Nuovo ingresso al centro per il recupero della fauna selvatica della Lipu di Roma: si tratta di quattro pulli di allocco, recuperati dopo che il loro nido è caduto al suolo durante la potatura di una palma in zona Casal Palocco, zona sud della Capitale.
I quattro pulli sono presumibilmente nati a inizio gennaio, e come sottolineato teneramente dal personale della Lipu «sono incredibilmente soffici e molto, ma molto affamati». La loro “sfortuna” è stata uscire dal guscio in un periodo in cui è stata autorizzata la manutenzione del verde del territorio. Gli allocchi, d’altro canto, sono tra i pochissimi uccelli che depongono le uova in inverno, e la mamma per farlo ha scelto una palma che il 12 gennaio è stata potata. Il nido è caduto a terra, e alla vista dei quattro pulli è stata subito chiamata la Lipu per il recupero.
«Questi pulli hanno avuto un inizio un po’ burrascoso, ma ora crescono a vista d’occhio, decisi a riconquistare quanto prima la libertà – spiegano dal centro – E mentre tra loro c’è già chi tenta di spiegare le ali, il più piccolo, il cui uovo si è schiuso dopo gli altri, combatte per non essere lasciato indietro dai fratelli. Probabilmente in natura non ce l’avrebbe fatta, ma se c’è un risvolto positivo in questa brutta avventura, è che noi lo aiuteremo a stare al passo, finché non saranno tutti pronti a spiccare il volo».
L’allocco (Strix aluco) è un rapace notturno molto comune nei boschi italiani, ed è inserito nel Repertorio della fauna protetta italiana redatto dalla Direzione Conservazione della Natura del ministero dell’Ambiente, il che significa che è, appunto, una specie protetta, e che su tutto il territorio vige il divieto assoluto di caccia. Ha un corpo tozzo e una testa arrotondata, e a differenza di altri gufi non possiede i cornetti auricolari. Ha occhi grandi e neri, e un udito eccezionale che gli permette di catturare mammiferi, uccelli e insetti anche in condizioni di scarsissima visibilità. È un uccello piuttosto stanziale e fortemente territoriale, e nidifica all'interno di grosse cavità nei tronchi.
Cosa fare se si trova un uccellino caduto al suolo
Il Centro Recupero Fauna Selvatica della Lipu di Roma è punto di riferimento nel territorio della Capitale per il soccorso di animali selvatici in difficoltà, e si impegna anche a divulgare informazioni utili per capire come comportarsi in caso di ritrovamenti di questo genere. Sul fronte degli uccelli, in particolare, la Lipu ha voluto sottolineare che l’errore più comune, nel trovare un uccellino al suolo, è prenderlo, tenerlo in casa qualche giorno, il tempo necessario per essere in grado di volare e poi liberarlo.
«In questo modo lui sicuramente saprà volare ma non saprà ne riconoscere i pericoli ne capire di cosa dovrà nutrirsi, per lui non siamo stati di nessun aiuto anzi lo abbiamo penalizzato», spiegano, sottolineando che «è necessario sforzarci di non identificare un pulcino di un animale selvatico come fosse un bambino, altrimenti rischiamo di sbagliare e compromettiamo la sua naturale crescita, il fatto che vivano in città non significa che abbiano acquisito anche il nostro modo di vivere. Gli animali hanno regole diverse dalle nostre ed è nostro dovere rispettarle». Il consiglio è quindi quello di contattare degli esperti – la Lipu, appunto – per capire con loro come è meglio procedere e lasciare a personale qualificato il compito di dare supporto, proprio come accaduto per i quattro pulli di allocco.
Roma d’altro canto, con i parchi, i palazzi caratterizzati da un'architettura ricca di spazi adatti alla nidificazione, la vicinanza del Tevere e di vaste zone di Agro, ha una ornitofauna ricca e variegata. Ed è anche per questo che la Lipu ha organizzato un corso di birdwatching composto da sei incontri teorici e tre escursioni sul campo per imparare a riconoscere gli uccelli stanziali, svernanti e migratori che frequentano l’Italia centrale (per info crfslipuroma.it).