Si è concluso a Lido di Camaiore, in provincia di Lucca, il tour 2024 de “Il mare è la loro casa”, la campagna di sensibilizzazione organizzata da LAV per informare i bambini e le bambine e le loro famiglie sul rispetto di tutti gli animali del mare.
L'iniziativa ha il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, oltre al logo del Ministero dell'Istruzione e del Merito e della Guardia Costiera. 23 le tappe in totale, che hanno coperto molte regioni costiere d’Italia. 14 gli eventi a cui ha partecipato la Guardia Costiera e 6 quelli in cui è stata presente una rappresentanza del Comune ospitante. 15 le sedi locali LAV coinvolte a collaborare.
«Siamo stati sulle spiagge per spiegare a bambini e bambine e alle loro famiglie che catturare animali e tenerli prigionieri, anche per poco tempo, può avere su di loro conseguenze molto gravi – dichiara Giacomo Bottinelli, responsabile dell’Ufficio a Scuola con LAV – Siamo molto soddisfatti, perché con il tour di quest’anno abbiamo coinvolto ben 870 bambini! E ancora di più, siamo riusciti a collaborare con le istituzioni locali e le scuole affinché il progetto vada oltre la stagione turistica ed entri a fare parte di un’educazione civica attiva lungo tutto il corso dell'anno».
Durante il tour de “Il mare è la loro casa”, i volontari LAV hanno distribuito 260 cappellini, 253 magliette, 265 locandine, 21.250 cartoline, 2920 libretti, 86 striscioni. È stato anche prodotto un gioco online sugli animali del mare che ha permesso ai bambini di imparare giocando cos’è il rispetto degli animali del mare.
«È importante che i bambini vengano informati ed educati al rispetto degli animali: questo gli insegna a rispettare l’altro in ogni sua forma e ad accrescere le attitudini prosociali e l’empatia. Se il modello di rispetto degli animali e degli altri in genere è positivo, di cura e rispetto, è molto probabile che si rifletta anche nella vita adulta con lo sviluppo di un maturo senso della responsabilità su base empatica», conclude Bottinelli.