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27 Marzo 2022
16:00

Il koala (Phascolarctos cinereus)

Il koala è un marsupiale arboricolo australiano, unico rappresentate della famiglia dei Phascolarctidi e del genere Phascolarctos. Soprattutto a causa della siccità e degli incendi che devastano le foreste di eucalipto in cui vive, è a rischio estinzione.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il koala (Phascolarctos cinereus) è un mammifero marsupiale australiano, appartenente alla famiglia dei Phascolarctidi e al genere Phascolarctos, di cui è l'unico rappresentante vivente.

Il suo nome scientifico deriva dalla composizione del termine greco pháskolos, che significa marsupio, e il termine latino cinereus, ovvero "grigio", a sottolineare il colore del mantello di questo marsupiale, chiamato talvolta anche "piccolo orso" o foscolarto, dal nome del genere a cui appartiene.

Come è fatto il Koala

I koala hanno le orecchie grandi, circolari e ricoperte di un fitto strato di pelo.  La forma della testa e del muso è arrotondata, il naso è nero e leggermente schiacciato, gli occhi sono scuri e caratterizzati da un'espressione vivace.

La sua pelliccia, lunga e lanosa, è grigia e presenta alcuni ciuffi di colore bianco sulla parte frontale, circa all'altezza del petto, nell'interno delle braccia, vicino alle orecchie e sulla parte bassa della schiena. La forma del suo corpo è tozza e si differenzia leggermente in base alle latitudini.

I Koala delle zone più settentrionali dell'Australia infatti, sono più piccoli (pesano in media tra i 5 e i 6 chili), mentre quelli degli stati più meridionali, raggiungono anche i 12 chilogrammi. Generalmente la lunghezza del corpo raggiunge al massimo gli 85 centimetri.

La forma del corpo è particolarmente tozza e la parte posteriore del loro busto, sprovvista di coda, è caratterizzata da una zona particolarmente dura, in modo da potersi sedere sui rami degli alberi senza risentirne.

Le zampe del koala sono molto forti, hanno artigli affilati e dita prensili che gli permettono di afferrare con forza i rami degli alberi su cui si muovono. Quando scendono a terra per cambiare albero, si spostano molto lentamente, ma se vengono disturbati sono in grado di dare il via da un galoppo saltellante che li porta a raggiungere i 30kmh.

Non sono animali dotati di una vista eccellente, ma hanno invece un ottimo udito e un altrettanto sviluppato olfatto, il quale gli permette di rilevare i propri simili e le piante di eucalipto anche a distanza.

Una caratteristica che contraddistingue questa specie è la ridotta dimensione del cervello rispetto alla media dei mammiferi. Secondo uno studio pubblicato nel 1998 su Australian Mammalogy, infatti, un koala di 8 chilogrammi, avrebbe un cervello del peso medio di 19,2 grammi.

I maschi sono dotati di una ghiandola, posizionata sul petto, che secerne un liquido chiaro, oleoso e dall'odore muschiato. Attraverso lo sfregamento sugli alberi di questa zona del corpo, i koala sono in grado di segnalare la propria presenza alle femmine.

I maschi di questa specie raggiungono dimensioni superiori rispetto alle femmine, hanno un muso più ampio e anche il naso è più grande. Il dimorfismo sessuale è evidente anche per via della ghiandola presente sul petto dei maschi.

Le femmine, invece, hanno il petto più bianco, ma sono riconoscibili soprattutto per il marsupio in cui vengono tenuti i piccoli nel primo periodo della loro vita, con l'obiettivo di proteggerli dai predatori e dalle possibili lesioni negli spostamenti tra gli alberi.

La vita del Koala

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Un koala che schiaccia un pisolino

Il Koala trascorre la maggior parte della giornata dormendo tra i rami degli alberi su cui vive e da cui scende solo raramente, soprattutto per cambiare pianta. Durante la giornata può arrivare a dormire anche 20 ore. Questa caratteristica della specie è determinata dall'alimentazione che, per diversi motivi, lo obbliga a concentrare gran parte delle sue energie nella digestione.

Sono animali timidi, relativamente sedentari ed elusivi, ma potrebbero diventare aggressivi con gli avventori nel caso in cui sentano la necessità di difendere i propri cuccioli o se vengono attaccati.

Hanno abitudini per lo più notturne e crepuscolari, ma possono muoversi anche durante il giorno se vengono disturbati, se le temperature sono troppo alte o troppo basse o se, invece, sentono la necessità di cambiare pianta.

La vita media del koala è di circa 10 anni, ma alcuni individui, in cattività, hanno raggiunto anche i 20 anni di età.

Nelle foreste di eucalipto vivono anche alcuni animali che predano i koala, come i dingo, alcuni rapaci ed alcune specie di serpenti, ma i rischi più importanti per la loro sopravvivenza sono dati soprattutto da cause umane.

Alimentazione

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Un koala mentre mangia il suo cibo preferito

Il koala ha una dieta altamente specializzata. Mangia, infatti, unicamente foglie, steli, fiori e corteccia delle piante di eucalipto. Sebbene esistano oltre 300 specie di questa pianta, il koala ha ridotto le sue preferenze a 20 di esse e, quando possibile, si limita solo a 5 varietà.

Le foglie di eucalipto, però, contengono i tannini, ovvero alcune sostanze tossiche che questi animali riescono comunque a metabolizzare grazie ai batteri presenti nel loro apparato digerente.

Questa particolare scelta alimentare rappresenta un limite per la sua diffusione, ma gli permette di evitare la competizione con altre specie per il cibo.

Finché i piccoli vivono nel marsupio, non sono in grado di digerire autonomamente, nel primo periodo di vita, quindi, vengono nutriti con foglie digerite preventivamente dalla madre.

Riproduzione

L'home range di un individuo si sovrappone parzialmente a quello degli altri koala presenti nella stessa zona. Questo fattore permette ai maschi e alle femmine di incontrarsi durante il periodo degli accoppiamenti e consente, inoltre, al maschio di manifestare il suo dominio sulle femmine che abitano intorno a lui. I koala, infatti, sono animali poliginici e lo stesso maschio si accoppia quindi con più femmine.

Come molti altri marsupiali, il koala ha organi sessuali particolari: i maschi hanno un pene biforcato, mentre le femmine hanno due vagine e due uteri posizionati lateralmente e separati.

Le femmine raggiungono la maturità sessuale intorno ai 2 anni di età. Anche i maschi, in realtà, potrebbero accoppiarsi già intorno ai 2 anni, ma spesso attendono fino ai 4 anni di età. Ciò accade perché la competizione per le femmine premia gli individui più grandi e la crescita di questo marsupiale raggiunge il suo massimo proprio verso i 4 anni.

Le femmine si riproducono generalmente una volta all'anno e hanno una gestazione di circa 25/35 giorni. Le nascite avvengono tra dicembre e gennaio (l'estate australe) e, di solito, ogni femmina partorisce un solo piccolo del peso medio di 0,5 grammi.

Fin dal primo momento, il piccolo si attacca ad uno dei capezzoli presente all'interno del marsupio della mamma. I giovani koala rimangono all'interno del marsupio fino ai 5-7 mesi, durante i quali si nutrono di latte e di foglie predigerite. Tra i 7 e i 10 mesi, i cuccioli continueranno a gravitare intorno alla madre e, spesso, verranno trasportati sulla sua schiena. Intorno agli 11 mesi raggiungono, infine, la totale autonomia, ma può accadere che per qualche tempo non si allontanino comunque dalla madre.

Distribuzione e habitat

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Areale naturale dei koala in rosso e zone di introduzione in viola

I koala sono animali originari della costa orientale dell'Australia. Sono diffusi dalla città di Adelaide fino alla costa meridionale che si affaccia sulla Tasmania. Non hanno bisogno di particolari luoghi di nidificazione e, infatti, l'unica cosa che risulta realmente indispensabile per questo animale è un clima umido che consenta la presenza di foreste formate da almeno una delle specie di eucalipto di cui si nutre.

L'intervento dell'uomo sul suo habitat, i numerosi incendi e i cambiamenti climatici complicano fortemente la sua sopravvivenza e sono i fattori alla base del rischio dell'estinzione di questa specie.

Evoluzione e conservazione

La IUCN considera il koala una specie vulnerabile e, secondo i dati pubblicati dalla stessa associazione nel 2012, è prevista una diminuzione media del 28% degli individui nelle prossime tre generazioni. Secondo le ultime stime ufficiali, il numero totale degli individui viventi sarebbe approssimativamente tra i 300 e i 500 mila. Gli ultimi dati sono però ormai vecchi di 10 anni e, al momento, non è possibile conoscere con maggiore certezza le condizioni di conservazione della specie.

La zona che subirà i maggiori danni in questo senso, secondo le statistiche sarà il Queensland, una regione situata nel Nord Est del paese e particolarmente colpita dai cambiamenti climatici degli ultimi 20 anni.

In  passato i koala venivano uccisi per l'utilizzo della loro pelliccia, ma già dagli anni 60, questa pratica è vietata. Le minacce per questa specie non sono però ridotte, ma sono solo cambiate. Al giorno d'oggi, oltre al disturbo antropico, il koala risente fortemente dall'incremento dei periodi di siccità e i conseguenti devastanti incendi.

Secondo quanto riportato sul sito del WWF, tra il 2019 e il 2020, queste catastrofi avrebbero causato la morte di oltre 60 mila koala e l'eliminazione di ampie zone di foreste di eucalipto. A causa della siccità, inoltre, gli animali sono costretti a scendere a terra per cercare fonti alternative di acqua, rischiando di rimanere vittime di incidenti o predazioni.

L'aumento della CO2 nell'aria, inoltre, determina un abbassamento della qualità nutritiva delle foglie di eucalipto, causando frequenti casi di malnutrizione, che possono anche comportare la morte degli animali.

Un ulteriore fattore che riduce il numero di questi marsupali è la Chlamydia, ovvero un'infezione batterica che colpisce molti koala nel Sud Est del Queensland. La malattia ne indebolisce il sistema immunitario e può, inoltre, causare cecità oppure patologie del tratto riproduttivo, rendendo sterili le femmine.

Negli ultimi anni, con la speranza di migliorare le condizioni della specie, il koala è stato introdotto in alcune isole australiane e in alcune regioni occidentali del paese, con l'obiettivo di creare nuove popolazioni e salvaguardare maggiormente la specie.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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