Il leopardo (Panthera pardus) è un mammifero carnivoro della famiglia Felidi, della sottofamiglia Panterini e del genere Panthera. Secondo quanto pubblicato dal Cat Specialist Group della IUCN nel 2017, ne esistono ben otto sottospecie (compresa la nominale), ma la tassonomia del leopardo è ancora in fase di aggiornamento da parte del mondo scientifico.
Vive in un'ampia gamma di habitat e l'areale di distribuzione va dall'Africa all'Asia orientale; è riconoscibile per via della particolare maculatura nera a forma di anello sul manto chiaro, che varia dal giallo al rossastro.
Come è fatto il leopardo
I leopardi possono raggiungere i 2,3 metri di lunghezza (le femmine raramente raggiungono i 2 metri) e i 65 chili (58 per le femmine). Il dimorfismo sessuale è dimostrato proprio dalle maggiori dimensioni dei maschi. I leopardi che vivono nella savana e nei boschi, però, secondo quanto descritto dall'Università di Zoologia del Michigan, tendono ad essere più grandi rispetto alle popolazioni delle montagne e dei deserti.
Il mantello varia dal fulvo al giallo chiaro negli habitat più caldi, mentre tende all'arancio o al rossastro per i soggetti che vivono nelle foreste. In generale, però, il corpo è ricoperto di macchie a forma di anello irregolare. I cuccioli hanno invece un mantello color grigio fumo e le macchie, fino alla maturità, sono difficilmente distinguibili.
Le orecchie sono piccole e tonde, i baffi sono lunghi e si estendono fino alle guance, per proteggere gli occhi nei momenti in cui si muovono nella vegetazione più fitta. Il corpo è particolarmente lungo, mentre le zampe sono più corte rispetto a quelle di altri felidi. La testa è larga, con il cranio massiccio e i muscoli della mascella particolarmente potenti. In uno studio del Dipartimento di Biologia dell'Università della California a Los Angeles, pubblicato sul Journal of Zoology, viene infatti dimostrato come il loro morso sia decisamente più forte e potente rispetto a quello dei canidi. I denti, inoltre, possono superare i 6 centimetri di lunghezza.
In alcuni casi la specie viene confusa con altri animali appartenenti alla stessa famiglia, ma per distinguerli basta prestare attenzione ad alcuni dettagli. Distinguere il leopardo dal giaguaro, ad esempio, è molto semplice e, secondo una descrizione pubblicata dal WWF, il tratto che favorisce maggiormente il riconoscimento riguarda la maculatura. Mentre il leopardo ha macchie ad anello di colore nero, il giaguaro presenta macchie circolari o semi circolari, completamente scure o con piccoli punti al loro interno. La pantera nera, invece, è una forma melanica che può apparire nei soggetti di entrambe le specie. Il ghepardo, invece, ha una corporatura più esile e, inoltre, presenta a sua sua volta macchie circolari e non ad anello.
Sottospecie e ibridi
Oltre a Panthera pardus, la IUCN riconosce altre sette sottospecie, chiamate P. p. nimr (tipica dell'Asia centrale), P. p .delacouri (Malesia), P. p .fusca (Tibet, Himalaya e India), P. p. kotiya (Sri Lanka), P. p. melas (Presente esclusivamente sull'Isola di Giava), P. p. orientalis (Russia e Cina) e P. p. tulliana (nella zona del Caucaso e dell'Asia occidentale).
Le quattro specie viventi del genere Panthera, ovvero Panthera leo (Leone), Panthera onca (Giaguaro), Panthera pardus (Leopardo) e Panthera tigris (Tigre) possono inoltre produrre numerosi incroci ibridi.
In passato, inoltre, secondo quanto riportato sul sito del Thai National Parks sono stati effettuati alcuni incroci tra puma (Puma concolor) e leopardo, ottenendo individui chiamati pumapardi.
Habitat e distribuzione
Il leopardo è un animale altamente adattabile, che può vivere in una vasta gamma di ecosistemi differenti. Si trova in Africa Nord-occidentale, in Iran, Iraq, nel Caucaso e in parte dell'Asia Sud orientale. Vive nelle foreste pluviali tropicali, ma anche nelle aree temperate, fino alle pendici delle montagne più alte. È presente anche nelle savane, nei boschi, nelle zone aride, nelle praterie e nei deserti. Gli habitat che ospitano le densità più alte di leopardi in Africa sono le foreste e le savane, ma è possibile che questi grandi felidi vivano anche in zone paludose, semi-deserti e aree desertiche.
Per quanto riguarda le altitudini, il leopardo è stato avvistato fino a tremila metri in Marocco (dove oggi è estinto), fino a 4600 metri sul Monte Kenya e fino addirittura 5200 metri sull'Himalaya.
Comportamento
I leopardi sono animali carnivori dal comportamento solitario e prevalentemente notturno. Talvolta cacciano anche durante il giorno, ma ciò avviene soprattutto nelle giornate di pioggia in cui vi è poca luce ambientale. La possibilità che manifestino comportamenti diurni diminuisce nei luoghi caratterizzati da ua prossimità agli ambienti antropici.
Hanno l'abitudine di marcare il territorio con urina, feci e segni di artigli, ma comunicano con i propri simili anche attraverso ringhi, ruggiti, fusa e colpi di tosse (che servono a informare della propria presenza).
Caccia e alimentazione
La dieta dei leopardi è a base di carne e, nella maggior parte dei casi, si nutrono di mammiferi erbivori di taglia medio-grande, come ad esempio gazzelle, babbuini, antilopi, cervi, maiali o facoceri. In alcuni casi, se ne hanno la possibilità, si dedicano anche alla predazione di animali domestici e da allevamento.
Durante la caccia si muovono in maniera lenta e leggermente abbassata, ma possono scattare rapidamente fino a raggiungere i 60 kmh. Sono inoltre discreti nuotatori e possono saltare fino a 6 metri in lunghezza e 3 metri in altezza. Hanno una vista e un udito piuttosto sviluppati e ciò li rende particolarmente abili nella caccia. Una volta sicuri di poter aggredire la propria preda, si avventano su di essa prima che possa avere la possibilità di reagire. Nel caso in cui invece riesca a sfuggire, difficilmente proseguono con un inseguimento.
Una volta catturata la preda, le provocano la paralisi rompendole il collo e trasportano poi la carcassa in un luogo appartato dove potersi nutrire tranquillamente. Generalmente il luogo prescelto è un albero poco distante dal luogo di caccia. In alcuni casi, invece, scelgono di trasportare la preda in una zona in cui è possibile sotterrarla con foglie e/o terra.
Riproduzione
Sia i maschi che le femmine di leopardo si accoppiano con più individui. Le femmine, durante il periodo dell'accoppiamento, utilizzano i feromoni per comunicare la propria disponibilità e, in seguito, camminano avanti e indietro, sfiorando il maschio e colpendolo con la coda.
Durante questa fase, i due condividono le prede e le risorse alimentari e possono arrivare ad accoppiarsi fino a 100 volte al giorno.
Il periodo della gestazione dura solitamente da 90 a 112 giorni, al termine dei quali la femmina partorisce da 2 a 4 cuccioli, che raggiungeranno la completa maturità intorno ai 2 anni di età.
Stato di conservazione
Nella lista rossa delle specie della IUCN il leopardo viene considerato vulnerabile al rischio di estinzione e classificato quindi come VU, ovvero la categoria precedente a EN, che riguarda gli animali che sono già a rischio.
Le principali minacce sono di origine antropica e riguardano prima di tutto la frammentazione dell’habitat. La conversione degli habitat forestali e delle savane all’agricoltura, all’allevamento e all’espansione urbana, infatti, hanno ridotto significativamente gli spazi disponibili per il leopardo. Inoltre, non si può sottovalutare anche l'impatto sulla conservazione determinato dal conflitto con gli esseri umani, causato dalle predazioni di animali da allevamento. Queste dinamiche hanno portato a livelli insostenibili di abbattimenti, in particolare in Iraq, dove la specie è quasi completamente scomparsa.
Vi è inoltre il fattore legato alla caccia al trofeo, una pratica crudele, svolta unicamente per divertimento e per portare a casa dalla propria attività venatoria un macabro ricordo. Questa attività è svolta, per quanto riguarda il leopardo, prevalentemente in Africa, ma la specie affronta problematiche legate alla conservazione anche in Asia e, in particolare in Malesia e in Cina, dove è diffuso il commercio illegale della pelle e delle ossa.
Talvolta i leopardi vengono inoltre uccisi anche nelle cerimonie e nei rituali, con l'obiettivo di utilizzare alcune parti del corpo considerate utili nella medicina tradizionale. Ognuna di queste cause ha portato a un'evidente riduzione delle popolazioni di leopardi in tutta l’Africa occidentale e centrale, in Asia occidentale e Sud-orientale..