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22 Febbraio 2021
15:39

Il lockdown fa esplodere la natura a Barcellona: la città si ripopola di specie scomparse

Dopo il lockdown, in Spagna la natura, finalmente libera dalla presenza dell'uomo, è esplosa e i parchi di Barcellona sono diventati praticamente delle nuove oasi. Nei giardini barcellonesi sono tornate specie scomparse, tra cui le farfalle, aumentate del 74%. Il Comitato Scientifico di Kodami ci spiega perché.

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Se l’uomo lascia in pace la natura, la natura rinasce e si riprende i suoi spazi. E il lockdown di marzo scorso lo ha confermato anche in Spagna, dove nei parchi di Barcellona la vegetazione è cresciuta indisturbata ripopolandosi di specie scomparse e trasformando le aree verdi in nuove oasi. Questa esplosione di biodiversità in grande stile, ha portato l’amministrazione comunale, ad accelerare il progetto di rewilding (riforestazione) della città, già cominciato ante covid, ma bloccato a causa dell’emergenza sanitaria.

Svolta verde o soliti annunci destinati al dimenticatoio?

Il programma prevede la realizzazione di 783.300 metri quadrati di nuovi spazi verdi, tra cui un’area intorno alla Sagrada Familia, e 49mila metri di corridoi verdi. Inoltre, verranno messi a dimora 40 alveari e saranno costruite 200 torri per ospitare uccelli e pipistrelli. Infine, 80 aree fiorite diventeranno veri e propri “hotel per insetti”.

Barcellona per sfruttare ogni superficie, seguirà anche l’esempio dell’architetto Sergio Carratalá, che ha costruito un giardino sul tetto di un vecchio edificio nei pressi del porto antico, piantandoci 10mila piante perenni, resistenti alla siccità e capaci di attirare gli insetti impollinatori, così da garantire la presenza di fiori tutto l’anno e un riparo per gli uccelli dove costruire il nido e rifocillarsi.

Se sarà l’inizio di una svolta o, invece, uno dei tanti progetti che riguardano il benessere dell’ambiente destinati a perdersi nelle pieghe della politica, è tutto da vedere. I presupposti, però, non lasciano pensar male.

Tornano le farfalle e specie mai viste prima

Nei giardini barcellonesi non più frequentati dagli esseri umani, racconta sul Guardian Margarita Parés, direttrice del programma cittadino per la biodiversità, le farfalle sono aumentate di circa il 74 per cento, come conferma il censimento del Creaf, il centro di ricerca specializzato in ecologia urbana (The Urban Butterfly Monitoring Scheme). Ma non solo: è aumentato il numero di insetti e quindi il cibo a disposizione degli uccelli e c’è stato un incremento notevole di specie mai viste prima in città, come l’Hipparchia semele e l’Apatura ilia.

Come conferma anche Federica Pirrone del Comitato Scientifico di Kodami, escludendo le fake news sempre in agguato, sembrerebbe proprio che grazie a questi momenti di maggior tranquillità, alcune specie animali abbiano approfittato per esplorare il territorio e, magari, assaggiare cibi nuovi e appetitosi.

Per il verde in città, necessaria la collaborazione di tutti i cittadini

L’amministrazione barcellonese vuole però che ci sia chiarezza sul “restyling” dei prossimi mesi e soprattutto ha bisogno di tutta la collaborazione dei cittadini. Lorena Escuer, che ha gestito un’iniziativa per circondare gli alberi lungo i viali di fiori, anziché grate o cemento ha spiegato che «le persone vanno rieducate a vedere la natura non come qualcosa che si trova al di fuori dell’ambiente urbano, ma all'interno».

La stessa idea che ha anche Francisco Bergua, presidente dell’associazione spagnola dei parchi e dei giardini pubblici (Aepjp), che ritiene fondamentale far capire ai cittadini che lasciare che la natura si riprenda i suoi spazi, non è affatto sinonimo di negligenza, ma un modo per lasciare che la vegetazione ritrovi i suoi spazi.

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Simona Sirianni
Giornalista
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