Il lamantino è un grande mammifero acquatico simile al tricheco, con la faccia super simpatica e completamente erbivoro. Si nutre di alghe e di altre piante marine, quindi accumula una bella quantità di gas intestinali. Ha una produzione di metano paragonabile a quella di un'industria e sfrutta questo potere a proprio vantaggio. Non possedendo la vescica natatoria, per regolare il galleggiamento con poca fatica, immagazzina gas in piccole tasche nell’intestino: se queste sono piene l’animale sta senza sforzo in superficie, se le comprime e rilascia il gas, va verso il fondo.
Purtroppo però, anche questo perfetto meccanismo a gas si può inceppare. Infatti, i ricercatori hanno scoperto che i lamantini costipati hanno difficoltà ad orientarsi e muoversi. Ma hanno scheletri pesanti e ossa solide. Questo fa sì che il peso del lamantino sia circa 600 kg e lo aiuta a rimanere sott’acqua. Poi hanno il muscolo respiratorio, il diaframma, grandissimo, si estende lungo tutta la sua schiena (circa 3m). Infine i polmoni: possono regolare l’aria al loro interno in modo indipendente l’uno dall’altro, rendendo il sistema di galleggiamento ancor più prodigioso.
Il lamantino ha sicuramente più armi per riuscire a mettere in pratica questo comportamento, tra queste però non abbiamo citato la più importante: i lamantini sono mammiferi incredibilmente intellettuali, mostrano grande memoria a lungo termine e capacità di apprendimento associativo, ovvero, riescono ad apprendere in funzione all’esperienza con acquisizione del suo significato. Quindi, per quanto questo comportamento possa sembrarci buffo, dato il significato sociale che diamo alla flatulenza, è in realtà una grande invenzione. Questo animale ha saputo riadattare una funzione fisiologica per sopravvivere. Lui ha compreso la fisica del gas e l’ha associata ad una variazione della sua condizione: il galleggiamento.