Nel Santuario di Caraça, in Brasile, un animale che sembra avere il corpo di un lupo e la testa di una volpe si avvicina a del cibo posizionato lì esclusivamente per lui. Si tratta del crisocione (Chrysocyon brachyurus), noto anche come "il lupo dalla criniera".
Oltre alla sua apparenza straordinaria che sembra quasi farlo camminare su dei trampoli è l'unica specie del genere Chrysocyon che al garrese arriva ad 85 centimetri d'altezza, mentre ad esempio il lupo (Canis lupus) arriva a 75 centimetri. Mentre la sua somiglianza con i canidi più comuni potrebbe ingannare, studi recenti hanno rivelato che il crisocione è in realtà un sopravvissuto dei grandi mammiferi sudamericani del Pleistocene.
Dal 1982, durante quella che è diventata nota come l'"ora del lupo", gli abitanti del santuario e i turisti si riuniscono per assistere a uno "spettacolo": il crisocione avvicinarsi a del cibo disposto appositamente per lui. La familiarità di quest'animale con la presenza umana è ciò che più colpisce i visitatori, ma dovremmo chiederci se questo sia un comportamento appropriato. La risposta è un deciso no.
Sebbene possa sembrare normale nutrire questi animali facendoli diventare delle vere e proprie attrazioni turistiche, dovremmo considerare quanto sia pericoloso abituare gli animali selvatici alla nostra presenza. Spesso, la nostra empatia per loro ci spinge a compiere azioni che riteniamo essere in loro favore, senza renderci conto del rischio che comportano. Una delle azioni più dannose e diffuse è proprio quella di alimentarli, nella convinzione che ciò renda loro la vita più facile o che permetta a noi di godere più facilmente della loro compagnia. Per gli animali selvatici, la ricerca del cibo è un'attività che richiede tempo ed energia, e accettano di buon grado le offerte umane senza comprendere il pericolo nascosto dietro questo gesto.
Gli animali abituati a ricevere cibo dagli uomini diventano confidenti, si avvicinano agli insediamenti umani e possono in questo modo mettersi in pericolo oppure rappresentare una minaccia per le persone. Per evitare incidenti occorre che gli animali, ma anche gli umani, abbiano timore gli uni degli altri e capiscano che non ci devono essere interazioni. Un comportamento che hanno istintivamente, ma che gli uomini alterano, più o meno consapevolmente. È importante ricordare che gli animali selvatici hanno bisogno di soddisfare le proprie necessità etologiche, compresa la ricerca del cibo e la nostra empatia per loro non dovrebbe spingerci a interferire con questi processi naturali, ma piuttosto a rispettare il loro ambiente e ad ammirarli da una distanza sicura.