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15 Ottobre 2024
10:08

Il Kenya sta trasferendo 50 elefanti per ridurre il conflitto tra animali e persone

Il Kenya sta trasferendo 50 elefanti dalla Riserva nazionale di Mwea al Parco nazionale di Aberdare. Gli animali sono sottoposti a una fortissima pressione antropica a causa del bracconaggio.

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Il Kenya sta trasferendo 50 elefanti dalla Riserva nazionale di Mwea al Parco nazionale di Aberdare. Lo scopo dell'operazione è mitigare il conflitto tra persone e fauna selvatica che si è inasprito con l'aumentare della popolazione di pachidermi, in conseguenza delle politiche di conservazione attuate nei primi decenni del Duemila.

La Riserva nazionale di Mwea copre un'area di 42 chilometri quadrati mentre quello di Aberdare ben 765.7. Quando si parla di parchi, riserve e aree protette non si deve immaginare aree recintate simili a giardini zoologici, persone e animali anche in queste zone continuano a condividere gli spazi, tuttavia essendo più ampi il rischio di incontrarsi è minore. La stretta compresenza di persone e animali dovuta all'ampliamento delle comunità umane è alla base del conflitto.

Finora, 38 elefanti sono stati trasferiti con successo, mentre altri 5 stanno per essere spostati. L'operazione è stata finanziata dal governo e fa parte della più ampia strategia nazionale per proteggere la fauna selvatica. Hanno collaborato anche gli attivisti di Save the Elephants, la ong internazionale più influente per la tutela degli elefanti.

I gruppi familiari verranno traslocati insieme e alcuni individui selezionati saranno dotati di collari GPS per monitorare i loro movimenti per i prossimi due anni attraverso il sistema Earth Ranger, software nato proprio allo scopo di monitorare e proteggere la fauna selvatica e gli habitat.

Il direttore generale del Kenya Wildlife Service, Erustus Kanga ha dichiarato: «La protezione degli elefanti è una responsabilità condivisa che trascende i confini e, insieme, possiamo garantire che queste incredibili specie continuino a prosperare per le generazioni future».

Gli elefanti in Kenya

Nel 2021 è stato avviato il primo censimento della fauna selvatica nel paese. Secondo i dati, la popolazione attuale è di 36.280 elefanti con un incremento del 12% rispetto al 2014, quando il reato del bracconaggio ha toccato il suo picco. Nonostante le politiche di repressione del bracconaggio e le politiche di conservazione, la popolazione di elefante africano (Loxodonta africana) è calata di almeno il 60% nell’ultimo mezzo secolo, secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.

Gli animali in tutto il Kenya sono sottoposti a una fortissima pressione antropica a causa della frammentazione degli habitat, e soprattutto del bracconaggio. Questo fenomeno è dovuto sia alla caccia illegale a scopo commerciale, che alla difficile situazione economica delle comunità locali che le porta a entrare in competizione per territorio e risorse con gli animali selvatici.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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