ruolo deriva il nome Cane di Mannara. Il termine mannara, secondo quanto descritto nello standard redatto da Enci, significa ovile. Grazie alla sua ostinazione e al suo coraggio, il mastino siciliano è sempre stato considerato il miglior cane in fatto di difesa dei pascoli dalle predazioni di lupi (un tempo), volpi e cani randagi. Ciò nonostante, non si è mai diffuso nel resto del mondo e, infatti, rimane estremamente raro, soprattutto al di fuori della regione d'origine.

In Italia vengono registrati da anni circa 100 nuovi individui ogni anno, i quali vengono per la maggior parte destinati ancora alle mansioni legate alla pastorizia. Se si ha il desiderio di conoscere o adottare un cane appartenente a questa razza, si può pensare di visitare un allevamento che abbia davvero a cuore il benessere dei soggetti, oppure ci si può rivolgere ad un'associazione rescue che si occupi di trovare nuove famiglie per i soggetti vittime di abbandoni o maltrattamenti.

Motivazioni (desideri e bisogni) 

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Foto da Wikimedia Commons

Il Mastino siciliano è un cane nato per occuparsi di controllare ciò che appartiene ai suoi umani. Per svolgere questo ruolo è importante che si senta parte integrante del gruppo e, infatti, la razza è dotata di una motivazione affiliativa piuttosto spiccata, oltre che di una motivazione epimeletica che lo porta a prendersi cura della sicurezza delle galline e delle pecore (ma anche di noi, se gliene diamo l'opportunità).

Ovviamente, non si può sottovalutare che, per essere un buon guardiano, bisogna avere il desiderio di proteggere ciò che si ha intorno e quindi sono indispensabili anche le motivazioni possessiva, territoriale e protettiva, che fanno di lui un cane disposto a spaventare e mettere in fuga gli avventori.

Questi aspetti della sua personalità non vanno sottovalutati, perché vivere con un guardiano è una grande responsabilità.

Tutto ciò ha anche degli aspetti positivi. I cani da guardiania spesso infatti non hanno alcun desiderio di andare autonomamente alla scoperta dell'ambiente (motivazione perlustrativa) e nella maggior parte dei casi non hanno intenzione di seguire le piste dei selvatici, ma preferiscono certamente stare nei pressi dei propri umani e del proprio territorio.

Aspetto Fisico

Il mastino siciliano è un cane dall'aspetto imponente e maestoso. La testa è larga e viene definita come "moderatamente brachicefala". Gli occhi sono relativamente piccoli, a forma di mandorla e di colore che varia dal miele al marrone scuro. Le orecchie sono triangolari e, un tempo, erano soggette alla crudele pratica (oggi illegale) del taglio.

Il mantello è semilungo, con pelo di copertura duro, compatto e folto. Il colore può variare dal nero, al fulvo (dal crema al mogano), ma può essere anche fegato, grigio e tigrato e può inoltre avere alcune focature sopra gli occhi, sul muso, sulle guance, sul petto e sugli arti sono. Può avere anche alcune macchie bianche sulla gola, sulle zampe e sulla punta della coda. Un ulteriore aspetto distintivo del Mastino siciliano è la presenza di una criniera e di un collare, soprattutto negli adulti maschi, data dalla presenza sul collo di pelo più lungo.

I maschi hanno un'altezza minima di circa 65/69 centimetri, mentre le femmine misurano tra i 59 e i 64 centimetri. Il peso varia dai 35 ai 60 chili.

Cura e salute

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Foto da Wikimedia Commons

Il Mastino Siciliano è un cane di grande taglia che potrebbe soffrire di displasia dell'anca e del gomito. In generale, però, si tratta di una razza selezionata per essere resistente e sana, in quanto il suo ruolo era di estrema importanza per i pastori.

Nello standard ufficiale viene definito "leggermente brachicefalo", e prima di adottare un individuo è quindi importante verificare che non vi sia una forma eccessivamente schiacciata del muso, che potrebbe portare a sofferenze legate alle difficoltà respiratorie. Nel caso del Mastino siciliano è ancora più importante prestare attenzione a questi aspetti, perché si trova in un momento cruciale della sua storia, in cui lo standard è appena stato scritto. Evitando di adottare soggetti con questa caratteristica si riduce il rischio che gli allevatori la favoriscano nel tempo.

Trattandosi di un cane che trascorre volentieri molto tempo nella natura, è importante munirsi di un antiparassitario adeguato all'ambiente in cui ci si trova.

Cosa fare con un Mastino siciliano

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Foto da Wikimedia Commons

Insieme a lui non c'è fretta: le passeggiate possono essere lente e tranquille, soprattutto se intorno ai suoi umani non c'è niente di preoccupante. Si possono quindi cercare ambienti vasti e poco popolati, dove poter passeggiare a poca distanza l'uno dall'altra godendosi il silenzio e la calma.

Se lo si vuole rendere davvero felice, si può cercare un'altura da cui possa guardare a 360 gradi cosa succede intorno e lì, insieme a lui, fermarsi a leggere un libro o a fare merenda.

Nei primi mesi di convivenza su può pensare di frequentare un percorso di socializzazione con suoi simili, in modo che si abitui a strutturare relazioni equilibrate con gli altri cani e, durante la vita insieme, questo aspetto non rischi di diventare una limitazione. Convivere con un cane di grande taglia dalla personalità diffidente e che non ama vedere che qualcuno osa avvicinarsi non è sempre facile.

Per lo stesso motivo si può pensare di aiutarlo anche a conoscere quante più persone e ambienti diversi, a patto che ciò gli faccia piacere. Una buona conoscenza del mondo, infatti, favorisce la strutturazione di una personalità sicura e serena.

Relazione e contesto ideale

Si tratta di un cane piuttosto diffidente con gli estranei ed è quindi bene che conviva con una famiglia che sappia guidarlo consapevolmente all'accettazione della presenza di altri umani nella vita di tutti i giorni. Questa caratteristica lo rende particolarmente adatto alla vita negli ambienti poco popolati, mentre potrebbe risentire di più della vita in città, dove ci sono costantemente persone che si avvicinano, che si parlano e che interagiscono con i suoi preziosi umani di riferimento. Ciò non significa che non possa vivere in appartamento, a patto di avere l'opportunità di uscire frequentemente e trascorrere quanto più tempo possibile nella natura.

Con i familiari, invece, si sente a proprio agio, in particolar modo se sanno essere coerenti ed affidabili.

La convivenza con i gatti, generalmente, non rappresenta un problema, in quanto il Mastino siciliano non ha una motivazione predatoria tale per cui potrebbe considerarlo un animaletto da inseguire e acciuffare.  Le famiglie con bambini è bene che siano consapevoli delle dimensioni di questo cane e, nei momenti in cui i più piccoli interagiscono con lui, sorveglino attentamente le modalità con cui ciò avviene. Ogni individuo della famiglia deve saper rispettare bisogni e desideri degli altri, offrendogli se necessario l'opportunità di avere spazi e tempi per sé.

Una giornata con un Mastino siciliano

Il vostro Mastino siciliano sta ancora dormendo ai piedi del vostro letto, mentre voi vi alzate e andate a fare il caffé. Quando si sveglia viene con calma da voi e, dopo una breve carezza, abbinata ad uno sguardo d'intesa, gli aprite la porta del giardino, in modo che possa dedicare i primi momenti della giornata all'analisi del suo spazio. Poi uscite e, mentre bevete il caffè, lo accompagnate lungo il recinto: sapete bene quali sono le sue traiettorie e ogni giorno lo vedete annusare tutto il bordo esterno del territorio, prima di sdraiarsi sugli scalini della veranda.

State con lui nell'ampio giardino per tutto il tempo possibile, poi andate al lavoro, non prima di preparargli la colazione. Quando ha finito di mangiare torna a riposare, consapevole del fatto che starete via solo poche ore. Poi, come sempre, andrete insieme a fare una passeggiata.

Quando tornate gli mettete l'enorme pettorina e andate verso il bosco dietro casa e, di tanto in tanto, vi fermate ad aspettarlo perché sta annusando qualcosa. Amate questi momenti, negli spazi aperti e senza la presenza di altre persone e, come lui, godete del silenzio della natura. 

Vedete poi qualcuno che si avvicina all'orizzonte e, per evitare che si preoccupi della grande taglia del vostro cane, lo chiamate e gli rimettete brevemente il guinzaglio. Arrivati ad un prato vi sedete sotto un albero per godere del venticello. Il vostro Cane di mannara si sdraia accanto a voi. Sembra addormentato ma sapete bene che anche con gli occhi chiusi lui vi sta proteggendo e, infatti, al primo rumore muove le orecchie e controlla come state.

Vi rialzate e il vostro cane si scrolla un po': vi è bastato uno sguardo, senza parole, per capire che è ora di tornare a casa. Quando arrivate accendete la stufa a legna e, in attesa della sua ciotola, il cane si sdraia a pochi passi dal fuoco.
Arriva qualche amico, ma prima di farlo entrare in casa, trascorrete insieme qualche minuto in giardino, in modo che il cane possa verificarne con calma l'affidabilità. Vi siete abituati così fin da quando era cucciolo, in modo da rendere conviviale il momento dell'entrata di una persona nuova nei suoi spazi. 

Quando arriva l'ora di dormire vi dedicate qualche minuto di coccole e, mentre lui si limita a guardarvi, voi gli grattate il pelo dietro le orecchie e lo vedete socchiudere gli occhi dolcemente. Si sdraia ai piedi del vostro letto e, pochi istanti dopo, lo sentite russare profondamente.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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