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scheda razza
26 Agosto 2023
12:00

Il Manchester Terrier, l’ostinato cane da caccia inglese dal mantello nero corvino

  • Origine: Inghilterra
  • Standard: gruppo 3 - Terrier. Sezione 1 - Terrier di taglia grande e media (gamba lunga)
  • Taglia: piccola
  • Altezza: 38-41 cm.
  • Peso: 10 kg
  • Pelo: corto, nero corvino con alcune focature color mogano
  • Vita media: 12-15 anni
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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il Manchester Terrier è un cane da caccia di origine inglese diventato particolarmente famoso durante la rivoluzione industriale per via della sua grande abilità nella caccia ai topi. Gli inglesi, infatti, lo utilizzavano con lo scopo di derattizzare gli edifici. Questo terrier dallo sguardo vivace e attento ha avuto origine quasi certamente dall'incrocio tra il Black and Tan Terrier (oggi estinto) e il Whippet, ovvero un levriero di piccole dimensioni, da cui ha probabilmente ereditato la passione per il movimento e la corsa.

socialità

  • Rapporto con la famiglia umana3
  • Rapporto con altri umani2
  • Rapporto con altri cani0
  • Rapporto con altri animali in casa0

attività

  • Attività fisica3
  • Giocosità2
  • Ricerca3
  • Riporto0
  • Guardia0

adattabilità

  • Vita in città3
  • Adatto come primo cane2
  • Adattabilità ai viaggi3
  • Tolleranza alle temperature calde2
  • Tolleranza alle temperature fredde1

cure e salute

  • Cura del pelo0
  • Predisposizione alle malattie1
  • Attenzione all'alimentazione1

motivazioni

  • Epimeletica0
  • Affiliativa3
  • Comunicativa0
  • Et epimeletica0
  • Somestesica1
  • Sociale0
  • Protettiva0
  • Territoriale3
  • Possessiva3
  • Competitiva3
  • Perlustrativa3
  • Predatoria3
  • Sillegica1
  • Esplorativa3
  • Di ricerca2
  • Cinestesica3
  • Collaborativa3
Che cosa sono le motivazioni?Scopri tutti i desideri e i bisogni dei cani

Le prime informazioni su questa razza, caratterizzata dal mantello corvino e da focature color mogano, risalgono al Cinquecento, quando un cane molto simile al Manchester Terrier venne per la prima volta ritratto in un manoscritto illustrato dal nome The hours of the virgin. Molti documenti dimostrano inoltre come questa razza sia stata ampiamente apprezzata come rat catcher (letteralmente acchiappatore di topi) fino al Novecento.

In Italia è molto raro, ma negli ultimi anni il numero di questi terrier di taglia media sta aumentando, fino a raggiungere il record, nel 2022, di 38 nuovi iscritti al registro delle razze di Enci. Non viene più utilizzato per uccidere i roditori che infestano i palazzi, ma ciò non significa che vada tenuto in casa come un cane da compagnia.

Il Manchester Terrier, infatti, mantiene l'energia, il coraggio e la caparbietà che mostrava nei secoli scorsi e la sua giornata ideale ha a che fare con il fango e con le sfide impegnative, indipendentemente dalle condizioni del meteo.

Origine

Inghilterra

Standard

N° 71/ 10.01.2011

Gruppo 3 Terrier
Sezione 1 Terrier di taglia grande e media (gamba lunga)

Aspetto 

Il Manchester Terrier è un cane dal mantello nero corvino con alcune focature color mogano. Ha il pelo corto e le orecchie pendenti in avanti. I maschi adulti arrivano a misurare circa 41 centimetri, contro i 38 delle femmine. Il peso massimo è di circa 10 chili, ma ciò non viene inserito nello standard ufficiale.

Motivazioni

Predatoria, cinestesica, territoriale, perlustrativa, possessiva, competitiva, affiliativa, collaborativa.

Amante di 

Inseguire i piccoli oggetti in movimento, correre nelle campagne insieme al proprio umano, scavare alla ricerca di odori, imparare giochi e attività sempre nuove.

Salute, cura e mantenimento

Il Manchester Terrier è un cane piuttosto sano e robusto, ciò nonostante potrebbe soffrire di glaucoma e della malattia di Von Willebrand, un disturbo della coagulazione del sangue che colpisce gli esseri umani e diverse razze di cani.

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Origine e storia 

Sebbene si abbiano tracce della presenza di questi cani in Inghilterra fin dal Cinquecento, la notorietà del Manchester Terrier esplose nel XIX secolo, quando a causa della rivoluzione industriale le condizioni di igiene negli ambienti di lavoro erano scarse e rischiavano di diventare una minaccia per la salute delle persone che lavoravano all'interno degli edifici.

Ebbe quindi inizio l'abitudine della derattizzazione degli ambienti e, in seguito, nacquero anche vere e proprie competizioni in cui i Manchester Terrier venivano chiamati ad uccidere quanti più topi possibili. Le orecchie e la coda, purtroppo, gli venivano tagliate per evitare il rischio che potessero venire ferite o strappate nei frequenti morsi che ricevevano dai roditori. Questa pratica dolorosa, è bene sottolinearlo, oggi è vietata in Italia.

Quando le competizioni in cui i cani erano chiamati ad uccidere i topi vennero rese illegali, gli stessi luoghi vennero trasformati in locande o sale da pranzo, ma rimaneva il problema delle infestazioni. Quello che prima era considerato un passatempo si trasformò quindi in una necessità e i proprietari di questi locali si affidarono ancora una volta ai Manchester Terrier.

Al tempo venivano ancora chiamati più genericamente rat terrier (terrier dei topi), ma a partire dal 1860 assunsero il nome della città di Manchester, perché era quella in cui il cane era maggiormente diffuso. In quella stessa epoca si crede che siano stati incrociati anche con i Bassotti e con i Levrieri italiani. Alcuni ritengono che vi fosse inoltre l'abitudine di incrociarli con i Chihuahua, in modo da diminuirne nettamente la taglia, ma queste scelte hanno comportato alcuni problemi ai cani, che cominciarono rapidamente a soffrire di patologie degli occhi. Il problema dell'eccessiva consanguineità ne ridusse ulteriormente le dimensioni. Per un lungo periodo, però, i Manchester Terrier più piccoli rimasero popolari in tutto il paese e finirono addirittura per svolgere il lavoro dei Jack Russel nella caccia alla volpe.

In Italia questo terrier è piuttosto raro e, infatti, nel 2022 sono stati solo 38 i nuovi soggetti registrati da Enci. Chi desideri adottarne uno, però, può prendere in considerazione l'idea di rivolgersi a un'associazione rescue che si occupi di terrier e che aiuti a trovare nuove famiglie per i soggetti vittime di abbandoni o maltrattamenti. Se si sceglie invece di acquistare un cane in un allevamento, bisogna rivolgersi a figure responsabili, che abbiano davvero a cuore il benessere degli animali e che selezionino quindi solo cani privi di patologie genetiche.

Motivazioni (desideri e bisogni) 

Il Manchester Terrier, come tutti i cani appartenenti a questa categoria, ha una motivazione predatoria piuttosto spiccata, che lo porta ad avere la tendenza ad inseguire le piccole prede in movimento. E non c'è da stupirsene, perché è effettivamente il compito per cui è stato selezionato secoli fa.

Per poter combattere contro i topi, è stata privilegiata anche una buona dose di motivazione competitiva, che lo porta a relazionarsi in maniera talvolta conflittuale con i propri simili, anche perché tutto ciò è abbinato alla motivazione possessiva

Insomma, il Manchester Terrier è un tipo che ama fare le cose da solo. Chi vuole divertirsi con lui, quindi, può cercare di sviluppare il suo desiderio di collaborare e cooperare per il raggiungimento di un risultato comune, ma affinché ciò sia possibile, bisogna essere davvero interessanti ai suoi occhi, altrimenti questo piccolo terrier resta della sua idea: meglio soli che mal accompagnati.

Fortunatamente, ha anche una motivazione affiliativa piuttosto spiccata. Se quindi si trova il modo di divertirsi insieme a lui, con attività in cui viene coinvolto attivamente, inizierà a sentirsi parte integrante di una squadra e, con un po' di fortuna, si lascerà andare a momenti di coccole e addirittura temporanee perdite della dignità. Trattate questi istanti con cura e non fategli pentire di essersi fidato, perché chissà quando tornerà ad accadere.

Con le persone di cui si fida può davvero divertirsi in ogni modo (ma non certo restando a poltrire tutto il giorno sul divano), mentre con gli sconosciuti impiega qualche tempo a decidere se tenersi a distanza o se dare anche loro un'opportunità.

Aspetto Fisico

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Il Manchester Terrier è un cane dall'aspetto elegante e compatto, le cui dimensioni sono maggiori rispetto a quelle di molti terrier. Il cranio è lungo, piatto e stretto, gli occhi sono scuri e brillanti, a forma di mandorla e hanno un'espressione vivace e attenta, mentre le orecchie, a forma di V, sono curiosamente pendenti in avanti.

Il pelo è corto, denso e lucente, di colore nero corvino con focature mogano sulla zona della testa e sul naso che creando un contrasto con il colore nero del tartufo. Questi cani hanno inoltre una macchia a forma di V tra la mascella e la gola.

Le zampe sono sottili e forti, i piedi hanno dita ben arcuate, che facilitano nello scavare per trovare i topi nelle buche. La coda, corta e affusolata e, generalmente, non viene portata alta.

Gli adulti raggiungono circa i 41 centimetri di altezza, mentre le femmine non superano i 38 centimetri. Il peso di un Manchester Terrier adulto si aggira intorno ai 10 chili, ma non viene definito con precisione nello standard ufficiale.

Cura e salute

Il Manchester Terrier può raggiungere i 12 anni di età e ha una corporatura solida e muscolosa, come molti terrier, selezionati proprio per avere la forza necessaria per correre, scavare, mordere e resistere a lunghe sessioni di caccia.

Ciò nonostante, la razza è soggetta ad alcune patologie come il glaucoma (una condizione genetica abbastanza comune in diverse razze di terrier, che può causare neoplasie intraoculari tumori dell'occhio e sub-lussazione del cristallino). Ciò è causato da un'eccessiva pressione all'interno del bulbo oculare e può portare alla rimozione di parte di esso.

Questo cane, inoltre, è particolarmente soggetto alla malattia di Von Willebrand, ovvero un disturbo della coagulazione del sangue particolarmente diffusa nella varietà toy (riconosciuta solo da alcuni Kennel Club). I cani affetti da questa patologia sono soggetti a frequenti perdite di sangue dal naso e dalle gengive.

È possibile però verificare la condizione dei soggetti con appositi test del Dna, i cui risultati vengono poi diffusi anche ai Kennel Club, in modo da evitare che alcuni allevatori permettano la riproduzione dei soggetti che ne soffrono. Come molte altre razze, potrebbe soffrire di displasia dell'anca e del gomito.

Cosa fare con un Manchester Terrier

Insieme a lui si possono organizzare numerose attività di problem solving e di ricerca olfattiva, senza temere che si stanchi dopo pochi istanti. Se il Manchester Terrier ha l'opportunità di mettersi in gioco, infatti, difficilmente desiste.

Potete inoltre prendere in considerazione l'idea di andare a correre insieme, ma in questo caso è importante ricordare che si tratta di un passatempo che non deve diventare un'ossessione. La miglior relazione con il cane, infatti, è quella che offre una varietà di opportunità e non si basa su un unico modo di condividere il tempo libero.

Questo cane ama anche esplorare gli ambienti naturali sempre nuovi, quindi si può pensare di organizzare con lui escursioni all'aperto anche su sentieri impervi.

Relazione e contesto ideale

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Chi desidera vivere con un Manchester Terrier deve avere energia e voglia di trascorrere il proprio tempo all'aria aperta e, quando possibile, sentirsi sereno nel liberare il cane dal guinzaglio. Non bisogna dimenticare infatti che si tratta pur sempre di un terrier ed è quindi estremamente tenace e vitale.

Potrebbero essere confusi con dei cani da compagnia, ma in realtà sono sempre pronti per scavare una buca alla ricerca di una piccola preda, oppure attendere per ore che la lucertola nascosta nel muretto torni a farsi vedere.

Affinché la vita con i bambini o con altri animali domestici sia il più possibile serena, è importante aiutarlo a sviluppare doti sufficienti di autocontrollo, che impediscano di portarlo a inseguire chi corre intorno a lui. Potrebbe infatti soffrire delle invasioni del suo spazio e reagire impulsivamente con un ringhio o magari addirittura con una pinzata.

Affinché la vita insieme a un Manchester Terrier sia davvero felice, è importante che il suo umano di riferimento proponga attività interessanti, in modo da venire considerato un compagno di avventure. In caso contrario questo cane potrebbe tirare fuori la sua grande autonomia decisionale che, in alcuni contesti può rendere difficile la convivenza.

Una giornata con un Manchester Terrier

Inizia una nuova giornata e voi, ancor prima che la sveglia suoni, siete già accompagnati dall'energia irrefrenabile del Manchester Terrier: un vulcano pronto a saltare fuori dal suo giaciglio notturno.

Dopo la classica routine mattutina, uscite per una passeggiata all'aria aperta e, una volta arrivati in una zona poco frequentata, iniziate a giocare lasciandolo libero dal guinzaglio. Annusa ogni foglia, scava tra le radici degli alberi e la sua curiosità sembra irrefrenabile.

Mentre percorrete il sentiero per tornare a casa, il vostro Manchester Terrier improvvisamente scompare dalla vostra vista per un istante, ma in un batter d'occhio è di nuovo ai vostri piedi e sembra volervi dire che è pronto per la prossima avventura.

Tornati a casa, va a salutare ogni membro della famiglia saltando da uno all'altro allegramente. Poi, con un'agilità sorprendente, si posiziona alle vostre spalle mentre gli preparate la ciotola. Ogni vostro movimento è scrutato con occhi brillanti e attenti ai dettagli.

Andate poi al lavoro e quando tornate uscite nuovamente con lui, questa volta in compagnia di amici. Andate a fare un aperitivo all'aperto e scegliete un tavolo appartato che vi permetta di condividere momenti divertenti senza che il vostro cane si senta in difficoltà per la presenza di troppe persone. Mentre sorseggiate una bibita e ridete insieme, il vostro Manchester Terrier va prima dall'uno e poi dall'altro a chiedere qualche attenzione, poi si sdraia sereno accanto a voi.

Tornate verso casa facendo un giro più lungo, in modo da fare un'ultima passeggiata insieme al vostro cane e la giornata giunge poi alla fine. Mentre vi guardate un film sul divano, il vostro Manchester Terrier dorme accanto a voi e ogni tanto grugnisce, forse sognando di trovarsi ancora nell'erba alta delle campagne.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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