18 Luglio 2024
20:15

Il lato oscuro delle coccinelle: fameliche, velenose e cannibali

Le coccinelle, colorate e portafortuna, sono tra gli insetti più amati: ma cosa si nasconde dietro i loro tratti così adorabili? Sono tossiche, ma fondamentali.

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Le coccinelle sono insetti appartenenti alla famiglia delle Coccinellidae e, dietro il loro aspetto molto dolce e colorato, nascondono un lato oscuro. Da sempre sono considerate un portafortuna e sono molto apprezzate dagli agricoltori poiché si nutrono dei parassiti che attaccano le piantagioni: si tratta, infatti, di vere e proprie divoratrici.

Come le farfalle e molti altri insetti, le coccinelle sono insetti olometaboli, il che significa che durante la loro vita attraversano quattro fasi completamente diverse. Dall'uovo nasce la larva, che dopo poche settimane si trasforma in pupa, per poi emergere come coccinella adulta, quella rossa con i puntini che tutti conosciamo.

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I colori della coccinella

I suoi colori vivaci servono a incutere timore agli altri insetti: si tratta di colori aposematici, i quali più sono accesi e in contrasto tra loro, più indicano che l'insetto è pieno di veleno letale o, almeno, che ha un pessimo sapore qualora dovesse essere inghiottito da un predatore. In sintesi, più una coccinella è colorata, più è tossica.

Questo metodo di difesa è così efficace da essere imitato anche da altri animali. Ad esempio, il ragno Eresus sandaliatus, secondo alcuni studi, potrebbe essersi evoluto imitando alla perfezione i colori della coccinella, in modo da sembrare tossico agli occhi dei predatori.

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Non tutte le coccinelle, però, sono rosse con i punti neri: esistono, infatti, coccinelle a strisce, a scacchi, marroni e gialle. Le specie dai colori più vivaci, come la coccinella Adalia bipunctata, sono estremamente tossiche, mentre altre, come la Aphidecta obliterata, non lo sono affatto e, infatti, hanno un colore marroncino tenue che serve a non farsi notare.

Il veleno letale della coccinella

Le coccinelle dai colori più vivaci sono molto tossiche per gli altri insetti e per gli animali di piccole dimensioni, come uccelli o lucertole. Infatti, dalle loro zampe rilasciano l'emolinfa, ovvero un liquido giallastro tossico e con un cattivo odore. Non è raro osservare il rilascio del liquido tossico da parte delle coccinelle quando le teniamo in mano: questo fenomeno, però, non deve destare preoccupazione, in quanto l'emolinfa non è pericolosa per l'essere umano vista la piccola quantità che viene rilasciata.

Cosa mangia la coccinella

Le coccinelle sono predatrici spietate, specializzate nella caccia agli afidi, i parassiti delle piante. Tra gli insetti predatori, la coccinella è tra i più attivi: in un solo giorno può arrivare a consumare centinaia di afidi. La sua caccia è caratterizzata da un'attività incessante e movimentata, poiché la ricerca delle prede avviene esclusivamente tramite contatto diretto. Questo significa che la coccinella vaga sulle piante fino a quando non incontra un afide, e poi un altro, e un altro ancora. A difesa degli afidi intervengono le formiche, le quali però hanno un secondo fine: la melata, una sostanza zuccherina prodotta dagli afidi, di cui sono ghiotte.

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Ma non solo: le coccinelle possono anche adottare comportamenti cannibali, nutrendosi dei propri simili o, addirittura, delle loro stesse uova.

Le coccinelle portano davvero fortuna

In un certo senso, la voracità delle coccinelle porta davvero fortuna a noi umani, soprattutto agli agricoltori. Gli afidi che esse divorano, infatti, sono insetti estremamente dannosi per l’agricoltura non solo perché succhiano la linfa delle piante, ma anche perché possono essere veicolo di virus e malattie delle colture.

Le coccinelle sono così efficaci nella lotta contro gli afidi che, nell'Ottocento, hanno persino salvato una coltura di agrumi. In quel periodo, infatti, in California, la a coltivazione era estremamente redditizia e la domanda non era mai stata così alta, ma ben presto gli agricoltori si accorsero della presenza di un parassita sulle loro piante, ovvero la cocciniglia cotonosa solcata. La cocciniglia iniziò rapidamente a distruggere, una dopo l’altra, intere colture di arance, scatenando una vera e propria crisi. La crisi durò quasi vent'anni, durante i quali gli agricoltori, disperati, tentarono in tutti i modi di eliminare i parassiti.

La crisi durò finché a qualcuno non venne in mente di recarsi in Australia, luogo d'origine di quelle arance, così da poter individuare l'antagonista naturale delle cocciniglie e trasferirlo negli aranceti californiani. L'antagonista naturale della cocciniglia era una specie di coccinella, la Rodolia cardinalis, la quale fu trasportata in California e, poco tempo dopo averla inserita nelle piantagioni, le arance furono finalmente salve.

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Nonostante la loro voracità, le coccinelle restano insetti molto affascinanti e soprattutto utili, confermandosi grandi alleate dell'essere umano, poiché contribuiscono ogni giorno a garantire la biodiversità sulla Terra e quindi a portare sulle nostre tavole frutta e verdura.

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